martedì 29 novembre 2011

Operazione antimafia a Palermo: 36 arresti, sventato il tentativo di ricostituire la "cupola"

PALERMO - Trentasei persone ritenute esponenti anche di vertice delle famiglie mafiose incardinate nei mandamenti di Brancaccio, San Lorenzo, Resuttana e Boccadifalco - Passo di Rigano, sono state arrestate la scorsa notte a Palermo da Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza che hanno eseguito in tre diverse operazioni provvedimenti emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo.

Tutti gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti e altri reati.
E' tra l'altro emerso dalle indagini che i boss Giuseppe e Filippo Graviano, detenuti al 41 bis, continuavano a esercitare un dominio sul quartiere di Brancaccio, attraverso una loro sorella, e sono stati individuati i nuovi capi dei mandamenti di Tommaso Natale, Giulio Caporrimo, e di Passo di Rigano, Giovanni Bosco.
Tutti gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti e altri reati
Le indagini hanno sventato un tentativo di ricostituire la 'cupola', la commissione mafiosa di Cosa Nostra. Un tentativo cui lavorava secondo gli inquirenti Giulio Caporrimo, il nuovo boss del mandamento di Tommaso Natale, gia' prima ancora di essere scarcerato, nell'aprile del 2010. Da detenuto, infatti, teneva rapporti con altri esponenti di vertice di Cosa Nostra in carcere, e aveva cosi' acquisito un'autorevolezza anche al di fori della propria zona di influenza..
E' tra l'altro emerso dalle indagini che i boss Giuseppe e Filippo Graviano, detenuti al 41 bis, continuavano a esercitare un dominio sul quartiere di Brancaccio, attraverso una loro sorella, e sono stati individuati i nuovi capi dei mandamenti di Tommaso Natale, Giulio Caporrimo, e di Passo di Rigano, Giovanni Bosco.
Sono stati cosi' scoperti gli attuali vertici operativi del mandamento di Brancaccio e i loro piu' attivi fiancheggiatori, soggetti che per gli inquirenti sono riferibili ai fratelli Graviano, una sorella dei quali rivestiva un ruolo di spicco ed e' stata arrestata.
  Identificati anche gli esattori della capillare rete delle estorsioni controllata dalla cosca, che imponeva il 'pizzo' a numerosi imprenditori e commercianti dei quartieri interessati.
Nell'operazione "Idra" un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso a carico di sedici capi e affiliati deimandamenti di Tommaso Natale e Resuttana. Nell'operazione "Architetto" e' stato arrestato, tra gli altri,  Giuseppe Liga, accusato di essere l'erede dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Con l'arresto di Liga, secondo gli inquirenti, si era affermato come 'reggente' del mandamento Calogero Di Stefano, diventato nuovo punto di riferimento della raccolta del "pizzo" e della gestione del gioco clandestino. Di Stefano aveva anche proseguito nell'opera di riassetto della struttura organizzativa di "Cosa Nostra". In tale contesto si e' affermata la leadership di Giulio Caporrimo, gia' fedelissimo di Salvatore Lo Piccolo. Scarcerato nell'aprile del 2010, Caporrimo in varie riunioni di vertice si era proposto come elemento di sintesi tra i 'reggenti' degli altri mandamenti mafiosi di Palermo. Fermati poi quattro componenti del mandamento mafioso di Boccadifalco - Passo di Rigano, costituito dall'omonima famiglia e da quelle di Uditore e Torretta. L'attivita' investigativa ha riguardato la riorganizzazione della cosca e i suoi rapporti con gli altri clan della citta', dopo il superamento, gia' documentato da precedenti indagini, del veto imposto da Toto' Riina al rientro in Sicilia nei dei cosi' detti "scappati", quelli che cercarono riparo negli Usa dalla seconda guerra di mafia conclusasi con l'egemonia corleonese.
 

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