mercoledì 31 agosto 2011

I ribelli: "Gheddafi è ancora in Libia e noi abbiamo il diritto di ucciderlo". A Tripoli riapre l'ambasciata italiana

TRIPOLI - Muammar Gheddafi è sicuramente in Libia e "se non si arrende, abbiamo il diritto di ucciderlo". Lo hanno detto alti rappresentanti del Consiglio nazionale di transizione. "L'informazione che ho è questa: Gheddafi è, all'80%, ancora in Libia", ha dichiarato Omar Hariri, responsabile degli affari militari a Tripoli. "Riteniamo che si trovi in Libia. E' nostro diritto ucciderlo", ha aggiunto Ahmad Darrad, responsabile degli interni. "Lui ci uccide. E' un criminale, un fuorilegge. In tutto il mondo se un criminale non si arrende, è diritto di coloro che devono far rispettare la legge di ucciderlo", ha detto ancora Darrad che ha il compito di gestire la creazione del ministero dell'Interno una volta formato un nuovo governo in Libia. Secondo gli insorti, il rais si nasconde a Bani Walid, a sud est di Tripoli o nei dintorni della capitale. Altre voci danno Gheddafi vicino a Sirte, sua città natale.
Intanto, su disposizione del Ministro degli Esteri Frattini, da domani primo settembre l'Ambasciata italiana a Tripoli sarà nuovamente operativa, grazie ad un team formato da diplomatici, funzionari amministrativi ed esperti che giungerà nella capitale libica nelle prossime ore.

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