domenica 26 febbraio 2012

La versione di Domnica. Quella notte sulla Concordia, il bacio con Schettino, l’urto sullo scoglio. “Un uomo di grande charme che ha salvato molte vite”. "Se non c'era il naufragio, probabilmente ci sarei finita a letto"


Le foto pubblicate dal Mail on Sunday a correto dell'intervista di Dominca

LONDRA - La versione di Domnica Cemortan, la donna che era sulla plancia della Concordia insieme al Comandante Schettino la notte della tragedia della Concordia, appare oggi in una lunga intervista pubblicata dall'inglese Mail on Sunday e dall'australiano "Herald Sun".
Un abbraccio appassionato, un bacio focoso la sera del naufragioall'Isola del Giglio, ma niente sesso: questo quello che la donna ricorda di Schettino, anche se lascia immaginare che, senza quella tragedia, anche la loro storia personale avrebbe potuto prendere una piega diversa (sarebbero finiti a letto, dice senza perifrasi). Ora vorrebbe riparlargli, ma non perché sia innamoRata. Solo perché lui è "una persona perbene", mentre su di lei' è stata "gettata tanta immondizia".
 
"Si', ero molto attratta dal Capitano Schettino, e lui era chiaramente interessato a me. Ammetto che abbia fatto colpo su di me, del resto e' un uomo molto bello e di grande charme", riconosce intervistata nella hall di un albergo, ""una volta mi disse che sono bella quanto intelligente, e chi è la donna che non desideri sentirsi dire questo, soprattutto a bordo di una nave piena di donne molto più belle di lei? Sapevo di piacergli, e la cosa mi lusingava".
  La simpatia risale a prima dell'ultima crociera della Concordia: "Quando lavoravo sulla nave mi aveva fatto chiaramente capire che mi riteneva speciale. Sono una donna e queste cose le so. Lo potevo dire da come rideva delle mie battute e dal modo in cui mi guardava. Quando mi parlava c'era sempre un riflesso speciale nel suo sguardo".
Schettino secondo la Cemortan non era mai andato oltre il flirt. "Una volta o due mi aveva offerto un drink al bar della nave, ma sempre di fronte a diverse persone. Lo stesso quando andammo a mangiare il pesce a dicembre sulla Costa Azzurra, a Villefranche-sur-Mer". Un evento immortalato da una foto finita sui tabloid di mezzo mondo."Lo ammetto: ero attratta da lui. Ma, a dir la verita', tra noi non c'e' stato sesso", prosegue la Cemortan, ""Lui infatti ha sempre avuto molto rispetto quando ero parte del personale . Ma quando sono divenuta un passeggero, le cose sono cambiate. Penso che probabilmente saremmo finiti a letto, ma non ho mai potuto saperlo con certezza perché c'è stato il naufragio".
 
