lunedì 26 agosto 2013

Siria, tensione al massimo: Usa e Londra sarebbero pronti all’attacco

WASHINGTON - Sempre più alta la tensione sulla situazione in Siria. La Russia ha infatti messo in guardia gli Stati Uniti sulle conseguenze "estremamente gravi" che avrebbe un eventuale intervento militare nel Paese. Intervento che, secondo la stampa britannica, sarebbe ormai prossimo: la marina inglese sarebbe infatti pronta a unire le forze con gli Stati Uniti per un eventuale attacco missilistico in Siria.
Sarebbe questo uno degli sviluppi possibili in risposta all'escalation dopo il presunto attacco chimico a Damasco dello scorso 21 agosto. L'attacco potrebbe partire già a giorni.
Intanto il presidente siriano Assad fa sentire la sua voce proprio a un quotidiano russo, l'Izvestia, definendo "insensate" le accuse occidentale su un attacco chimico effettuato dal suo regime. Assad definisce anche "destinati al fallimento" i progetti statunitensi di un intervento militare. "L'America ha preso parte a molte guerre - ha spiegato - ma non ha mai raggiunto i suoi obiettivi politici per i quali le aveva scatenate. Ha fallito nel convincere il suo popolo multietnico della giustezza di quelle guerre, come pure ha fallito nell'instillare la sua ideologia negli altri paesi". 

 Il segretario di Stato americano John Kerry ha telefonato al segretario generale dell'Onu alle sue controparti inglese, francese, canadese e russa per dirgli di avere "molti pochi dubbi" sull'uso di armi chimiche nell'attacco in Siria del 21 agosto. Lo rendono noto fonti diplomatiche. Secondo un responsabile del dipartimento di Stato, Kerry ha detto a Ban Ki-moon, William Hague, Laurent Fabius, John Baird e Sergei Lavrov che "se il regime siriano avesse voluto dimostrare al mondo che non aveva fato alcun uso di armi chimiche durante l'incidente, avrebbe fermato il suo bombardamento nella zona e offerto accesso immediato alle Nazioni unite cinque giorni fa".

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