martedì 29 ottobre 2013

Il Pdl: per la corte d’Appello di Milano l’incandidabilità e una sanzione amministrativa, niente retroattività. Caos in giunta al Senato

ROMA - “La corte d'Appello di Milano ha appena detto che l'incandidabilità è una sanzione amministrativa, e pertanto non è retroattiva. Quindi da ragione a noi e non c'è motivo di andare avanti''. Francesco Nitto Palma spiega così perché la giunta per il Regolamento del Senato che deve decidere ul voto segreto o palese per la decadenza di Berlusconi deve essere sospesa. A chiedere la sospensione dei lavori, è stato ll senatore Domenico Bruno (Pdl), che ha eccepito la novità rappresentata dalle motivazioni della sentenza sui diritti tv che ha ricalcolato in due anni l'interdizione dai pubblici uffici. Dunque, non e' più' urgente andare di corsa su voto palese-voto segreto. Palma annuncia quindi che "quando arriverà in Aula" la questione "inevitabilmente dovrà tornare in Giunta". Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pdl, aggiunge: "La legge Severino non e' dunque applicabile irretroattivamente e la Giunta per le elezioni del Senato dovrà prenderne atto disponendo nuove e più approfondite sessioni, sino al ricorso, come noi auspichiamo da tempo, alla Corte Costituzionale. Non e' più possibile proseguire in modo così frettoloso e superficiale allo stesso tempo, applicando, per la prima volta ad un parlamentare della Repubblica, una legge che di giorno in giorno sta mostrando tutte le sue contraddizioni e i suoi lati oscuri", conclude Brunetta.
La giunta per il Regolamento del Senato, sta comunque proseguendo il suo lavoro. Ne danno notizia componenti Pd della giunta. E' vero che il Pdl ha chiesto di sospendere i lavori per via delle motivazioni della sentenza di Milano sulla pena accessoria dell'interdizione che definisce la decadenza una sanzione amministrativa, ma la giunta è ancora riunita per esaminare il caso e decidere il da farsi. Nel frattempo è arrivato al Senato Karl Zeller in ritardo per colpa dello sciopero degli aerei.

Silvio Berlusconi auspica che il governo intervenga sulla legge Severino in un’intervista per un libro di Bruno Vespa: "Se volesse - dice - avrebbe un'autostrada per risolvere il problema" perché è ancora aperta la legge delega sulla giustizia. "Basterebbe una norma che chiarisca l'irretroattività", sottolinea, e aggiunge: "Il voto sulla mia decadenza sarebbe una macchia sulla democrazia destinata a restare sui libri di storia. Un leader escluso così perché non si riesce a batterlo nelle urne".

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