"Certo che sono molto dispiaciuta del fatto che tanta gente abbia perso la vita e sia rimasta ferita. E' stata una tragedia e la gente cerca qualcuno a cui dare la colpa. Forse c'e' stato un errore umano, forse il capitano ha qualche responsabilità', non so. Per me si tratta piuttosto di un tipico caso in cui si è al posto sbagliato nel momento sbagliato", e' la difesa di Schettino.
Quanto poi al viaggio con lui, "Non penso fosse a conoscenza del fatto che io stessi tornando sulla nave" in forma privata dopo la fine dell'ingaggio, "non l'avevo detto a nessuno se non a colui che era il mio superiore diretto, il direttore degli intrattenimenti. Il mio era un biglietto scontato e per questo e' stato solo dopo che avevamo salpato che ho potuto sapere quale fosse la mia cabina. Cosi' la prima cosa che ho fatto e' stata chiamare il mio capo, che mi disse di trovarsi nell'ufficio del capitano, e di salire da lui".
I due si trovano uno di fronte all'altro. "Quando sono salita il capitano sembrava sorpreso di vedermi. Il mio capo spiego' che ero ancora in attesa che mi venisse assegnata una cabina, ed il capitano allora si disse disponibile a che io lasciassi il mio bagaglio nella sua".
Dopo questo "Andai a salutare i miei colleghi, piu' tardi richiamai il mio superiore. Lui mi consiglio' di andare alle nove al ristorante per avere una chiave. Mi andai a cambiare per la cena, alle otto - una cosa che ero solita fare quando ero parte dell'equipaggio. Il comandante era li', ma cortesemente mi lascio' cambiare. Torno' che io stavo uscendo.
Mi disse che ero meravigliosa. Mi prese la mano e me la bacio'".
  Solo questo. Aggiunge l'autrice dell'intervista, Angella Johnson: "a questo punto Cemortan chiede di spengere il registratore. Quindi, con un sorriso malizioso, ammette di essere stata afferrata in un abbraccio appassionato e - con sua sorpresa - baciata intensamente. Ma - insiste - niente di piu'"."Dopo cena venni invitata dal capitano sulla plancia per 'vedere un bel panorama dell'isola', e lasciammo il ristorante alle 9,30 circa", prosegue il racconto, "Restai li' per una decina di minuti, potevano vedere le luci dell'isola. Pensavo fosse normale avvicinarsi cosi'. Il capitano dava gli ordini ad una decina di ufficiali. Parlavano in italiano, usando termini marinareschi, quindi non capivo molto".
E' il momento della sciagura. “L'urto avvenne una quindicina di secondi dopo, senza che si sentisse alcun rumore. E' avvenuto tutto all'improvviso. Non avvertimmo la collisione, eravamo sulla prua mentre avevamo urtato lo scoglio a poppa. Scattarono le sirene e le luci di emergenza sulla console iniziarono a lampeggiare".
  Quanto alla reazione dell'equipaggio, "sembrava che il personale avesse la situazione sotto controllo, ma intorno c'era chi correva e chi alzava la voce. Arrivarono sul ponte delle hostess per fare gli annunci nelle diverse lingue. Un'emergenza in piena regola, ma eravamo ben addestrati a gestire un disastro del genere".Dopo l'impatto "la nave opero' una manovra di 60 gradi sul fianco, e le sirene indicavano la presenza di una falla. Sapevo a quel punto che avrei avuto bisogno di vestiti caldi".
  A questo punto lei torna in cabina e si mette un paio di pantaloni, un maglione ed un giubbotto, prendendo la valigetta."Tornata sul ponte vidi il capitano, che sembrava assolutamente avere la situazione sotto controllo. Vidi la nave inclinarsi.
  Il capitano mi chiese di restare perchèparlo quattro lingue, mentre i miei colleghi furono mandati nei punti di raccolta.
Alla fine vidi il capitano con due soli ufficiali. Stav  coordinando l'evacuazione della nave. “Mi vide e mi disse che avrei dovuto andare sul ponte numero tre. Dove la gente si stava imbarcando sulle lance. 'Mettiti in salvo', mi disse”.
  Sembrava assolutamente calmo, e mi fece sentire fiduciosa del fatto che tutto sarebbe andato bene. Guardai l'orologio, era circa le 23,50 quando lo lasciai sulla plancia. Ora la gente dice che è un vigliacco e che non ha fatto nulla per salvare i passeggeri, ma non è vero. Ha portato la nave in acque sicure, rendendo piu' facile a tutti nuotare fino a terra o essere tratta in salvo. Ha salvato molte vite quella notte, e' stato molto coraggioso".
Sono i minuti immediatamente dopo l'impatto contro lo scoglio del Giglio, "Faceva freddo e sentivo gente che gridava e cose che cadevano. Terribile. Penso che diversi passeggeri siano rimastio confusi e non abbiano saputo esattamente capire dove andare".
  Dopo un quarto d'ora Cemortan riesce a salire su una lancia. Alle cinque del mattino rivede Schettino. "Sembrava molto scosso". Pare sia l'ultimo contatto tra i due.
  

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