venerdì 28 ottobre 2011

Berlusconi: Nessun accordo con la Lega per andare al voto nel 2012. Il nostro programma è per i prossimi 18 mesi


ROMA - Non esiste alcun patto con la Lega per andare al voto nel 2012: si tratta "di invenzioni della stampa, anche perché oggi l'Italia ha bisogno di stabilità, e andare alle elezioni sarebbe andare contro gli interessi del Paese". A garantirlo è il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenuto a "La Telefonata" di Maurizio Belpietro su Canale 5. "Il nostro programma è per i prossimi 18 mesi", ha sottolinea.
"L'appello che ho fatto all'opposizione - ha poi proseguito il premier - non è per un governo di larghe intese, che porterebbe alla paralisi politica ma al senso di responsabilità che dovrebbe portare l'opposizione nell'interesse del Paese ad approvare le misure adottate a Bruxelles, invece di chiedere le dimissioni".

"Il problema è che qualcuno possa pensare di comportarsi contro gli interessi del proprio Paese, in questo modo causando uno spiacevole incidente con uno Stato amico". Lo ha dichiarato il premier Silvio Berlusconi che ha continuato: "A proposito delle dimissioni di Lorenzo Bini Smaghi dalla Bce confido nel suo senso dello Stato".

"Abbiamo portato un piano preciso con un calendario di impegni che è un programma per i prossimi 18 mesi di governo. E in Europa non c'è stata una sola voce discordante sul nostro piano. Grazie a riforme coraggiose il nostro Paese ce la farà", ha garantito il premier.

"I rapporti con Francia e Germania non possono essere intaccati da un episodio spiacevole che peraltro la signora Merkel ha già voluto chiarire. Tutti lavoriamo per garantire un futuro solido all'euro", ha riferito il presidente del Consiglio.


 "Il nostro obiettivo, come ha detto Sacconi, è incentivare le assunzioni non i licenziamenti". Lo ha ribadito il premier durante la telefonata con Maurizio Belpietro riferendosi alla proposta contenuta nella lettera presentata al Consiglio Europeo di rendere più semplici i licenziamenti per le aziende. "Ci siamo impegnati a rendere più efficienti gli strumenti di sostegno al reddito - ha aggiunto Berlusconi - e i dipendenti troveranno nello Stato la garanzia di essere remunerati con la cassa integrazione e di avere il tempo di trovare un altro lavoro". "Ci siamo ispirati a un ddl del senatore del Pd Ichino", ha poi concluso.

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