mercoledì 29 febbraio 2012

Estromessi dal tribunale gli esperti italiani: non potranno assistere alla perizia balistica sui colpi sparati dai fucili dei marò in Kerala. Il ministro Terzi: "Non abbiamo garanzie"

Come in molte altre città, questo manifesto è esposto nella sede della presidenza della Regione Lazio



KOCHI, 29 FEB - Il tribunale di Kollam ha respinto oggi una richiesta per la presenza di esperti italiani alla perizia balistica sulle armi recuperate sulla 'Enrica Lexie'. Secondo le tv indiane, i legali dei maro' italiani coinvolti nella morte di due pescatori indiani avevano presentato una petizione in tribunale chiedendo che i due esperti Paolo Fratini e Luca Flebus potessero presenziare ai test tecnici previsti nel laboratorio scientifico della polizia a Trivandrum. Per questo, fra l'altro, i due erano partiti di buon'ora da Kochi. In precedenza il tribunale aveva acconsentito che gli esperti italiani presenziassero al sequestro dei mitragliatori e dei fucili in dotazione al gruppo di maro' del San Marco a bordo della petroliera.

Gli esperti italiani potranno assistere alla perizia balistica sulle armi sequestrate sulla 'Enrica Lexie', per adesso solo per la parte che riguarda i test di fuoco. E' quanto avrebbe deciso oggi il tribunale di Kollam. A quanto ha indicato, e in attesa della pubblicazione della sentenza, per poter accedere agli esami approfonditi su queste stesse armi nel laboratorio scientifico della polizia dovrà essere presentata una specifica petizione.
"Se i nostri esperti non ci sono, non abbiamo garanzie. Queste continue novità sul piano procedurale e legale non sono assolutamente un segnale positivo". Lo ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi commentando gli ultimi sviluppi sulla presenza di italiani alla perizia sulle armi dei marò.
"Abbiamo richiesto il pieno accesso dei nostri esperti affinché siano presenti in tutte le fasi della procedura della perizia balistica sulle armi dei marò italiani". Lo ha detto il segretario generale della Farnesina, Giampiero Massoli, a margine di una conferenza organizzata dall'ambasciata del Giappone e ministero degli Esteri a un anno dallo tsunami. "Vogliamo essere presenti - ha detto - a tutte le fasi dell'esame balistico, mentre c'é stata concessa la presenza solo ad una parte di tali procedure".

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