lunedì 29 ottobre 2012

Il Movimento 5 Stelle primo partito siciliano. Pd -5%, Pdl -21%



PALERMO - Il Movimento cinque stelle al 15,3% diventa il primo partito in Sicilia, seguito dal Pd al 13,5 % (perde 5 punti percentuali rispetto alle regionali del 2008) e dal Pdl al 12,3 % (perde circa il 21 %). I dati, ovviamente, riguardano i partiti e non i candidati, che erano appoggiati da coalizioni (tranne i grillini). E c'è anche il voto disgiunto.
 Sono i dati ancora parziali sulla geografia politica in Sicilia dopo il voto per le regionali che emergono dallo scrutinio di 2290 sezioni su 5308. Secondo queste cifre non dovrebbero entrare all'Ars, per lo sbarramento del 5%, le liste Fava presidente-Sel-Fds_Verdi, quella di Idv, (che appoggiavano la candidata Giovanna Marano) e Fli (4,023%). Entrerebbero nel parlamento siciliano Grande sud, il movimento arancione di Micicché, che otterrebbe il 6,6%, l'Udc col 10,3% che tiene rispetto al 12,5% del 2008, il partito dei siciliani-Mpa di Lombardo col 9% (che perderebbe circa il 9% rispetto al 2008 quando si presentò con le liste Lombardo presidente Sicilia forte e libera mov. per l'autonomia-alleati per il Sud), il Pid-cantiere Popolare di Saverio Romano col 6,1%, la lista Nello Musumeci col 5,6 e quella Crocetta presidente col 6,4%. Rimangono fuori dall'Ars anche il movimento dei forconi di Mariano Ferro, i "rivoluzionari" di Cateno De Luca, il movimento di Gaspare Sturzo.
Sui dati pesa un forte astensionismo: soltanto il 47,4% degli aventi diritto è andato alle urne, contro il 66,68% del 2008. La maggioranza dei siciliani ha disertato il voto, come non era mai accaduto dal '48 ad oggi. Dal 2001, quando si svolsero le prime elezioni dirette del governatore, il dato piu' basso di affluenza si è registrato nel 2006, con il 59,16%. Chiunque sarà il vincitore di queste elezioni (il primo non democristiano o ex democristiano), nessuno avrà una maggioranza all'Assemblea regionale dove saranno eletti 89 deputati, oltre al presidente della Regione.
''Dopo Palermo, il cui sindaco e' stato eletto a maggio con oltre il 60% dei voti in piu' rispetto alla coalizione che lo sosteneva, arriva dalle urne siciliane una ulteriore conferma della fine del sistema dei partiti e della rappresentanza cosi' come li abbiamo conosciuti, travolti oggi dalla valanga astensionista che ha lasciato a casa per la prima volta nella storia la maggioranza degli elettori''. Lo afferma in una nota il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, si è detto soddisfatto del risultato finora emerso dai dati sulle elezioni regionali in Sicilia. A margine di una conferenza a Prato, ha dichiarato: "Se il risultato sarà quello che si sta delineando fin qui, per noi si tratta di risultati storici". Secondo Bersani, ora "tocca a Rosario Crocetta, e a chi lo ha sostenuto, interpretare con forza l'esigenza di cambiamento che è venuta dall'elettorato siciliano".

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