domenica 30 dicembre 2012

Bersani all’attacco di Monti: una clamorosa caduta di stile



ROMA - "Non mi aspettavo uno scenario simile, non possiamo di nuovo affidarci a leader solitari. Monti deve dirci con chi sta, quali scelte intende fare, cosa pensa sui diritti civili. Non bastano un'agenda e un simbolo". In un colloquio con Repubblica il leader del Pd Pier Luigi Bersani lancia la sfida al premier, chiarendo che "Monti adesso deve separare le funzioni dello Stato dall'attività del suo partito" e spiegando che i democratici restano "aperti a una collaborazione con il centro ma deve essere chiaro che la destra è fuori da qualsiasi iniziativa di governo".
La difficile situazione del Paese, dice Bersani, "si può affrontare solo se le forze progressiste e di centro possono collaborare", perché in questa fase "non si governa con il 51%). "Questa cosa del centro - osserva Bersani - nasce nel chiuso di una stanza...é una cosa che parte già vecchia, superata. Ricorda riti superati". E "vedo il rischio - dice - che ci si affidi ancora a criteri che hanno già portato al fallimento". Invece è con le primarie, che il centrosinistra sta svolgendo in queste ore per la scelta delle liste, che "si combatte il degrado della politica".
Nel mirino dei democratici il ministro Anna Maria Cancellieri (inizialmente data per certa la sua candidatura, poi smentita), Enrico Bondi (che deve distinguere le sue funzioni da un lato di "ragionere generale dello Stato aggiunto" e dall'altro di "tagliatore di teste" e consulente di un partito) e Federico Toniato (che, ricorda il Pd, ricopre la carica di vicesegretario generale di Palazzo Chigi, una funzione dello Stato), principale collaboratore del premier. Sono la prova, è il ragionamento, di come il Professore affronti "il piano della correttezza istituzionale un tanto al chilo", di una "clamorosa caduta di stile", di una "sbavatura delle regole". L'impressione, insomma, "è che Monti no

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