martedì 26 novembre 2013

Udine: moldavo torna all'alba dalla sala giochi, uccide il figlio 19enne e ferisce la moglie

REMANZACCO Udine - La polizia davanti alla casa della tragedia
UDINE - Tragedia familiare a Remanzacco (Udine) dove alle prime luci dell'alba un uomo di origine moldava, Andrei Talpis, 48 anni, ha accoltellato a morte il figlio diciannovenne, Ion, e ferito in modo gravissimo la moglie Elisaveta, badante di 48 anni, ora ricoverata nel reparto di terapia intensiva, in prognosi riservata. La donna è riuscita a fuggire in strada dove è stata salvata da un vicino.
Il corpo del ragazzo è stato trovato sul pavimento della camera da letto con tre ferite al torace. La madre, anche lei raggiunta da diversi fendenti all'addome e alle mani, è riuscita a fuggire dalla casa: nonostante le gravi ferite, ha superato il passaggio a livello e dopo circa 150 metri è stata raggiunta dal marito ancora armato di coltello. Solo il pronto intervento di un caporal maggiore dell'Esercito che abita in una casa a fianco le ha salvato la vita. L'uomo è quindi tornato verso casa e qui ha incontrato una guardia giurata a cui ha detto: "Ho ucciso mio figlio, è tutta colpa di mia moglie".
Stando a una prima ricostruzione tutto sarebbe nato da un litigio tra moglie e marito avvenuto intorno alle 4 del mattino, al rientro a casa dell'uomo da Udine, dove era starto controllato dalle forze dell'ordine, alle 2.30, in una sala giochi. Sulla dinamica del delitto stanno indagando gli uomini della Squadra mobile con il supporto dei colleghi delle Volanti che hanno effettuato il primo intervento. Sul posto anche i carabinieri. Al momento si ipotizza che Talpis abbia agito sotto l'effetto dell'alcol.
Nel settembre del 2012 Andrei Talpis era stato denunciato dalla polizia di Udine per porto abusivo di armi. Gli agenti erano intervenuti per sedare una lite tre lui e la moglie, nell'appartamento che allora condivideva a Udine con la moglie. Al loro arrivo i poliziotti avevano trovato l'uomo con un coltello in mano, in strada.Nel mese successivo la donna aveva denunciato il marito per violenze, poi aveva chiesto l'aiuto a un centro anti-violenza, dove era stata ospitata per alcuni mesi.

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