lunedì 24 ottobre 2011

Pensioni, la Lega dice no. Situazione "grave", si tratta nella notte


ROMA - La Lega non molla sulle pensioni di anzianità. Umberto Bossi ha ribadito anche nel vertice notturno (tutt'ora in corso a palazzo Chigi Con Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti, Roberto Maroni e Roberto Calderoli) che questa materia non è trattabile. Il Cdm si era concluso dopo un'ora e mezza senza aver preso nessuna decisione sulla riforma delle pensioni. Era stato Silvio Berlusconi ad aprire il dibattito in Consiglio dei ministri, riferiscono fonti governative. Il capo del governo ha ripercorso quanto avvenuto a Bruxelles confermando di avere avvertito nei confronti dell'Italia un clima ''ostile''. "Ma l'assunto che la crisi sia determinata da me o dall'Italia - ha affermato - è assurdo perché le cose non stanno così". 
Il premier ha quinti riassunto le misure chieste dall'Europa citando in particolare la riforma delle pensioni, le liberalizzazioni, il lavoro e le privatizzazioni e auspicando che queste misure siano condivise da tutti. 
Dopo l'intervento del capo del governo ha preso la parola il sottosegretario Gianni Letta sottolineando la necessità di mettere nero su bianco le misure per consentire al presidente del Consiglio di andare a Bruxelles con qualcosa da mettere sul tavolo dell'Ue. E' stato quindi il turno di Giulio Tremonti, che, a detta dei presenti, è rimasto molto più sul vago parlando in generale di quello che si potrebbe fare. Piu' di qualche ministro ha avuto l'impressione che il ministro dell'Economia frenasse sulla possibilità che il governo vari entro mercoledì le misure. 
Nessun leghista ha voluto prendere la parola, ad eccezione di Umberto Bossi che ha sottolineato la necessità di dare risposta ai problemi del Paese, ma precisando che per farlo sono necessarie soluzioni che vadano bene a tutti.   
Domani non e' previsto nessun Comsiglio dei ministri. Si starebbe quindi ragionamendo su misure soft che porterebbero al graduale innalzamento dell'età pensionabile. A questo punto, l'obietivo del presidente del Consiglio è quello di andare a Bruxelles mercoledì prossimo con un calendario ed pachetto di misure messo a punto sulla base di un eventuale accordo politico, ma senza un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri.
La situazione è obiettivamente 'grave', si sottolinea in ambienti di governo, perché al momento il Carroccio ha detto no a qualsiasi proposta. Si tratta nella notte.

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