lunedì 28 ottobre 2013

Concordia, Schettino gridò: madonna, ch’aggio combinato. Un teste: vidi gli scogli a 20 metri

GROSSETO - Abbiamo urtato uno scoglio?" e poi: "Madonna ch'aggio combinate!": questa la voce di Francesco Schettino, tratta dagli audio che il pm ha fatto ascoltare in aula a Grosseto al processo sulla Costa Concordia. Sono state ricostruite le fasi dell'urto contro gli scogli con l'ufficiale Salvatore Ursino. "Di mia iniziativa andai sull'aletta sinistra" dove "mi affacciai dalle vetrate: vidi gli scogli a una ventina di metri", aggiunge il testimone.
Secondo quanto riferito da Ursino, Schettino ordinò di aumentare la velocità della Costa Concordia da 15 a 16 nodi, circa cinque minuti prima dell'impatto con gli scogli: "Schettino dette l'ordine di aumentare la velocità al vice Ciro Ambrosio", ha raccontato infatti l'ufficiale. 
''E' insolito sentire un ordine di timone a dritta mentre si va a 16 nodi, perché la nave sbanda e si inclina su un lato determinando la possibile caduta oggetti e persone - ricorda Ursino, nel corso della testimonianza -. C'era qualcosa di strano'' così ''di mia iniziativa andai sull'aletta sinistra'' dove ''mi affacciai dalle vetrate: vidi gli scogli a una ventina di metri, con prora a dritta e poppa verso sinistra. D'istinto mi venne di dire che la poppa era impegnata a sinistra". 

Sulla plancia della nave molti ospiti - Al momento dell'impatto con gli scogli, sulla plancia, luogo della nave solitamente riservato solo agli addetti ai lavori, "c'erano il primo maitre Antonello Tievoli, il maitre Ciro Onorato, l'hotel director Manrico Giampedroni, oltre che la ragazza moldava (Domnica Cemortan, ndr) che rimase sulla porta" ed "erano lì per ammirare il passaggio ravvicinato al Giglio", ha raccontato Ursino.

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