venerdì 30 marzo 2012

Il ministro Fornero: "Non dimentico gli esodati, non sono senza cuore". E nel 2013 tornerà a insegnare


Il ministro Elsa Fornero

ROMA - Abbiamo fatto una riforma delle pensioni seria e severa che ha portato cambiamenti importanti". Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, rivendica il proprio lavoro, e ammette che "si sono creati problemi, gli esodati sono uno dei problemi". "Me ne faccio carico - prosegue - non li ho dimenticati. Sono di più dei conti che abbiamo fatto ma troveremo una soluzione equa". Il ministro ha poi aggiunto che nel 2013 tornerà a insegnare all'università.
"Mi stupisco quando vengo descritta senza cuore, non lo sono", ha poi aggiunto. "L'idea che ci sia così tensione sociale, così disperazione fino ad arrivare a gesti estremi mi crea angoscia, l'idea che il governo e il ministro sia insensibile, non lo è. Anche se appariamo freddi e tecnici ci mettiamo sensibilità, spaccare il Paese è l'ultima cosa che vogliamo fare", ha sottolineato.

Per quanto riguarda il dialogo con i sindacati, il ministro ha spiegato: "Abbiamo portato avanti sempre un colloquio sincero. Non abbiamo mai dato una impostazione ideologica alla discussione. Non abbiamo mai messo l'articolo 18 sotto un faro ideologico". E poi: "Sarebbe stato molto importante per il Paese avere avuto un accordo con tutti. Sarebbe stato un grande risultato.Ma lo dico chiaramente: non ho mai fatto parte del 'partito' che pensava che con la Cgil fuori, la riforma avrebbe avuto una maggiore capacità di persuasione rispetto ai mercati. Che i mercati, cioè, si convincessero che la riforma era migliore se non c'è la Cgil. Non l'ho mai pensato e l'ho sempre detto a Susanna Camusso".

E sui licenziamenti, ha affermato: "La soluzione vincente sarebbe l'idea di scoraggiare il ricorso al giudice". "Dobbiamo partire dal presupposto che i lavoratori non sono tutti fannulloni e che gli imprenditori non sono solo sfruttatori. In Germania si va dal giudice per il 5% di casi di licenziamento, andare dal giudice è la parte di fisiologia e non di patologia".

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