lunedì 30 settembre 2013

Parolisi condannato a 30 anni

L'AQUILA - Parzialmente riformata dalla Corte d'Appello la condanna di Salvatore Parolisi per l'uccisione della moglie Melania Rea avvenuta il 18 aprile 2011con 35 coltellate: dall'ergastolo del primo grado a 30 anni di carcere, per la cancellazione delle aggravanti. Che, oltre a quelle del vincolo di parentela, per Parolisi erano la minorata difesa e il vilipendio. La sentenza è stata letta alle 20.30: i giudici erano entrati in camera di consiglio alle 11.30.

Fatto fuori a fucilate in Trentino l’orso M2


TRENTO - E' stato ucciso a fucilate un orso la cui carcassa era stata trovata sabato scorso in val di Rabbi. La conferma arriva dal Servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento. Avviate indagini da parte del personale del Corpo forestale del Trentino, che ha informato della vicenda la Procura di Trento. Il plantigrado trovato morto è M2. Nel luglio 2012 era stato catturato e dotato di radiocollare per monitorarne gli spostamenti in seguito ad alcune razzie di pecore e vitelliUn atto vile, volto alla soppressione deliberata - il primo caso in Trentino - di uno degli individui che popolano il territorio provinciale dopo la reintroduzione della specie tramite il Progetto «Live Ursus», avviato nel 1996 dal Parco Adamello Brenta, Provincia e Istituto Nazionale della Fauna Selvatica.

Caso Meredith: la corte d’appello ordina una nuova perizia sul coltello dell’omicidio

FIRENZE -  E' stata ordinata una nuova perizia genetica nel processo d'Appello che si è aperto a Firenze per l'omicidio di Meredith Kercher. A richiederla è stata la Corte d'assise d'Appello su una traccia trovata sul coltello che l'accusa ritiene sia stato utilizzato per uccidere la ragazza. La Corte ha anche ordinato di ascoltare di nuovo la testimonianza di Luciano Aviello, mentre ha respinto la questione di costituzionalità.
La Corte ha anche disposto l'acquisizione di alcuni atti allegati alla memoria difensiva, tra cui le foto delle mani di uno degli imputati, Sollecito, dalle quali si evince che si mangia le unghie, dato che la difesa ritiene rilevante questo fatto per la possibilità che lasci tracce di Dna. Altro atto allegato una serie di articoli sulle vicissitudini giudiziarie di Aviello che ne dimostrerebbero la scarsa attendibilità. Aviello, ex camorrista detenuto nel carcere di Alba, è indagato per calunnia dalla procura di Perugia perché ha sostenuto, anche con lettere inviate alla corte di primo grado, che a uccidere Meredith fu suo fratello. Aviello ha anche sostenuto di sapere dov'è la vera arma del delitto, che lui stesso avrebbe raccolto, e le chiavi di casa di Meredith, mai ritrovate.

Berlusconi: votiamo la cancellazione dell’Iva e la legge di stabilità, poi al voto. "La nostra esperienza di governo è finita"


ROMA - A palazzo Grazioli c'e' stato un vertice tra Silvio Berlusconi e lo stato maggiore del partito. La decisione di far dimettere i ministri è stata mia. Lo ha detto, a quanto si apprende, Silvio Berlusconi, nel corso della riunione. "Dobbiamo restare uniti, non dobbiamo dare all'esterno l'impressione che sta dando il Pd, i panni sporchi si lavano in casa. Quello che hanno fatto i ministri lo hanno fatto in buona fede ma abbiamo chiarito tutto", ha detto, a quanto raccontano, Silvio Berlusconi nel corso della riunione del Pdl. "Per il bene del Paese assicuriamo che in una settimana votiamo la cancellazione della seconda rata Imu, la legge di stabilità, purche' non aumenti la pressione fiscale, la cancellazione dell'Iva e poi torniamo al voto e vinciamo", ha affermato Berlusconi ai gruppi Pdl. Il 4 ottobre si terrà la manifestazione del Pdl in piazza Farnese, hanno deciso i gruppi nel corso della riunione. "O congeliamo le dimissioni dei ministri e, così facendo, vengono meno le ragioni per un voto di fiducia oppure il Pdl deve votare la fiducia". Così Fabrizio Cicchitto al termine della riunione del Pdl, sottolineando che questo è l'unico modo per fare ciò che Berlusconi ha detto e cioè votare delle misure in pochi giorni".
La replica di Berlusconi è arrivata alla riunione dei parlamentari del Pdl, iniziata attorno alle 19.30: "la nostra esperienza di governo è finita".  Il leader del Pdl ha poi aggiunto: "Siamo contrari a governicchi che si reggono con transfughi e traditori".

Finale Ligure: trovato morto ex calciatore del Napoli

Gaetano Musella
SAVONA - Il cadavere del 53enne Gaetano Musella, ex calciatore che ha militato nel Napoli, è stato scoperto nel primo pomeriggio sul promontorio di Caprazoppa, non lontano dalla fabbrica Piaggio Aero Industries, tra Finale Ligure e Borgio Verezzi (Savona). A lanciare l'allarme è stato un turista tedesco che ha notato il corpo  su un sentiero che attraversa la macchia mediterranea sul promontorio della Caprazoppa. Si indaga per stabilire la causa del decesso.
Musella indossava una maglietta e un paio di ciabattine da mare ed era senza pantaloni. L'esame esterno del cadavere compiuto dal medico legale non avrebbe evidenziato lesioni tali da far pensare a un'aggressione. La salma è stata trasferita all'obitorio per l'autopsia. L’uomo aveva una casa nella zona.
L'ipotesi più accredita, al momento, è quella di un malore. Ritrovata, poco distante dal cadavere, l'auto, una Seicento blu vecchio modello targata Genova, con il quale l'uomo avrebbe appunto raggiunto Finale Ligure.
Cresciuto nelle giovanili del Napoli, Musella esordì in maglia azzurra a gennaio 1978, e poi fu mandato a farsi le ossa in Serie C a Padova nel 1978-1979. La stagione seguente, tornato alla casa madre, entrò stabilmente nel giro della prima squadra e conquistò anche una maglia da titolare nella Nazionale Under-21. L'anno migliore per lui fu quello del 1980-1981, quando il Napoli arrivò a giocarsi lo scudetto, perdendolo alle ultime giornate. Giocò in azzurro anche la stagione seguente, conquistando un quarto posto in classifica, quindi fu ceduto. Passato al Catanzaro, che fu l'ultima sua squadra in Serie A, iniziò una carriera nelle serie inferiori in squadre come il Bologna, l'Ischia ed il Palermo. Ha giocato con la Juve Stabia dal 1992 al 1995 ed ha chiuso la carriera l'anno seguente col Latina tra i dilettanti. 

Appese le scarpette al chiodo, ha iniziato la carriera di allenatore con le giovanili del Napoli allenando poi formazioni di Serie D soprattutto in Campania tra cui la Sangiuseppese, la Puteolana, il Sorrento, la Casertana e l'Ercolanese e la Sanremese in Serie C2 (2005-2006) nella quale ha allenato il figlio Alessandro. Ha anche guidato l'Isernia (nella stagione 1999-2000) e il Campobasso, dal quale si è dimesso il 20 gennaio 2009.

La Borsa chiude a -1,2%, Mediaset a -4,5%. Spread a 263 punti

MILANO - Chiusura in calo per Piazza Affari ma in recupero rispetto ai minimi di seduta. Il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in flessione dell'1,2% a 17.434 punti, appesantito dai timori sulla situazione politica. Brutta giornata in Borsa per Mediaset, il peggiore tra i titoli a elevata capitalizzazione: il Biscione, partito male dal mattino, ha chiuso in calo del 4,5% a 3 euro netti tra forti vendite nel finale di seduta. Meglio gli altri titoli della 'galassia Berlusconi': Mediolanum -1,9%, Mondadori +1,8% con un'accelerazione in chiusura.

Lo spread Btp-Bund scivola sotto i 270 punti base, fino a quota 263, sotto la chiusura di venerdì. Il divario tra Spagna e Germania è a 255 punti.

Crisi: 20 senatori del Pdl pronti a lasciare?

ROMA -  Giornata di schermaglie tra le forze politiche, in attesa di mercoledì, quando Letta, andrà in Parlamento per ufficializzare la crisi di governo e cercare i numeri che gli garantiscano una nuova maggioranza. Epifani boccia "un esecutivo sorretto da transfughi" e D'Alema a Tgcom24 ribadisce: "Non si governa con i dissidenti". Frattura nel Pdl: ci sarebbero 20 senatori pronti a lasciare se Silvio Berlusconi non abbandonerà il progetto di far saltare il governo di larghe intese di Enrico Letta. Lo riferisce una fonte del Pdl mentre è in corso a palazzo Grazioli un incontro tra l'ex premier e i vertici del partito in vista del voto di fiducia di mercoledì.

Il premier Enrico Letta interverrà in Senato mercoledì alle 9:30 per vedere se il suo governo ha ancora la fiducia del Parlamento. Il suo discorso e la seduta nel complesso verranno trasmessi in diretta tv, così come richiesto in Conferenza dei capigruppo dal ministro Franceschini. "Ci sono delle formalità da rispettare. La questione di fiducia si pone su risoluzioni che devono presentare i gruppi. Ma la volontà del governo è di andare al chiarimento e porre quindi la questione di fiducia". Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, al termine della conferenza dei Capigruppo del Senato.

