domenica 28 agosto 2011

Ore 6 (ore 12 in Italia): Irene è arrivato a New York. Piogge torrenziali, ondeggiano i grattacieli per il vento



NEW YORK - I venti feroci dell’urgano Irene hanno cominciato alle ore 6 locali (ore 12 in Italia) a flagellare New York.  L'uragano, che ha provocato già 9 vittime nel suo passaggio in North Carolina e Virginia, ha toccato la Grande mela e dovrebbe raggiungere il suo apice nelle prossime ore con raffiche di vento fino a 130 chilometri all'ora. Uno dei rischi maggiori è che, a causa dell'innalzamento del mare, alcune zone nella parte meridionale di Manhattan possano essere inondate.
Il sindaco di New York, Michael Bloomberg ha fatto sapere che ormai è tardi per lasciare la città mentre alcuni palazzi avrebbero iniziato a oscillare a causa del vento fortissimo. "Comincio ad avere un po' di mal di mare e sento la casa muoversi anche se mi stendo sul letto", racconta Anton Williams, studente 25enne rimasto nel suo appartamento al 34mo piano di un palazzo di Manhattan. 
Il picco dell'uragano sulla Grande Mela è previsto dalle prime ore del mattino e il passaggio dovrebbe durare fino al pomeriggio di domani. Nelle ultime ore le condizioni meteorologiche sulla Grande Mela sono vistosamente peggiorate. La pioggia si fa sempre più battente e il vento sempre più forte. La città ha assunto un aspetto davvero spettrale. Nelle strade non c'è nessuno e i grattacieli sono poco illuminati. Le autorità invitano alla prudenza, a non uscire di casa e a non stare vicino alle finestre.
Il livello dell'acqua si sta alzando nella zona compresa fra il Maryland e New York. Lo riferisce il Centro nazionale degli Stati Uniti per gli uragani. A Ocean city, in Maryland, il livello è salito di 98 centimetri; a Cape May, in New Jersey, è aumentato di 1,04 metri e nel porto di New York il livello dell'acqua è salito di 1,07 metri.
Di questa mattina anche la notizia di un reattore nucleare nel Maryland che si sarebbe spento automaticamente a causa delle forti raffiche di vento. Al momento, riportano i media Usa, l'impianto risulta al sicuro.
Oltre un milione di persone, intanto, in North Carolina e in Virginia sono ancora senza elettricità.

Nessun commento: