martedì 27 dicembre 2011

Un tribunale civile de Il Cairo ordina all’esercito di mettere fine ai test di verginità ai quali sottoponeva le donne detenute nelle carceri militari


Dinne manifestano in piazza Tahrir a Il Cairo
IL CAIRO - Un tribunale civile egiziano ha ordinato all'esercito di metter fine ai test di verginità imposti alle detenute nelle carceri militari. La decisione arriva dopo che una delle donne maltrattate aveva depositato due denuncie contro la pratica, che ha causato durissime polemiche da parte degli attivisti dei diritti umani.  C’è chi aveva  chiesto che fossero vietati, altri che fossero accusati di violenza sessuale gli ufficiali che avevano proceduto all’esame. .
Le accuse sui test di verginità erano per la prima volta emerse dopo una dimostrazione del 9 marzo in Piazza Tahrir del Cairo quando gli uomini in borghese aveva attaccato i manifestanti e l'esercito con forza aveva sgomberato  la piazza con la forza e proceduto a molti arresti.
Human Rights Watch aveva detto che sette donne erano state sottoposte in quell’occasione ai famiferati test..
Un ufficiale giudiziario militare avevaa detto la settimana scorsa che i casi segnalati di test di verginità forzati erano stata trasferita al Tribunale supremo militare e che il personale militare accusat0 di aver preso parte a violenti scontri e violazioni dei diritti umani contro i manifestanti sarebbe stato perseguito.
"Chiediamo che chi ha commesso questo atto ne sia ritenuto responsabile", ha dichiarato Basma Zahran, un avvocato del Centro per la riabilitazione delle vittime della violenza.
I governanti militari che hanno sostituito deposto presidente Hosni Mubarak a febbraio sono sotto crescente pressione da parte degli attivisti che li criticano per la cattiva gestione della transizione verso un governo civile e per la violazione dei diritti umani dei dimostranti.
E 'il secondo caso in una settimana in cui gli attivisti civili hanno ottenuto una sentenza favorevole nei casi che coinvolgono l'esercito.
Domenica scorsa, un altro giudice civile aveva ordinato il rilascio di un blogger di primo piano che l'esercito aveva arrestato in ottobre con l'accusa di "incitamento alla violenza e al sabotaggio" nel corso di una protesta da parte dei cristiani.

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