Caso Maugeri: l’agenzia delle entrate chiede 31 milioni per danni (ma non a Formigoni)

MILANO - Oltre 31 milioni per danno patrimoniale e morale. E' questa la richiesta dell'agenzia delle Entrate che oggi ha presentatola l'istanza di costituzione di parte civile all'udienza preliminare per il caso Maugeri e nella quale, tra gli imputati, figurano l'ex Governatore Roberto Formigoni, il faccendiere Pierangelo Daccò, l'ex assessore alla sanità lombardo Antonio Simone e l'ex dg del settore sanità Carlo Lucchina. L'istanza per essere parte civile è stata depositata dall'avvocato Gabriella Vanadia, rappresentante dell'agenzia delle entrate, nei confronti però solo di Daccò, Simone e altre tre persone che rispondono di reati fiscali. Tale richiesta verrà discussa assieme a quella presentata dalla Regione guidata da Roberto Maroni e assieme alla costituzione di tutte le parti il prossimo 25 ottobre. L'udienza, infatti, è slittata: stamani il gup Maria Cristina Mannocci non ha potuto nemmeno aprire formalmente il procedimento in quanto, per un disguido tecnico-brucratico, non è stato possibile trasportare dal carcere di Bollate in aula Daccò, in cella da quasi due anni e condannato in secondo grado a nove anni per il dissesto del San Raffaele.

La presenza all'udienza preliminare non è obbligatoria'': a sottolinearlo in una nota è il portavoce di Roberto Formigoni, che oggi non si è presentato in aula ma era invece nel pavese in visita all'Ente nazionale Risi. ''Oggi non ha partecipato e non ha inviato alcuna giustificazione - ha spiegato il portavoce -, dato che essa non è dovuta. Prosegue invece, evidentemente, la sua azione di Presidente della Commissione Agricoltura del Senato. In tale veste, Formigoni era stamattina a Mortara con una delegazione di Camera e Senato in visita all'Ente Nazionale Risi''.

La Pussy Riot in sciopero della fame ricoverata in ospedale. Visite vietate, perché?

Nadeshda Tolokonnikova durante il processo
MOSCA - Visite vietate a Nadezhda Tolokonnikova, la leader delle Pussy Riot ricoverata in ospedale in Mordovia per il peggioramento delle sue condizioni dopo uno sciopero della fame iniziato lunedi' scorso per protestare contro le inumane condizioni di vita e di lavoro nel campo di lavoro dove sta scontando una pena di 2 anni per una preghiera anti Putin nella cattedrale ortodossa di Mosca. Lo ha reso noto suo marito, Piotr Verzilov, riferendo che il capo dell'ospedale ha motivato la decisione con le cattive condizioni della paziente.
Niente visite quindi, ne' per lui ne' per l'avvocata della detenuta, e neppure contatti telefonici. ''Ormai non abbiamo alcuna informazione sulle sue condizioni da oltre 94 ore'', ha accusato Verzilov. Il suo avvocato, Irina Khrunova, si e' detta ''terrorizzata'' dalla situazione in una intervista al giornale Novaia Gazeta.

E Beppe Grillo “assalta” la Rai

ROMA - Beppe Grillo davanti al cavallo di via Mazzini
ROMA - Assalto alla Rai di Beppe Grillo e Roberto Fico. Insieme a un gruppo di parlamentari grillini, il leader del Movimento 5 stelle e il presidente della Commissione di vigilanza sulla tv pubblica, dopo la richiesta di un incontro con il direttore generale Luigi Gubitosi, hanno fatto irruzione negli uffici della tv pubblica al grido: «Abbiamo il diritto di ispezionare tutto, la Rai è un luogo pubblico». Alcuni di loro hanno chiesto urlando le dimissioni del direttore generale.

Non è chiaro come la "delegazione" sia riuscita a guadagnare il piano della direzione della tv di Stato. Sotto choc alcuni gli assistenti di Gubitosi.
«Fuori la politica e le lobby dalla RAI». Con questo slogan Grillo aveva annunciato sul suo sito la manfestazione contro la tv pubblica. Nel posto prosegue: «La RAI ha 579 dirigenti, uno ogni 18 dipendenti, e 1.373 giornalisti. La RAI spende all’esterno 1,6 miliardi, il 60% dei suoi ricavi, per format e servizi che potrebbe sviluppare al suo interno valorizzando i suoi 10.476 dipendenti. La RAI ha perso nel 2012 245,7 milioni di euro a causa di una gestione che favorisce nomine politiche e appalti agli amici».
Il Movimento 5 Stelle chiede quindi che: «Sia reso noto l'elenco dei fornitori della RAI. Siano valorizzate le competenze e le professionalità interne. Venga immediatamente sciolto il consiglio di amministrazione responsabile della perdita costante di valore della RAI e fatti decadere la presidentessa Tarantola e l'amministratore delegato Gubitosi. Sia avviato un dibattito parlamentare per eliminare ogni ingerenza politica. Sia predisposto un piano di rilancio in ottica multimediale e con respiro internazionale».

 ''La Rai, e quindi il dg Gubitosi, deve intervenire sul presidente del Consiglio Letta che ieri su Rai3, davanti a 5 milioni di spettatori, ha detto una cosa falsa. Non siamo noi ad aver votato il Porcellum, ma lui''. Lo ha detto Beppe Grillo uscendo dall'incontro con il direttore generale della Rai a Viale Mazzini. ''Gubitosi ha detto che prenderà seri provvedimenti in merito alle dichiarazioni del premier Enrico Letta a Che tempo che fa''. E' quanto dichiarato da Beppe Grillo dopo l'incontro con il direttore generale della Rai a Viale Mazzini.
''Questa mattina si sono presentati inattesi a viale Mazzini Beppe Grillo e il Presidente della Commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico e numerosi parlamentari del Movimento 5Stelle che hanno inscenato una manifestazione di protesta. Il Presidente Fico e Beppe Grillo hanno chiesto di essere ricevuti dal Direttore Generale che ha acconsentito'', spiega una nota Rai in merito all'incontro di oggi al quale hanno partecipato anche ''altri 2 due parlamentari del Movimento''. ''Il Direttore Generale si è intrattenuto circa 45 minuti con il gruppo del Movimento 5 stelle. Viste le pressanti richieste e per evitare problemi di ordine pubblico - aggiunge Viale Mazzini - i numerosi parlamentari del Movimento e i giornalisti al loro seguito sono stati fatti accedere nella sede di viale Mazzini''.

Da domani con l’Iva al 22% scatta anche l’aumento della benzina (meno di quello previsto sulle accise)

ROMA - ''Ultime 24 ore prima del nuovo rincaro dei carburanti. Per effetto del mancato slittamento dell'aumento dal 21 al 22% dell'aliquota ordinaria dell'Iva, infatti, il prezzo raccomandato della benzina salirà di circa 1,5 cent euro/litro, quello del diesel di 1,4 e il Gpl di 0,7 cent. Anche se l'impatto sui prezzi praticati non dovrebbe essere immediato ma spalmarsi lungo la settimana in funzione della fisiologica rotazione delle scorte''.
E' quanto sottolinea in una nota Quotidiano Energia.''A ben vedere, comunque, quasi un 'vantaggio' per i consumatori visto che la bozza del DL che avrebbe dovuto esaminare il Cdm venerdì prima del precipitare della crisi prevedeva, a copertura del rinvio, un rincaro delle accise sui carburanti di 2 cent al litro per tutto il 2013 e poi di 2,5 fino al 15 febbraio 2015 (assieme ad altre misure fiscali)''.
''Intanto i prezzi praticati sul territorio sono ancora in calo generalizzato, per via delle numerose riduzioni di quelli raccomandati la scorsa settimana. Le medie nazionali della benzina e del diesel adesso sono rispettivamente a 1,796 e 1,724 euro/litro (Gpl a 0,813). Le 'punte' in alcune aree sono per la 'verde' fino a 1,844 euro/litro, il diesel a 1,751 e il Gpl a 0,850.

La situazione più nel dettaglio a livello Paese (sempre in modalita' 'servito'), secondo quanto risulta in un campione di stazioni di servizio che rappresenta la situazione nazionale per il Servizio Check-Up Prezzi QE, vede il prezzo medio praticato della benzina che va oggi dall'1,778 euro/litro di Eni all'1,796 di Tamoil (no-logo a 1,633). Per il diesel si passa dall'1,716 euro/litro di Eni all'1,724 sempre di Tamoil (no-logo a 1,568). Il gpl infine e' tra 0,803 euro/litro ancora di Eni e 0,813 di Q8 (no-logo a 0,753)'', conclude la nota.

L’agenzia Fitch minaccia il taglio del rating dell’Italia

LONDRA - In Italia "la probabile caduta del governo di coalizione mette a rischio gli obiettivi di bilancio pubblico a breve e medio termine". Lo scrive in una nota l'agenzia Fitch che sottolinea come l'incertezza, legata allo scenario politico e un'eventuale fallimento nel rispettare la stesura della legge di stabilità, potrebbero spingere a un taglio del rating BBB+ sul debito pubblico italiano.

Infatti, ricorda l'agenzia, il rating sull'Italia si basa sulle prospettive fiscali definite nel programma di stabilità e sul fatto che il nostro Tesoro mantenga un accesso ai mercati del debito sovrano. Inoltre, al momento attuale il nostro paese avrebbe la disponibilità ai fondi salva-Stati dei meccanismi Esm e Omt. Se invece il governo non riuscisse a presentare la legge di stabilità 2014 e quindi l'Italia non potesse rispettare gli impegni assunti con i partner europei con il patto di crescita e di stabilità, conclude Fitch, questa disponibilità sarebbe "meno probabile".

Confindustria e sindacati: l’Italia rischia il commissariamento della troika Ue

MILANO -  "Mi auguro che tutta questa instabilità non porti a una precettazione da parte dell'Europa e a una gestione commissariale". Lo afferma il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a proposito della crisi politica. "Spero che il senso di responsabilità di chi ci governa prevalga: non vorrei che ci ritrovassimo nella stessa situazione dell'ottobre 2011", ha detto Squinzi.
"E' fondamentale che la legge di stabilità - aggiunge Squinzi rispondendo ai giornalisti a margine di un convegno a Milano - sia realizzata con le decisioni giuste che abbiamo già indicato al presidente del Consiglio Enrico Letta". Il presidente di Confindustria partecipa al convegno 'Growth summit Italia: perché il Paese può farcela' al quale doveva partecipare anche il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, che invece non è presente.
A una domanda su quale ritenesse essere la causa dell'attuale situazione politica, il numero uno di Confindustria ha risposto: "non tocca a noi esprimere giudizi di tipo politico, la cosa che noi riteniamo fondamentale è che il decreto sulla legge di Stabilità sia realizzato con le decisioni giuste che noi abbiamo già indicato al governo Letta".

Intanto da Roma Angeletti, nel corso di una conferenza stampa con gli altri sindacati, ha detto che "l'alternativa a un governo vero è un commissariamento vero da parte della troika che farà scelte che mal si conciliano con gli interessi degli italiani". Angeletti, insieme con i segretari generali di Cgil e Cisl, Susanna Camusso e Raffaele Bonanni, ha annunciato assemblee permanenti e presidi e volantinaggi sabato e domenica per protestare con la "irresponsabilità" che ha portato alla attuale situazione.

Ministri Pdl: dimissioni irrevocabili a Letta e dura polemica con Sallusti per l'editoriale di oggi

ROMA - La presidenza del Consiglio dei Ministri rende noto che sono pervenute le dimissioni irrevocabili dei ministri Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi, Gaetano Quagliariello.
E' in corso a palazzo Grazioli un vertice tra Silvio Berlusconi e lo stato maggiore del partito. A via del Plebiscito è presente la delegazione ministeriale del partito guidata da Angelino Alfano.
La polemica dei ministri Pdl con Sallusti - "E' bene dire subito al direttore de Il Giornale" che "noi non abbiamo paura". "Se il metodo Boffo ha forse funzionato con qualcuno, non funzionerà con noi". E' quanto affermano in una nota congiunta tutti i ministri del Pdl in risposta all'editoriale de Il Giornale di oggi. Questa la dichiarazione integrale sottoscritta da Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi, Gaetano Quagliarello, in merito a quanto pubblicato oggi, su Il Giornale, a firma del direttore Sallusti: "E' bene dire subito al direttore de Il Giornale, per il riguardo che abbiamo per la testata che dirige e una volta letto il suo articolo di fondo di oggi, che noi non abbiamo paura. Se pensa di intimidire noi e il libero confronto dentro il nostro Movimento politico, si sbaglia di grosso"."Se intende impaurirci con il paragone a Gianfranco Fini, sappia che non avrà case a Montecarlo su cui costruire campagne. Se il metodo Boffo ha forse funzionato con qualcuno, non funzionerà con noi che eravamo accanto a Berlusconi quando il direttore de Il Giornale lavorava nella redazione che divulgo' l'informazione di garanzia al nostro presidente, durante il G7 di Napoli, nel 1994", conclude.
La replica - “Sono allibito, neppure io ho paura. Ho già pagato con la detenzione squallide minacce alla libertà di espressione. Punto''. Così, parlando con l'ANSA, il direttore de 'Il Giornale' Alessandro Sallusti ha replicato ai ministri del Pdl. Il direttore del quotidiano non ha voluto aggiungere altro.
L’editoriale - Sallusti aveva, tra l’altro, scritto: “Alfano, Quagliariello, Lorenzin, Lupi e Di Girolamo, con qualche distinguo di forma e di sostanza, si adeguano ma non condividono, al punto di ventilare un loro futuro fuori da Forza Italia, non si capisce se sulle orme di quel genio di Gianfranco Fini. Accusano Berlusconi di essersi lasciato condizionare dai falchi e di aver impresso al partito una deriva eversiva. Nelle prossime ore si capirà qual è il confine tra la reazione a caldo e un'analisi sul futuro, ma qualche osservazione la si può già fare, perché comunque, nei loro ragionamenti, non tutto torna secondo logica.
Per esempio: Alfano non può non sapere che Berlusconi non è uomo condizionabile, come dimostra la sua vita di politico e imprenditore che nei momenti decisivi, dopo aver ascoltato tutti fino alla nausea, ha sempre deciso di testa propria, a volte smentendo i pareri di consiglieri storici, figli e potenti di turno. Attribuire ai falchi un tale, inedito potere è ridicolo, un modo forse di esorcizzare il fallimento di una alleanza, quella con il Pd, in cui avevano creduto e nella quale volevano continuare a credere dalla comoda poltrona di ministri.
La seconda osservazione riguarda la parola «eversione». Non vedo che cosa ci sia di eversivo nel non volere rendersi complici di uno scellerato aumento di tasse. Lo chiedo in primis al professor Quagliariello, anima liberale pura della compagine, che in quanto tale avrebbe dovuto essere il primo a ritirare la sua firma dalla stangata fiscale che si stava profilando. Ma si sa come sono fatti i professori: galantuomini che sanno tutto ma che sanno fare poco, se non appunto i professori. I precedenti non mancano. La Fornero, principe del diritto del lavoro, con la sua riforma ha messo per strada decine di migliaia di lavoratori esodati. La Severino, principe del diritto, ha dato il nome alla legge, quella sulla decadenza, più incostituzionale della storia repubblicana.
Io credo invece che «eversiva» sia stata la decisione di Letta e del Pd di alzare le tasse e non onorare i patti di maggioranza. Eversivo è il comportamento, preconcetto e fazioso, dei membri della giunta del Senato che hanno annunciato la decadenza di Berlusconi ancor prima di iniziare i lavori. Eversivo è il complice silenzio di Napolitano di fronte alla costante violazione delle garanzie democratiche.
In quanto alla mancata collegialità della decisione, penso che durante le centinaia di vertici convocati da Berlusconi negli ultimi mesi non si sia parlato di Milan o del tempo. Credo che ognuno abbia potuto liberamente dire la sua. È che alla fine una decisione va presa, e tocca al leader farlo. Esattamente come è successo quando si è trattato di scegliere i cinque ministri (loro) da mettere al governo. Del resto, la decisione di Berlusconi è perfettamente in linea con quella di dimettersi, liberamente presa in precedenza, da tutti i parlamentari. Cosa immaginavano? Di uscire dal Parlamento e restare al governo a metter su tasse? Mistero.”


Sicli (Sicilia): arriva barcone di migranti, gli scafisti li buttano in acqua, 13 affogano sulla spiaggia che è il set dei telefilm di Montalbano

SICLI - La spiaggia di Sampieri e i ruderi della vecchia fornace, set di un episodio del "Commissario Montalbano"
RAGUSA - Sul lido di Sampieri a Sicli, in Sicilia, arriva alle 10 di questa mattina un barcone di disperati di origine africana: gli scafisti li buttano in acqua a diversi metri dalla riva, 13 sono morti perché incapaci di nuotare o trascinati sotto dalla corrente. L'approdo dei migranti era stato segnalato dai turisti che si trovavano sulla spiaggia. Secondo quanto ricostruito sarebbero circa 250 i profughi sbarcati. Subito dopo aver preso terra, gli immigrati si sono dispersi nella zona dove sono accorse le forze dell'ordine che hanno avviato ricerche. Fermate due persone sospettate di essere "scafisti".
Sulla spiaggia di Sampieri e tra i ruderi della vecchia fornace Pisciotto, sono stati ambientati alcuni episodi del commissario Montalbano (a pochi chilometri di distanza, davanti al faro di Punta Secca, si trova invece la villa sul mare del commissario).  
E proprio quinella contrada che viene soprannominata "a mannara" (l'ovile), sovrastata dai ruderi della fornace, si è arenato il barcone, nella stessa zona dove il 18 novembre 2005 morirono altri 25 migranti in un tragico sbarco.  E' un peschereccio non cabinato di otto metri - una vecchia "carretta del mare" - il barcone che trasportava i circa 200 migranti e che si e' arenato a pochi metri dalla costa.
La Guardia Costiera sta ancora perlustrando il tratto di mare vicino a Scicli, nell'ipotesi che altre persone abbiano perso la vita. Finora le ricerche hanno dato esito negativo.

