venerdì 28 dicembre 2012

Morto l’uomo bruciato vivo a Brindisi: probabile delitto passionale


BRINDISI - Sarebbe stato appiccato all'altezza degli organi genitali il fuoco che ha poi avvolto e ucciso, dopo due giorni di agonia, l'imprenditore agricolo 51enne di Brindisi Damiano De Fazio, morto stamAni nell'ospedale Perrino di Brindisi. L'uomo, proprietario di una piccola azienda agricola, era stato ricoverato con ustioni sul 95% del corpo dopo essere stato soccorso, nella notte di Natale, ancora avvolto dalle fiamme, da una guardia giurata che lo aveva trovato nelle campagne di Mesagne.
Il punto di avvio del rogo, spiegano gli investigatori, è un particolare importante dal punto di vista delle indagini. Per avere la certezza di dove sia stato appiccato il fuoco si attende l'esame autoptico, a conclusione del quale si stabilirà l'entità delle ferite da ustione in quella zona, oltre ad accertare se vi è stata colluttazione
Pur non avendo ancora escluso alcuna ipotesi sul movente, si sta scavando in queste ore nella vita e nei rapporti personali di De Fazio: gli investigatori propendono per la pista legata alla sua vita privata. A quanto risulta, infatti, il 51enne, nonostante i piccoli precedenti per truffa e contrabbando, non aveva legami con la criminalità organizzata del luogo. Si fa dunque largo l'ipotesi del delitto passionale. In particolare si cerca tra le donne che l'uomo frequentava.
De Fazio avrebbe detto ai soccorritori di essere stato condotto in contrada Epifani, tra Mesagne e Serranova, luogo del ritrovamento, da tre uomini di Carovigno, comune poco distante. L'imprenditore era uscito di casa nel tardo pomeriggio insieme a una donna che gli aveva offerto un passaggio, perché la sua auto era indisponibile.
Il fatto si è verificato intorno alle 23,45 della notte di Natale in contrada Epifani-Tagliata a circa un chilometro dallo stadio comunale. Lungo la provinciale che collega Mesagne a Serranova sta transitando una pattuglia della Vigil Nova per un normale controllo sia degli impianti di fotovoltaico presenti sia delle numerose villette residenziali. A un tratto una guardia è giunta in contrada Epifani ed ha notato un fuoco a circa venti metri dalla provinciale. Ha pensato che si trattasse delle foglie di olivo secche che gli agricoltori usano bruciane dopo aver pulito i frutti. Tuttavia, a destare la sua attenzione è stata la circostanza che il fuoco si muoveva anche se di poco. Peraltro aveva l’impressione di aver udito un lamento. Ha imboccato uno stradone ed è andato incontro alla massa di fuoco. Quando è arrivato a pochi metri si è accorto che ad ardere non erano le foglie bensì un uomo. Ha immediatamente lanciato l’allarme mentre è sceso dall’auto per cercare di spegnere le fiamme. Sembra che l’uomo alla vista della guardia abbia chiesto aiuto. Poi è crollato. Il vigilantes, purtroppo, non ha potuto fare granché perché le fiamme erano piuttosto alte. Nel frattempo è arrivato un altro vigilantes e insieme hanno cercato di spegnere le fiamme. Dopo alcuni minuti è giunta un‘ambulanza del 118 seguita dalle volanti della polizia e alcune gazzelle dei carabinieri e l’uomo è stato trasportato in ospedale.
De Fazio si era allontanato da casa in contrada Palmarini a Brindisi, dove vive con moglie e figli,  nel pomeriggio di mercoledì: non potendo disporre della propria auto, era stato prelevato da una donna con la quale ha un rapporto da circa 15 anni, e dalla quale ha avuto un altro figlio. Lei, secondo quanto ha dichiarato alla polizia, lo ha accompagnato a Mesagne dove l’agricoltore ha visto altre persone, che sono state individuate e ascoltate dagli investigatori della Squadra mobile di Brindisi e del commissariato di Mesagne.

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