martedì 30 luglio 2013

Berlusconi, è il giorno del giudizio

Silvio Berlusconi
ROMA - Attesa per la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset, che vede imputato Silvio Berlusconi. Tutti gli scenari, dall'annullamento della pena alla conferma del reato, sono sul tavolo. Anche il rinvio non è del tutto escluso. E intanto trema il governo: Insomma, quello di oggi è un vero e proprio giorno del giudizio.

Il processo - Silvio Berlusconi, per l'accusa di frode fiscale (poco più di 7 milioni evasi nel 2002 e nel 2003), è stato condannato in primo e secondo grado a quattro anni di reclusione, tre dei quali coperti da indulto, e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Con lui saranno giudicati anche il produttore statunitense Frank Agrama, ritenuto suo 'socio occulto', oltre agli ex manager Daniele Lorenzano e Gabriella Galetto. Assegnato alla così detta sezione 'feriale' per evitare che la spugna della prescrizione dimezzi il reato contestato, oggi la vicenda sulle presunte irregolarità nella compravendita delle royalties dei film destinati al piccolo schermo entra di nuovo in un'aula di giustizia. Salvo rinvii, la sentenza potrebbe arrivare domani o giovedì.  

Carcere escluso - La prima possibilità è che anche la Cassazione possa confermare la condanna a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici. Sul versante della libertà personale, 3 dei 4 anni sarebbero comunque condonati dall'indulto del 2006, e Berlusconi per l'anno residuo non andrebbe mai in carcere: o perché chiederebbe al Tribunale di Sorveglianza la misura alternativa al carcere dell'affidamento in prova ai servizi sociali, o perché (anche qualora per principio non chiedesse questo beneficio) il suo essere ultrasettantenne gli assicurerebbe gli arresti domiciliari pure nel peggiore dei casi.

Il rinvio - Solo all'ultimo minuto i legali decideranno se provare a chiedere un rinvio dell'udienza. L'obiettivo di Berlusconi sarebbe, a prescrizione nel frattempo congelata, superare il 15 settembre, fine della sezione feriale e ritorno alla sezione (terza) ordinariamente competente sulle frodi fiscali. Ma l'impressione è che il rinvio, se chiesto, o sarà molto breve o non sarà. E in quest'ultimo caso la sentenza, se non già stasera, arriverebbe mercoledì.

L'assoluzione - Nulla tuttavia impedisce la Suprema Corte accolga uno dei cinquanta motivi di ricorso presentati dai difensori del capo del Pdl, il senatore Niccolò Ghedini e il professor Franco Coppi. In questo caso, la sorte di Berlusconi dipenderà dal tipo di debolezza che la Cassazione dovesse cogliere nella motivazione d'Appello. Potrà annullare la condanna ma ordinare un altro processo d'Appello, indicandogli il punto da riconsiderare e da rimotivare meglio, e in questo caso il nuovo Appello e la successiva nuova Cassazione non è detto facciano in tempo a essere celebrati prima della prescrizione nel settembre 2014 dell'ultima imputazione relativa al 2003. Oppure potrà annullare la condanna senza ordinare un nuovo Appello, dunque con assoluzione secca e totale e definitiva dell'imputato.

L'interdizione La pena interdittiva, invece è quella che per 5 anni lo farebbe decadere da parlamentare e, nel caso si tornasse a votare, gli impedirebbe di candidarsi. La procedura prevede un passaggio in Senato e un voto della giunta delle immunità e dell'aula per prendere atto della sentenza definitiva e dichiarare la decadenza: ma è possibile che nel caso di Berlusconi il suo partito azzardi un mai prima tentato braccio di ferro parlamentare volto a vanificare l'operatività di una sentenza definitiva di interdizione.


Letta e il governo - Il premier, Enrico Letta, non sembra invece particolarmente preoccupato, quale che sarà l'esito: "Non penso ci saranno i terremoti che vengono evocati da chi spera, evidentemente, nei terremoti evocati", ha detto il presidente del Consiglio. "Sono convinto - ha spiegato - che la situazione sia molto più stabile di come viene presentata. Sono sempre stato sulla linea che non si commentano le sentenze e non la cambio a 24 ore".

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