Baghdad, esplodono 13 autobombe: 36 uccisi (sciiti)

BAGHDAD - Una delle autobombe esplose questa mattina
BAGHDAD - Una serie di esplosioni di autobombe nella capitale irachena, Baghdad, ha ucciso stamane almeno 36 persone e ferito di più di 140.
La polizia dice che le esplosioni hanno preso di mira mercati e parcheggi nei quartieri musulmani prevalentemente sciiti  della città.
Le esplosioni hanno colpito durante ora di punta mattutina di Baghdad: le autobombe erano almeno 13. Uno degli attacchi più mortali è stato segnalato dal quartiere orientale di Sadr City, dove sette persone sono state uccise e 75 ferite in un mercato ortofrutticolo affollato. Altri sei morti sono stati segnalati ucciso a Shuala, una zona prevalentemente sciita a nord di Baghdad. in rapida successione si sono poi susseguiti attentatinei quartieri di Nuova Baghdad, Habibiya, Sabaa al-Bour e Kazimiyah, tutti suggestivi mercati all'aperto o in parcheggi. Dove, insomma, si potevano sicuramente fare molte vittime.
Domenica scorsa, almeno 25 persone erano state uccise quando un kamikaze aveva attaccato una moschea sciita a sud della città. Irbil, la capitale normalmente stabile della provincia autonoma irachena del Kurdistan, è stato colpito da una serie di attentati nella stessa giornata, uccidendo sei membri dei servizi di sicurezza. 
Nessuno ha rivendicato la responsabilità per gli attacchi di oggi, ma i ribelli sunniti musulmani sono stati accusati di gran parte delle violenze più recenti.
La missione delle Nazioni Unite in Iraq, ha detto circa 800 iracheni sono stati uccisi in atti di violenza in agosto.

La minoranza sunnita  del paese si lamenta di essere esclusi dal processo decisionale e di abusi da parte delle forze di sicurezza. Incursioni recenti a Baghdad in sospetti covi di al-Qaeda in distretti prevalentemente sunniti si pensa abiano peggiorato le rimostranze.

Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II santi il 27 aprile prossimo

CITTA’ DEL VATICANO -  Papa Francesco ha fissato il 27 aprile come data per la canonizzazione dei suoi predecessori Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Lo ha annunciato lui stesso ai cardinali nel corso del Concistoro di oggi. La scelta di Papa Francesco è caduta dunque sulla domenica in albis, che è la Festa della Misericordia, solennità istituita da Wojtyla che nel 2005 morì alle 21.37 del 2 aprile, cioèai primi vespri di domenica 3, data in cui quell'anno ricorreva la proprio la Festa della Misericordia.
  Come e' noto, in giugno il Pontefice ha approvato il miracolo, attribuito all'intercessione del Beato Giovanni Paolo II e ha dispensato Giovanni XXIII dal processo relativo a un secondo miracolo dopo quello che ha portato alla beatificazione del 2000: la grazia concessa a suor Caterina Capitani guarita inspiegabilmente il 25 maggio 1966 a dalle conseguenze di una grave emorragia dopo che, oltre un anno prima, era stata sottoposta ad una resezione gastrica quasi totale. Francesco ha deciso questa dispensa essendo così radicata e diffusa la fama della santità di Roncalli: a Sotto il Monte, ad esempio, nella casa natale, una stanza intera è colma di fiocchi rosa e azzurri inviati da coppie ritenute sterili che hanno avuto la gioia di un figlio dopo aver invocato il Papa Buono. Secondo il postulatore della causa, il francescano fra Giovangiuseppe Califano, la decisione " è il segno che il ricordo di Giovanni XXIII - il Papa che 50 anni fa ha convocato il Concilio Vaticano II - è sempre vivo in tutto il mondo. Anche se non viaggiò mai Oltreoceano, sappiamo che spesso invio' radiomessaggi ai Paesi dell'America Latina, si interessò dei problemi di quelle genti grazie anche ai missionari e alle nunziature. E poi sicuramente ci furono contatti con la presidenza degli Stati Uniti, testimoniata anche dal fatto che Giovanni ricevette fra gli altri la moglie di Kennedy, Jacqueline, e il presidente Lyndon Johnson".
  Per quanto riguarda la canonizzazione di Papa Wojtyla, essa avviene a meno di dieci anni dalla sua morte, quasi un record perché solo Sant'Antonio da Padova, morto il 13 giugno 1231, ha fatto più in fretta: la solenne cerimonia si tenne nella cattedrale di Spoleto il giorno di Pentecoste del 1232 alla presenza di Papa Gregorio IX. In questo caso, l'istruttoria sul miracolo è stata accuratissima. Si tratta della guarigione di una signora del Costa Rica, Floribhet Mora, inspiegabilmente risanata da una paralisi cerebrale il primo maggio 2011, giorno della beatificazione di Wojtyla, una circostanza che è all'origine di numerose conversioni tra i testimoni del fatto.

  Anche su questo importante evento, infatti, la linea di Francesco e' la stessa di Benedetto XVI che aveva concesso la dispensa papale, evitando un'attesa di cinque anni per l'inizio della causa, aperta dal cardinal Camillo Ruini, allora vicario di Roma, gia' nel giugno del 2005.

Borsa, a metà mattinata -1,9%. Spread a 279 punti, 15 in più della Spagna

MILANO - L'indice Ftse Mib  a netà mattinata di scambi a piazza Affari cede l'1,9% a 17.303 punti. Lo spread Btp-Bund torna sotto i 280 punti base (279) e il rendimento del titolo decennale italiano è al 4,55%. Il differenziale tra i decennali di Spagna e Germania oscilla su 264 punti base e il tasso dei Bonos spagnoli è al 4,40%, con il divario tra Italia e Spagna a 15 punti base.

Meredith Kercher, al via a Firenze il nuovo processo d'appello

FIRENZE - "Siamo convinti della colpevolezza di Amanda e Raffaele, della loro presenza sulla scena del crimine". Lo ha detto l'avvocato della famiglia Kercher, Francesco Maresca, entrando in corte d'appello a Firenze per la prima udienza del nuovo processo di appello sull'omicidio della studentessa inglese. A chi gli chiedeva cosa pensasse dell'assenza degli imputati, stamani in aula, l'avvocato Maresca ha risposto: "Non commento, è una loro scelta, il codice lo permette". Il legale ha poi detto che la famiglia Kercher ha inviato una lettera alla corte che consegnerà egli stesso ai giudici durante l'udienza. Amanda Knox attenderà domani all'università dove studia, nella sua Seattle, notizie sulla prima udienza del nuovo processo d'appello per l'omicidio di Meredith Kercher. "Non tornerò in Italia anche perché la mia presenza è sempre stata elemento di distrazione in aula. E' incredibile quante volte si è parlato di ciò che indossavo, di come mi acconciavo i capelli o se sorridessi o no ai miei genitori rispetto alle prove del caso. Non tornerò per evitare quel circo".

Tifone in Cina si abbatte su tre navi da pesca, 75 dispersi


Zhang Jie, vice capo del Hainan Maritime Bureau, parla con i giornalisti a Haikou, capitale della provincia di Hainan,
PECHINO - Oltre 70 persone risultano disperse dopo il naufragio di tre imbarcazioni da pesca nel mar Cinese meridionale, spazzato da un tifone. Lo riportano i media locali. "Tre navi da pesca sono scomparse da domenica dopo il passaggio del tifone Wutip lasciando 75 dispersi", afferma l'agenzia di stampa Nuova Cina citando le autorità marittime. Secondo la tv statale Cctv le persone disperse sarebbero invece 74. 
Le barche con a bordo 88 persone hanno tentato di navigare nella tempesta nei pressi delle isole Xisha, circa 330 km dalla provincia dell'isola di Hainan in Cina. A partire da Lunedi a mezzogiorno, i soccorritori hanno recuperato 14 superstiti, hanno detto le fonti.

Borsa, apertura a -2,4%

MILANO - Apertura gravemente negativa a Piazza Affari, il Ftse Mib si fissa a -2,4% con una forte corrente di vendite sui titoli bancari, affossati dal rialzo dello spread. La peggiore è Mps, che cede il 6%, Intesa perde il 5% a 1,49 euro, Unicredit il 4%. In asta di volatilità al ribasso Ubi, Mediobanca, Mediolanum e, tra gli industriali, Ansaldo Sts. In controtendenza Telecom (+1%).

Torino, scontro frontale tra auto durante un temporale, morta bimba di 2 anni

TORINO - Una bambina di 2 anni ha perso la vita e altre quattro persone sono rimaste ferite in modo grave in uno scontro frontale tra due auto ieri sera a Torino.
L'incidente, per cause da accertare, è avvenuto intorno alle 22.20 sul cavalcavia di strada Aeroporto nei pressi del Campo Nomadi durante un temporale.
La bimba viaggiava insieme alla madre, una donna italiana di 37 anni, su una Fiat Punto in direzione Torino: secondo una prima ricostruzione della polizia municipale sembra che la piccola fosse seduta sul sedile anteriore invece che sul seggiolino posizionato sui sedili posteriori e nell'impatto è stata sbalzata fuori dalla vettura.

Sulla Bmw Cabrio che proveniva dalla direzione opposta invece si trovavano quattro nomadi, tutti uomini: uno di questi, nonostante le ferite, si è allontanato dal luogo dell'incidente. Gli altre tre e la madre della piccola sono stati trasportati negli ospedali cittadini in gravi condizioni.

Code fino a 10 km sulla A! tra Valdarno e Arezzo per un incidente


Code a Valdarno sulla A1 
FIRENZE - Sull'A1 Milano Napoli e' stato chiuso il tratto tra Valdarno ed Arezzo in entrambe le direzioni, a causa dell'incidente di un mezzo pesante che, all'altezza del km 342.8, mentre procedeva in direzione nord, ha urtato contro la barriera centrale spostando il new jersey sull'opposta carreggiata.Autostrade per l'Italia riferisce che sul luogo dell'incidente, dove sono intervenute le pattuglie della Polizia Stradale, i Vigili del Fuoco, i soccorsi sanitari e meccanici, oltre al personale della Direzione 4° Tronco di Firenze, si registrano10 km di coda in direzione nord e 5 km in direzione sud.  Per veicoli diretti verso sud uscita consigliata a Valdarno, per poi seguire la strada regionale 69 in direzione Arezzo e rientro in A1 ad Arezzo. Per i veicoli diretti verso nord uscita consigliata ad Arezzo per seguire strada regionale 69 in direzione Valdarno, con rientro in A1 alla stazione di Valdarno. Si consiglia per le lunghe percorrenze, dirette verso sud di seguire la A14, prendere la E45 direzione Orte e rientrare in autostrada a Valdichiana o a Orte. Per le lunghe percorrenze dirette verso nord, uscire a Valdichiana o Orte, prendere il Raccordo per Siena, strada statale 326, direzione Siena e rientrare a Firenze Impruneta.

Quagliarello: Dobbiamo vedere se creare un nuovo partito, diversamente berlusconiano

ROMA - "Dobbiamo vedere se possiamo creare una nuova formazione dove sia possibile essere diversamente berlusconiani. D'altra parte in Francia di partiti gollisti ce ne furono tre, qui da noi potremmo averne due". Lo afferma, in un'intervista a 'Il Messaggero', Gaetano Quagliariello, secondo il quale "le dimissioni dei parlamentari saranno anche stato un atto simbolico, ma le giudico un atto di una inusitata gravità".
Secondo Quagliariello, è giunto il momento ''di tenere insieme i moderati che devono essere guidati da moderati. Non esiste che siano diretti da un gruppo di estremisti. Berlusconi mi sembra abbia aperto alla possibilità di andare avanti votando la legge di stabilità''.
E se Alfano non riunisce gli organismi dirigenti del partito è perché ''nella riunione dove hanno deciso le dimissioni dei ministri Alfano non c'era. La decisione di lasciare il governo - sottolinea - si sarebbe dovuta prendere insieme, magari nell'ufficio di presidenza del partito''.
Forza Italia, ricorda il ministro dimissionario delle Riforme, "è stato il partito della maggioranza silenziosa del Paese e questo lo si deve a Silvio Berlusconi. Invece nell'ultima settimana è sembrata una riedizione di Lotta Continua. Questo è inaccettabile e se Forza Italia sarà questo io non posso riconoscermi''.

Quanto alla tenuta del governo, ''aspettiamo di sentire cosa dirà Letta in aula. Dipende molto da cosa metterà nel programma. Poi decideremo'', spiega. In ogni caso, all'Italia ''non serve un governicchio che fa solo la legge elettorale o la legge di stabilità'', serve un esecutivo ''che abbia l'ambizione di fare le riforme''.

Spread a quota 288 in apertura


MILANO - Le fibrillazioni politiche lasciano subito il segno sullo spread. Il differenziale tra buoni del tesoro e bund schizza in apertura a quota 288.

Bilancio Usa, il governo rischia di non pagare i dipendenti statali (Nasa compresa)

WASHINGTON . L'ora X è fissata alle 12.01 di martedì, fuso di Washington: se prima di allora non sarà trovato un accordo tra democratici e repubblicani e votato il bilancio federale, il governo Usa dovrà di fatto "chiudere bottega". Con una prima grande conseguenza: oltre un milione di dipendenti statali saranno messi in congedo non retribuito. Solo alle agenzie federali fondamentali per la sicurezza, e ai loro dipendenti, sarà assicurato il "mantenimento".
Ma un accordo sembra sempre più lontano: al centro della disputa resta la controversia riforma sanitaria fortemente voluta da Barack Obama. La Camera, a maggioranza repubblicana, ha bocciato infatti una risoluzione relativa ad un budget temporaneo promossa dal Senato, che prevedeva il finanziamento dell'Obamacare, approvando invece una legge finanziaria che rimanda di un anno l'entrata in vigore della riforma, attualmente prevista a partire dal primo di ottobre.

Difficilmente la proposta di legge finanziaria approvata alla Camera passerà al Senato dove i democratici sono pronti a dare battaglia per una rapida entrata in vigore della riforma sanitaria. E nel frattempo si avvicina la fine dell'anno fiscale negli Usa e con il primo ottobre, senza un accordo scatterà lo "shutdown": il governo federale ha bisogno dell'autorizzazione del Congresso per spendere i propri fondi, ma senza una legge finanziaria non può farlo e per questo dovrebbe spegnere tutti i servizi non essenziali, ovvero tutto ciò che non riguarda ordine pubblico e sicurezza nazionale. 

Stipendi solo per i militari - Il "shutdown" è visto come ormai inevitabile, tanto che, alla Camera, sia repubblicani che democratici hanno approvato una legge (con 423 voti a favore e nessuno contrario), che consente di continuare a pagare il salario dei militari anche se il governo non dispone di fondi per finanziare molti programmi federali. Altri servizi di emergenza sono comunque garantiti per legge, ma oltre un milione di dipendenti federali, se non si troverà un accordo, saranno messi in congedo non retribuito. 


Chi resterà a casa con lo "shutdown" - Fra le agenzie federali più colpite da un eventuale "shutdown" c'è la Nasa: il 97% dei suoi dipendenti, oltre 18mila persone, potrebbero infatti restare a casa, così come il 94% degli impiegati dell'agenzia per l'ambiente, l'81% di quelli del ministero dell'Interno, il 33% degli impiegati del dipartimento dei Trasporti e il 14% dello staff della Sicurezza interna.

domenica 29 settembre 2013

Letta al Quirinale: risolutivo il chiarimento in Parlamento


ROMA - Terminato alle 20.30 l’incontro al Quirinale tra Letta e Napolitano. Un comunicato precisa che “alla luce delle dichiarazioni di ministro del Pdl e dello stesso Berlusconi”£ la situazione non appare definita e quindi il risolutivo chiarimento non potrà avvenire che in Parlamento. Dove il premier non si presenterà dimissionario. "'Il succedersi nella giornata odierna di dichiarazioni pubbliche politicamente significative dei ministri dimissionari, di vari esponenti del PdL e dello stesso Presidente Berlusconi ha determinato un clima di evidente incertezza circa gli effettivi possibili sviluppi della situazione politica. Da ciò il Presidente del Consiglio ha tratto, d'intesa con il Presidente della Repubblica, la decisione di illustrare in Parlamento - che è la sede propria di ogni risolutivo chiarimento - le proprie valutazioni sull'accaduto e sul da farsi. Il Presidente del Consiglio concorderà la data dei dibattiti con i Presidenti delle Camere'. E' questa la note del Presidente della Repubblica al termine dell'incontro questa sera con il premier.
Le reazioni a cui accenna il comunicato sono, ad esempio queste. "Questo non è il momento di fare scouting, ma di unire i moderati che devono essere diretti dai moderati, perché non è possibile che siano diretti da estremisti". Lo ha detto Gaetano Quagliariello, che poi ha ripreso una definizione di Angelino Alfano per dire che "per essere 'diversamente berlusconiani' bisogna dividersi".
Il ministro dimissionario, Nunzia De Girolamo, ribadisce la sua fedeltà al leader del Pdl, Silvio Berlusconi, ma "da moderata". "Sono sempre più evidenti - ha quindi denunciato la De Girolamo - atteggiamenti, posizioni e radicalismi che poco hanno a che vedere con i valori fondativi del nostro movimento liberale fatto di rispetto delle istituzioni, senso dello Stato e tolleranza".

Nigeria: si rovescia barca sovraccarica sul fiume Niger, affogano in 150

La tragedia è avvenuta vicino alla città di Wawa, a sinistra in alto nella cartina
ABUJA - Le autorità nigeriane sono alla ricerca di sopravvissuti dopo che una nave che trasportava commercianti di ritorno da un mercato si è capovolta  uccidendone 42, mentre almeno 100 risultano dispersi.
La barca sovraccarica stava navigando sul fiume Niger tra due villaggi nel centro-nord del Paese, ha detto Mohammed Shaba, capo dell'agenzia di stato di emergenza.
La barca trasportava 150 persone, di cui 42 sono morte, otto sono stati tratte in salvo e 100 sono disperse e probabilmente decedute.
L’imbarcazione era partita nel villaggio di Malale, situato nello stato del Niger  e si stava dirigendo a Wawa,  città nello stato di Kebbi. "L'incidente potrebbe essere stato causato dal sovraccarico di passeggeri, per lo più commercianti con le merci e le acque di alto livello sul fiume Niger", ha detto Shaba.

Pinerolo: uccide la moglie a coltellate e si giustifica così: "Aveva problemi di salute"

PINEROLO - Il marito l'ha uccisa nella notte, colpendola più volte con un coltello. E' morta così Maria Pia Garnero, 64 anni, di Pinerolo, per mano di Lorenzo Osella, 65. E' stato lo stesso Osella, oggi pomeriggio, a chiamare i carabinieri confessando di aver assassinato sua moglie. Si è giustificato davanti ai militari dicendo che la donna aveva problemi di salute.

Alfano prende le distanze: non prevalgano posizioni estremistiche estranee alla nostra storia

ROMA - "La mia lealtà al presidente Berlusconi è longeva e a prova di bomba. Oggi la lealtà mi impone di dire che non possono prevalere posizioni estremistiche estranee alla nostra storia, ai nostri valori e al comune sentire del nostro popolo. Se prevarranno quegli intendimenti, il sogno di una nuova Forza Italia non si avvererà. So bene che quelle posizioni sono interpretate da nuovi berlusconiani ma, se sono quelli i nuovi berlusconiani, io sarò diversamente berlusconiano". Lo ha detto il segretario del Pdl, Angelino Alfano.

Sacconi, senatore pdl: moltissimi non condividono la linea estremista del partiro

ROMA - "Moltissimi elettori e militanti del Pdl non condividono la deriva estremista del partito". Lo afferma in una nota Maurizio Sacconi, senatore del Pdl, che attacca i "cattivi consiglieri del Presidente Berlusconi" e chiede ad Angelino Alfano di rappresentare le esigenze di "molti" nel partito.
Che Berlusconi "avesse perso ogni ultimo filo di vera dignità lo si sapeva da qualche mese": con l'invito a dimettersi ai ministri Pdl "ha posto il problema della dignità personale anche a quelle cinque persone che hanno giurato fedeltà alla Costituzione". Lo scrive Famiglia Cristiana che parla di crisi "sulla pelle degli italiani".

"Napolitano? C'è la possibilità che possa seguire lo psiconano agli arresti domiciliari...". Così Beppe Grillo ha risposto a chi gli ha chiesto se sia il presidente della Repubblica a dettare la linea del Pd. "Io voglio parlare con i 20 milioni che votano ancora Pd e Pdl: se continuano a farlo il Movimento se ne va. Gli dico 'se non ci votate io mi tiro fuori'", ha poi detto ribadendo la sua volontà di creare un Governo 5 Stelle dopo le elezioni.

Berlusconi: potremo votare una legge di stabilità utile proposta dal governo. Io non farò passi indietro

ROMA, - "Se il governo proporrà una legge di stabilità realmente utile all'Italia, noi la voteremo. Se bloccheranno l'aumento dell'Iva senza aumentare altre tasse noi lo voteremo. Se, come si sono impegnati a fare, taglieranno anche la seconda rata Imu, noi voteremo favorevolmente". Lo afferma Silvio Berlusconi in un messaggio on-line aggiungendo: "A chi mi chiede di farmi da parte e accettare con cristiana rassegnazione la mia sorte giudiziaria, presente e futura, dico che lo farei senza esitazione, se ciò fosse utile al Paese. Invece darei il mio avallo a una democrazia dimezzata dove i magistrati politicizzati decidono chi deve governare".
Ecco la versione integrale del messaggio:
"La stabilità di governo è un bene se si nutre di due cose: un governo capace di lavorare bene e una maggioranza unita sulle cose da fare e fondata sul rispetto reciproco. Invece nelle ultime settimane abbiamo avuto un governo capace solo di rinviare, di proporre il blocco dell’Iva aumentando altre tasse, di tagliare l’Imu solo a metà per ricattare il Pdl e costringerlo a stare al governo, un governo prono rispetto ai diktat dei burocrati dell’Unione europea. 
Abbiamo avuto il nostro maggior alleato, il PD, che si vergogna di stare in un governo "contro natura" e che per bocca di tutti i suoi esponenti di vertice annuncia l’intenzione di buttare fuori dal Parlamento il leader del partito alleato, violando la Costituzione. In questo modo assecondano gli istinti della loro base, nutrita da venti anni nell’odio contro di me e pensano di chiudere una partita che dura dal 1994. Abbiamo pazientemente offerto soluzioni a ogni livello istituzionale per evitare di fare precipitare la situazione. Non ci hanno voluto ascoltare. Per questo ho deciso di chiedere ai ministri PDL di dare le proprie dimissioni. So bene che è una scelta dura e impopolare. Ho previsto tutte le accuse che mi stanno rovesciando addosso in queste ore e anche lo sconcerto di parte del nostro elettorato, preoccupato giustamente della situazione economica e sociale.
A loro dico di non credere a coloro che da vent’anni hanno bloccato le nostre riforme per cercare di eliminarmi dalla scena politica. Sono gli stessi che oggi mi dicono di non anteporre me stesso al bene dell’Italia. Ciò non è mai stato in discussione per me e per la mia forza politica, in tutti questi anni. Noi siamo quelli che negli anni Novanta hanno salvato i governi della sinistra quando non avevano maggioranza sulla politica estera. Noi siamo quelli che hanno voluto Monti, Bonino, Prodi in posizioni di vertice in Europa, perché italiani. Noi siamo quelli che non abbiamo mai lavorato all’estero contro il governo italiano quando eravamo all’opposizione. Noi siamo quelli che due anni fa hanno votato contro l’arresto di un senatore del PD, nello stesso giorno in cui loro votavano per far arrestare un nostro deputato, che fu peraltro scarcerato dopo alcune settimane. Noi siamo quelli che hanno voluto il governo Monti e il governo Letta, sperando potesse essere un governo di riforme e di pacificazione.
So e sappiamo distinguere il reale interesse dei cittadini. Per questo motivo, se il governo proporrà una legge di stabilità realmente utile all’Italia, noi la voteremo. Se bloccheranno l’aumento dell’Iva senza aumentare altre tasse noi lo voteremo. Se, come si sono impegnati a fare, taglieranno anche la seconda rata Imu, noi voteremo favorevolmente. Noi ci siamo e ci saremo su tutte le altre misure utili, come il rifinanziamento della cassa integrazione, delle missioni internazionali, il taglio del cuneo fiscale.
A chi mi chiede di farmi da parte e accettare con cristiana rassegnazione la mia sorte giudiziaria, presente e futura, dico con la mia consueta chiarezza che lo farei senza esitazione, se ciò fosse utile al Paese, se il mio sacrificio significasse una svolta positiva nei rapporti tra politica e "giustizia". Invece per come si sono messe le cose darei semplicemente il mio avallo a una situazione di democrazia dimezzata, dove non il popolo ma i magistrati politicizzati decidono chi deve governare, dove i governi sono fatti dai giornali-partito e dalle gazzette delle procure e le leggi riscritte a colpi di sentenze."

Nigeria: Boko Haram all’assalto di una scuola, 50 uccisi

ABUJA - Molti studenti sono morti nell’assalto di uomini armati islamici contro una scuola in Nigeria nord-orientale. Gli studenti sono stati uccisi mentre dormivano nel loro dormitorio presso la Facoltà di Agraria nello stato di Yobe.
Nigeria nord-orientale è in stato di emergenza per l’insurrezione islamica da parte del gruppo Boko Haram che sta combattendo per rovesciare il governo della Nigeria e creare uno stato islamico e ha lanciato una serie di attacchi contro le scuole.

Il numero delle vittime in ultimo attacco è poco chiaro, ma si teme il bilancio delle vittime possa essere alto. Una fonte ospedaliera ha detto all'agenzia di stampa Reuters che 26 persone erano state uccise. Il prevosto del collegio Molima Idi Mato ha detto Associated Press che potrebbero essere  50, aggiungendo che le forze di sicurezza stanno ancora recuperando i corpi e che circa 1.000 studenti avevano lasciato il campus. Un portavoce militare a Yobe stato, Lazarus Eli, ha detto all'agenzia France-Presse che gli aggressori avevano anche dato fuoco alle aule. Il college si trova nel distretto rurale Gujba.

Carfagna: Lorenzin e Quagliarello fuori da Pdl-Forza Italia

NAPOLI - "Beatrice Lorenzin e Gaetano Quagliariello sono fuori dal partito Pdl-Forza Italia". A dirlo è l'onorevole Mara Carfagna che, alla domanda se i due ministri siano, appunti, fuori dal partito, ha risposto: "Sì, credo di sì".

Berlusconi: subito alle urne. Il Pd sa solo aumentare le tasse


NAPOLI -  "Non sono stanco di combattere, sono in piena forma. Stanotte dopo 59 notti in cui non riuscivo a dormire, ho dormito 10 ore di fila. Sono pronto a riprendere la battaglia. Siamo in un frangente difficile per il Paese, i signori della sinistra hanno il vizio di ribaltare la realtà". Così Silvio Berlusconi in collegamento telefonico con Napoli. Ha poi aggiunto che “servono le elezioni subito. Il Pd sa solamente aumentare le tasse. In questa situazione è inevitabile tornare alle urne".

Crepe nel Pdl. Quaragliarello: errori del partito. Lorenzin:mi dimetto ma non starò in Forza Italia

ROMA - Presidente, è preoccupato per la situazione? "Fate domande di una ingenuità mai vista...". Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha replicato a Napoli ai giornalisti che lo aspettavano a Villa Pignatelli per un incontro con la comunità ebraica.
E' stato un errore il "fallo di reazione" del Pdl, secondo il ministro Gaetano Quagliariello. Parlando a Piacenza, ha definito sbagliata la richiesta di dimissioni ai parlamentari di centrodestra che "io non ho presentato nè firmato perché sono un ministro che ha giurato sulla Costituzione. Le sentenze in uno Stato di diritto vanno rispettate ma si possono criticare". Il ministro ha precisato che si è "dimesso da ministro ma non da parlamentare". 'Se ci sarà solo una riedizione di Lotta Continua del centrodestra dice,  alludendo, senza nominarla alla nuova Forza Italia -  ne prenderò atto e mi dedicherò, magari, a creare il Napoli Club del Salario'.
E il ministro Lorenzin: “Mi dimetto da ministro, ma non sarò in Forza Italia che spinge verso la destra radicale. Io le dimissioni non ho avuto nessuna remora a darle - prosegue - però è evidente che se si fa in una sede in cui a discutere sono alcuni esponenti di un partito, senza il segretario, quel partito è geneticamente modificato: a questa Forza Italia non aderirò"”.
"Questo è il momento in cui dobbiamo dimostrare tutto quello che diciamo da anni, e cioè che siamo un partito vero, un partito unito che si riconosce senza distinzioni su alcuni valori essenziali e una comune visione della società" prosegue invece Sandro Bondi, senatore e coordinatore del Pdl, sottolineando la necessità di stringersi intorno a Berlusconi come testimonianza della "nostra fede nella liberà".
Il senatore di Forza Italia Francesco Nitto Palma smentisce le indiscrezioni apparse sulla stampa su possibili defezioni dei senatori campani rispetto alla linea del partito ed invita a guardare a ''chi ha fatto dichiarazioni che vanno ben oltre il dissenso''. Prima della manifestazione di Forza Italia a Napoli Nitto Palma ha formulato gli auguri a Silvio Berlusconi insieme ad un gruppo di senatori. Tra essi il senatore Ciro Falanga, che ha smentito ogni dissenso con la linea del partito.

Catania: prete in auto travolge due persone, muore donna di 84 anni

CATANIA - Un sacerdote 40enne alla guida della sua vettura ha travolto due persone, uccidendo una 84enne e ferendo il figlio di quest'ultima. L'incidente è avvenuto a Santa Venerina, nel Catanese. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, intervenuti sul posto, i tre stavano attraversando la strada per andare al cimitero del paese, quando madre e figlio sono stati travolti dall'auto guidata dal prete, che, abbagliato dal sole, non li avrebbe visti.

Illesa un'altra figlia della donna, insieme alla madre e al fratello al momento dell'incidente.

Scatta martedì l’aumento dell’Iva: un disastro per famiglie ed economia

ROMA - Dopo l'apertura della crisi di Governo ormai non più evitabile l’aumento aliquota dell’Iva al 22% che produrrà ricadute economiche pesanti: secondo il Codacons da 209 euro su base annua per una famiglia di tre persone a 349 euro per un nucleo composto da cinque elementi e ciò determinera' effetti recessivi e depressivi ''esiziali'' per l'economia reale, secondo Confcommercio.
"Oltre questi effetti diretti, l'aumento dell'Iva produrrà un disastroso effetto domino, con un incremento dell'inflazione, una pesante diminuzione dei consumi e un rincaro generalizzato dei listini al dettaglio, specie nel settore alimentare e dei prodotti trasportati su gomma - afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi - per questo è chiaro a tutti che l'aumento dell'Iva non servirà affatto a far uscire il Paese dalla crisi, ma al contrario sancirà la definitiva caduta economica dell'Italia. Il governo Letta deve quindi emanare un decreto urgente ad hoc per bloccare l'incremento dell'aliquota di ottobre", conclude Rienzi

Milano: rissa a bottigliate e coltellate in via Padova, due gravi


Via Padova a Milano
MILANO - Una rissa tra stranieri dell'Est con due feriti rialza la tensione in via Padova, la via multietnica della periferia nord di Milano dove nel febbraio del 2010 ci fu una vera e propria rivolta. Allora un giovane nordafricano era morto per la coltellata di un coetaneo sudamericano, e ne erano seguiti ore di disordini. La scorsa notte, dopo una lite tra romeni e, pare, bulgari, sono rimaste a terra tre persone, due delle quali ferite a coltellate e bottigliate, in gravi condizioni.

Peshawar (Pakistan): autobomba al mercato fa 33 morti

PESHAWAR (Pakistan) - Due 'esplosioni hanno squarciato un mercato nella città del Pakistan nord-occidentale di Peshawar, causando almeno 33 morti e 80 feriti. La polizia ha detto le esplosioni sono avvenute nel mercato Kissa Khwani attorno alle alle 11 del mattino (ore 8 in Italia), distruggendo  otto negozi e veicoli circostanti. La prima esplosione è stata relativamente più piccola, ed è stato paragonato ad una bomba a mano, la seconda molto più forte e più distruttiva.
Secondo gli inquirenti, 200 chilogrammi di esplosivi sono stati utilizzati in una macchina parcheggiata vicino al mercato e questa esplosione è stata fatta tramite un telecomando. "In realtà, l'intera vettura, che era stata parcheggiata lungo il ciglio della strada, è stato trasformato in una bomba controllata a distanza" hanno detto. Testimoni dicono che 5-6 donne che erano  nel mercato con i loro bambini sono state completamente bruciate. Non c’erano agenti della sicurezza presenti nella zona al momento dell'esplosione.
L'esplosione arriva una settimana dopo un doppio attentato suicida che ha ucciso almeno 80 persone in una chiesa della città.Venerdì scorso, almeno 17 persone sono state uccise nel bombardamento di un autobus che trasportava dipendenti del governo vicino a Peshawar.

Peshawar, la città principale della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, è stata colpita da numerose bombe e attacchi dei ribelli talebani negli ultimi anni.

La crisi di governo sulle prime pagine dei giornali italiani





Letta, “gesto folle” quello di Berlusconi. M5S: non contate su di noi

ROMA - "Berlusconi per cercare di giustificare il gesto folle e irresponsabile di oggi, tutto finalizzato esclusivamente a coprire le sue vicende personali, tenta di rovesciare la frittata utilizzando l'alibi dell'Iva". Lo afferma il premier Enrico Letta, in una nota.
Nessuna trattativa con i partiti. Al voto subito, per vincere. La linea del M5S non cambia. Lo dirà probabilmente Beppe Grillo in persona a Paderno Dugnano, dov'è atteso. Intanto fonti interne confermano che Grillo e Gianroberto Casaleggio non hanno intenzione di spostare di un millimetro la linea del movimento: nessuna alleanza con chi ha rovinato il Paese. "Il M5S non ha suo dna la possibilità di realizzare accordi o alleanze né per Governi normali, né per Governi di scopo". Lo ha detto il senatore Nicola Morra del M5S nell'edizione straordinaria del TgLa7. "Dovremmo valutare fra di noi le situazioni che matureranno - ha poi precisato - ma dal nostro punto di vista non c'e' niente di piu' democratico che un ritorno alle elezioni". Anche con questa legge elettorale? "Noi siamo stati gli unici insieme a Sel a votare la mozione Giachetti, se loro avessero voluto cambiarla l'avrebbero votata: perché invece non l'hanno fatto?".
"A Enrico Letta diciamo una sola cosa: non una settimana di più in condizioni di non governo dell'Italia": così l'ex premier Mario Monti ha spiegato la posizione di Scelta civica ribadendo la convinzione sua e degli esponenti del partito che fanno parte del Governo di andare avanti per senso di responsabilità.
Per Vendola, Tabacci ed Epifani è un "gesto irresponsabile" e "irrazionale". Maroni invece plaude: "Bene ora ci siano le elezioni". Cicchitto storce il naso: "Serviva discussione più approfondita".

"Spero che persone come Lupi, Quagliariello, Sacconi, Gelmini, Lorenzin e lo stesso Alfano, riflettano bene prima di decidere di assecondare, fino alla fine, una deriva populista e irresponsabile che riporta il Paese sul ciglio del baratro e che non corrisponde al sentire di milioni di elettori moderati". Così Luca Cordero di Montezemolo.

sabato 28 settembre 2013

I ministri del Pdl si dimettono. E' crisi

ROMA  - "I ministri del Pdl rassegnano le proprie dimissioni'. Lo fa sapere Angelino Alfano - tramite la sua portavoce -, dicendo di parlare a nome di tutta la delegazione del Popolo della Libertà: la decisione è relativa al mancato blocco dell'aumento dell'Iva. Non ci sono più le condizioni per restare. Si tratta di un passo indietro anche per un confronto e responsabilità più chiari. 
Poco prima Silvio Berlusconi aveva dichiarato irricevibile l'ultimatum di Letta e la decisione aumento Iva 'una grave violazione' dei patti di governo. "Ho invitato la delegazione del Popolo della Libertà al governo a valutare l'opportunità di presentare immediatamente le proprie dimissioni per non rendersi complici, e per non rendere complice il Popolo della Libertà, di una ulteriore odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani'. 'La decisione assunta ieri dal Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, di congelare l'attività di governo, determinando in questo modo l'aumento dell'Iva è una grave violazione dei patti su cui si fonda questo governo, contraddice il programma presentato alle Camere dallo stesso Premier e ci costringerebbe a violare gli impegni presi con i nostri elettori durante la campagna elettorale e al momento in cui votammo la fiducia a questo esecutivo da noi fortemente voluto". 
'Il chiarimento avvenga in Parlamento alla luce del sole e di fronte ai cittadini', ha dichiarato Enrico Letta. Il presidente del Consiglio è stato informato in anticipo dal vicepremier Angelino Alfano di quanto Berlusconi aveva deciso ed è in costante contatto con il Capo dello Stato. Il tentativo di rovesciare la frittata sulle ragioni dell'aumento dell'Iva è contraddetto dai fatti che sono sotto gli occhi di tutti perché il mancato intervento è frutto delle dimissioni dei parlamentari Pdl e quindi del fatto che non era garantita la conversione del dl in legge. E' la posizione di Enrico Letta secondo fonti di P.Chigi.
"Sulla base del comunicato del presidente Berlusconi, i ministri del Pdl si dimettono dal governo Letta in seguito alle posizioni negative prese ieri dal presidente Enrico Letta al consiglio dei ministri. Apprezzo la decisione dei ministri sul terreno di una cristallina condotta scevra da ogni preoccupazione di potere - che ribadisce una netta distinzione dalla sinistra che anche in questa occasione si è assunta gravissime responsabilità - così come ho apprezzato la loro azione di governo. Ma ritengo che una decisione di così rilevante spessore politico avrebbe richiesto una discussione approfondita e quindi avrebbe dovuto essere presa dall'ufficio di presidenza del Pdl e dai gruppi parlamentari il cui ruolo in questa cosi difficile situazione politica andrebbe esaltato sia sul piano delle scelte politiche da prendere sia su quello dell'iniziativa politica". Lo afferma in una nota il deputato Pdl Fabrizio Cicchitto.
"Il M5S non ha suo dna la possibilità di realizzare accordi o alleanze né per Governi normali, né per Governi di scopo". Lo ha detto il senatore Nicola Morra del M5S nell'edizione straordinaria del TgLa7. "Dovremmo valutare fra di noi le situazioni che matureranno - ha poi precisato - ma dal nostro punto di vista non c'e' niente di più democratico che un ritorno alle elezioni". Anche con questa legge elettorale? "Noi siamo stati gli unici insieme a Sel a votare la mozione Giachetti, se loro avessero voluto cambiarla l'avrebbero votata: perché invece non l'hanno fatto?".
"Non si andra' ad elezioni perche' troveremo una soluzione in Parlamento: sono sicuro che in Parlamento c'e' una maggioranza in grado di evitarlo". Cosi' il viceministro Stefano Fassina al TgLa7. "Dobbiamo approvare la legge stabilita' e la legge elettorale perche' se non lo facciamo vuol dire fare del male molto seriamente all'Italia".

Berlusconi ricusa i senatori della Giunta che hanno espresso in anticipo la loro posizione

ROMA - Nella memoria difensiva depositata questa mattina, Silvio Berlusconi chiede la ricusazione di alcuni membri della giunta del Senato che deve decidere della sua decadenza. Nel testo, in possesso dell'ANSA, si chiedono le dimissioni dei senatori che hanno già espresso una posizione e, in subordine, la sospensione del giudizio e la ricusazione.
"E' fatto notorio che la quasi totalità dei componenti" della giunta per le autorizzazioni del Senato, "e ciò che è ancor più grave in particolar modo proprio il relatore, hanno già ampiamente anticipato il proprio parere sull'esito del giudizio che andranno a esprimere nella camera di Consiglio". E' quanto scrive Silvio Berlusconi nella memoria (cui allega rassegna stampa), con la quale chiede le dimissioni di dieci membri della giunta: tutti senatori di Pd, Sel e M5s. Berlusconi porta alcuni esempi: "Il senatore Casson (Pd) non solo già anticipava che voterà per la decadenza, ma negava il ruolo di terzietà della Giunta", elenca il Cav. "Addirittura il Movimento 5 Stelle ha prospettato più volte una posizione comune di tutto il gruppo a favore della immediata decadenza, sottolineando quindi trattarsi di una decisione politica". E ancora, vengono citati Pezzopane (Pd) e Pagliari (Pd). Berlusconi si appella al giusto processo, visto il carattere "giurisdizionale" della giunta, e osserva che "in linea astratta" anche chi si sia espresso in suo favore viola il principio di terzietà. Ma "è evidente", scrive, che altri e non lui hanno eventualmente interesse a rilevarlo. Poiché non è possibile sostituire i membri della giunta, Berlusconi chiede dunque le dimissioni dei componenti "che hanno già espresso il proprio convincimento, in particolare i senatori Stefano (Sel), Pezzopane (Pd), Buccarella (M5S), Casson (Pd), Crimi (M5S), Cucca (Pd), Fuksia (M5S), Giarrusso (M5S), Pagliari (Pd), Moscardelli (Pd)". Il passo indietro permetterebbe, sottolinea, "la formazione di un collegio giudicante quantomeno apparentemente imparziale". "In via subordinata", la soluzione proposta è la sospensione del giudizio sulla decadenza e l'invio degli atti "alla giunta per il regolamento" del Senato, perché "si provveda a regolamentare la possibilità di astensione e ricusazione nonché di sostituzione ai fini di un giusto processo".
"Nessuna utilità vi potrebbe essere nel partecipare a un giudizio del quale si sia già previamente conosciuta la sua conclusione. La presenza delle parti, dell'interessato o di un avvocato non sarebbe che una mera sceneggiata in un copione già ampiamente scritto". Così Berlusconi nel chiedere la ricusazione della giunta.


La giunta delle immunità ''sospenda il giudizio in attesa della decisione della Corte Europea'' presso la quale è stato presentato un ricorso contro la legge Severino e che dovrebbe decidere ''in tempi assai ravvicinati, ovvero nell'ordine di pochi mesi''. E' quanto si legge nella memoria difensiva.

Ecco miss Mondo 2013, eletta a Bali tra le proteste dei fondamentalisti islamici. Viene dalle Filippine

BALI - Megan Young
NUSA DUA (Indonesia) - Miss Filippine, Megan Young, è stata incoronata Miss Mondo 2013 a Bali, in Indonesia, nel corso di una cerimonia che si è svolta tra imponenti misure di sicurezza per via delleproteste dei fondamentalisti islamici del gruppo Fpi.
Le proteste dei radicali islamici, che hanno definito l'evento "pornografico", hanno costretto gli organizzatori a spostare la cerimonia prevista nella capitale Jakarta.

Napolitano annuncia un messaggio. E il Pdl lo attacca: “non è un garante”

NAPOLI -  Le Quattro Giornate di Napoli ''ci debbono dare convinta fiducia in quel che di qui può ancora venire - nelle critiche circostante attuali e nell'incerto prospettarsi del futuro - alla causa comune dell'Italia e dell'Europa''.  Lo dice Napolitano, in visita a NapoliE da Poggioreale, Napolitano ha ribadito che “non serve una campagna elettorale” nelle attuali condizioni e ha annunciato un messaggio al Parlamento, sulle condizioni delle carceri, ma probabilmente non solo. Contro Napolitano, e contro il premier Enrico Letta, si  scaglia stamani il coordinatore del Pdl Sandro Bondi. "Già il fatto che presidente del Consiglio e presidente della Repubblica concordino una linea da seguire dopo il gesto etico e civile assunto dai parlamentari del Pdl, rappresenta un atto di sfida e di ricatto piuttosto che di rispetto e di comprensione di fronte a una testimonianza che avrebbe dovuto essere riconosciuta nelle sue motivazioni profondamente democratiche. L'iniziativa concordata di Napolitano e Letta è un'ulteriore umiliazione del popolo dei moderati".
A Napolitano si rivolge anche Daniele Capezzone. "Il capo dello Stato deve sentire l'esigenza di essere (ed apparire) garante di tutti, e non solo degli elettori che hanno votato a sinistra. Unire il Paese significa garantire agibilità e praticabilità politico-istituzionale al centrodestra e al suo leader, e assicurare pieno diritto alla rappresentanza istituzionale di milioni di donne e uomini italiani, che non sono né possono essere trattati da elettori di serie b".
Ed è rientrato l'allarme bomba di fronte al carcere napoletano di Poggioreale dove era atteso il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Dopo aver controllato minuziosamente un'autovettura sospetta, parcheggiata in una strada adiacente al carcere, gli artificieri hanno comunicato il cessato pericolo e la strada è stata riaperta al traffico.