sabato 30 luglio 2011

Il Quirinale stringe la cinghia: risparmi per 15 milioni. E Napolitano blocca l’adeguamento del suo stipendio all’indice dei prezzi al consumo


ROMA - Alla vigilia dell'approvazione dei bilanci interni di Camera e Senato, che prevedono nuovi tagli alle spese dei Palazzi per i prossimi tre anni, anche il Quirinale stringe la cinghia. A cominciare dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che dà l'esempio comunicando al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che, da quest'anno e fino alla scadenza del suo mandato, rinuncerà all'adeguamento del suo stipendio all'indice dei prezzi al consumo.
La rivalutazione dell'assegno personale del capo dello Stato è prevista per legge, la numero 372 del 23 luglio 1985 secondo la quale "l'assegno personale del Presidente della Repubblica previsto dall'articolo 84, ultimo comma, della Costituzione" sia stabilito in 200 milioni di lire all'anno "da corrispondersi in dodici mensilità" e che venga "adeguato ogni anno in misura pari alla variazione accertata dall'Istat dell'indice dei prezzi al consumo registrata nell'anno precedente".
Oltre che dal blocco dello stipendio di Napolitano, risparmi per lo Stato arriveranno anche dalla riduzione delle pensioni del Quirinale: il capo dello Stato infatti ha firmato anche i decreti per l'applicazione del contributo di solidarietà sulle pensioni e per la riforma delle pensioni di anzianità. Si è così completata l'attuazione dei tagli del 5 e del 10% delle retribuzioni e delle pensioni, del blocco delle progressioni automatiche e della riduzione delle spese per beni e servizi, previsti dalle manovre economiche di quest'anno e dell'anno scorso. Nei prossimi tre anni, quindi, il Colle restituirà al ministero dell'Economia 15.048.000 euro. Nessun taglio invece alla dotazione del capo dello Stato che, sempre la legge del 1985, stabilisce in 2.500 milioni di lire - anche questi adeguati di volta in volta all'inflazione - stanziati nello stato di previsione della spesa del Ministero del tesoro e corrisposti in dodici mensilità.

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