sabato 29 settembre 2012

Sempre gravi le condizioni del giudice che si è impiccato in cella a Opera

Il giudice Giancarlo Giusti

MILANO - Sono sempre gravi le condizioni del giudice Giancarlo Giusti, 45 anni ,che ha tentato di impiccarsi nel carcere milanese di Opera. Giovedì era stato condannato nel capoluogo lombardo a 4 anni di reclusione per corruzione aggravata dalla finalita' mafiosa, perché secondo l'accusa, sarebbe stato 'a libro paga' della 'ndrangheta. Il magistrato, sospeso dal Csm all'indomani dell'arresto nel marzo scorso, è  in prognosi riservata.
Giusti, dal 2001 giudice delle esecuzioni immobiliari a Reggio Calabria e poi dal 2010 gip a Palmi, e' finito in carcere il 28 marzo scorso in un'inchiesta della Dda di Milano sulla cosca dei Valle-Lampada e, in particolare, in un filone relativo alla cosiddetta 'zona grigia' della mafia calabrese
Con lui ieri, infatti, sono stati condannati, tra gli altri, anche l'avvocato Vincenzo Minasi e il direttore dell'hotel 'Brun' di Milano, Vincenzo Moretti (quest'ultimo, pero', solo per favoreggiamento e con pena sospesa).

Nessun commento: