giovedì 19 maggio 2011

Strauss Khan si è dimesso dal FMI e ha detto: “Nego con la massima fermezza tutte le accuse contro di me”. E spera di tornare oggi in libertà vigilata La donna conferma la sua versione davanti al grand giurì


Una cella del carere di Rikers Island

NEW YORK - Dominique Strauss-Kahn si è dimesso da direttore del Fondo monetario internazionale dopo l’accusa esplosiva di aver aggredito sessualmente una donna delle pulizie in una camera d'albergo di un hotel di Manhattan. Nel dimettersi Strauss-Kahn ha detto, "Voglio dire che io nego con la massima fermezza tutte tutte le accuse che sono state fatte contro di me. " I difensori del direttore dell'Fmi hanno fatto sapere di aver presentato davanti a un altro giudice una nuova richiesta di liberazione su cauzione e il loro cliente potrebbe uscire dal carcere già oggi . Contrariato il legale della presunta vittima: ''Sarebbe un grave errore'' ha detto Shapiro, anche se Strauss-Kahn pur di lasciare Rikers Island, sarebbe disposto ad accettare misure restrittive speciali, come l'applicazione di un braccialetto elettronico. 
La cameriera che ha accusato Dominique Strauss-Kahn di violenza sessuale ha "paura", ma ha testimoniato ieri davanti al grand giurì contro di lui: lo ha detto il suo avvocato.  Ha detto che la donna aveva  preso coscienza della identità di Strauss-Kahn "un giorno dopo, quando un amico l’aveva chiamata per dirle, 'Hai qualche idea di chi è t'uomo che ti ha fatto questo?'". L’avvocato ha detto che la suo cliente è ora  "spaventata e incredula". "Quando ha scoperto che questo incontro era stato con un uomo di grande potere e ricchezza ha temuto non solo per se stessa,  ma soprattutto per la figlia." La donna è stata portata con la figlia di 15 anni, in un "luogo sicuro", ha aggiunto. Ed ha ribadito che non c’è stato "nulla consensuale su ciò che avvenne in quella stanza d'albergo" a New York il 14 maggio. Come ha ribadito nel dimettersi Strauss-Kahn invece nega tutte le accuse, sostenendo che il rapporto era stato consensuale. Nel frattempo, il New York Post ha rivelato  che la donna vive ad Harlem in una casa riservata ai malati di Aids. Ha vissuto nel Bronx fino allo scorso gennaio, per poi trasferirsi ad Harlem in una casa i cui appartamenti vengono affittati esclusivamente a persone sieropositive o malate di Aids. E' una vedova di 32 anni originaria della Guinea, madre di una figlia di 15, e ha un fratello di 42 anni che lavora in un ristorante di Harlem. E' negli Usa da sette anni, una ''buona musulmana'' in regola con il permesso di soggiorno, e da tre anni lavora part time come cameriera al Sofitel di Times Square. Secondo quanto riferito dal tabloid newyorkese, l'appartamento di Harlem in cui lei vive da gennaio non e' registrato a suo nome, ma risulta intestato alla Harlem Community Aids United, un'associazione che si occupa di malati di Aids.
L’ avvocato di Strauss-Kahn, Benjamin Brafman, ha detto  che la difesa proporrà prove scientifiche "non coerenti con un incontro forzato". Ma l’avvocato Shapiro,ha risposto che "dopo che la giuria ha ascoltato la testimonianza della donna e lìha vista di persona" diventerà chiaro che "non c'è stato nulla di consensuale su ciò che avvenne in quella stanza d'albergo".
I dubbi in Francia
L'opinione pubblica in Francia sembra essere schierata in gran parte  a favore di Strauss-Kahn, che fino al suo arresto era considerato uno dei principali candidati per le elezioni presidenziali francesi del prossimo anno. Un sondaggio per la radio RMC, la televisione BDM e il sito web 20minutes ha registrato che il 57% di coloro che hanno risposto ritiene Strauss-Kahn vittima di una cospirazione. Il filosofo Bernard-Henri Levy, amico del signor Strauss-Kahn per 25 anni, ha parlato in sua difesa.
"Nulla al mondo può autorizzare il modo in cui quest'uomo è stato gettato ai cani", ha scritto sul suo blog.  "Non  so ... come una cameriera potrebbe entrare da sola proprio nella stanza di una delle persone più in vista del pianeta, contro la pratica normale nella maggior parte dei grandi hotel di New York, che prevedono 'brigate pulizia' di almeno due persone. "

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