venerdì 31 gennaio 2014

Ritirato (a Travisio) il passaporto a Sollecito. Amanda "impietrita"

Raffaele Sollecito e Amanda Knoz
UDINE - Notificato nelle prime ore del mattino il divieto di espatrio a Raffaele Sollecito. Secondo quanto appreso, Sollecito è stato raggiunto da agenti della squadra mobile di Firenze e di Udine in un paese tra Udine e Tarvisio non lontano dai confini con l'Austria e la Slovenia, che aveva raggiunto nel primo pomeriggio di ieri. Sollecito aveva appreso della sentenza di condanna nell'appello bis per l'omicidio di Meredith Kercher dalla Tv, ed è apparso "annichilito" ad uno dei suoi difensori, l'avvocato Luca Maori.
"Non ho mai pensato di fuggire. Né prima né tantomeno ora": a sottolinearlo è Raffaele Sollecito, attraverso  l'avvocato Luca Maori. Il legale ha spiegato che il giovane si è recato "spontaneamente" dalla polizia per consegnare il passaporto.
Raffaele Sollecito era stato fermato all'alba in un albergo a Venzone, in provincia di Udine, comune che dista circa cento chilometri da Villach, confine tra Italia e Austria. Da Venzone è facilmente raggiungibile pure il confine con la Slovenia, che dista una cinquantina di chilometri. Gli investigatori starebbero valutando se il giovane avesse intenzione di lasciare l'Italia nel caso fosse stata applicata nei suoi riguardi la misura cautelare della custodia in carcere. In base a quanto ricostruito dal suo difensore, è stato contattato dalla polizia e si è recato in questura per fornire il passaporto. 
Al momento del fermo era con la fidanzata, 31enne di Oderzo, in provincia di Treviso. L'uomo si trovava da giovedì sera a casa di lei e da lì ha assistito alla sentenza. La coppia viaggiava a bordo di una Mini Cooper intestata alla ditta del padre di lei. I due, secondo la ricostruzione della Polizia, sono arrivati intorno all'una di notte in albergo a Venzone. "Ho fatto un giro in Austria. Poi sono rientrato in Italia. Mi sono fermato lì a riposare". Lo avrebbe riferito spontaneamente Raffaele Sollecito agli agenti della squadra mobile che lo hanno fermato all'alba all'hotel. Il giovane è ancora negli uffici della Squadra mobile di Udine. 
''Sono spaventata e rattristata da questa sentenza ingiusta'', cosi' Amanda Knox, alla Abc giudica la sentenza della Corte d'Appello di Firenze. "Essendo stata in passato giudicata innocente, mi aspettavo di meglio dal sistema giudiziario italiano. Contro di me un apparato accusatorio inesistente''. Amanda è rimasta ''impietrita'' appena saputa la sentenza di condanna, ma non ha pianto e non ha parlato: così uno dei suoi legali, Carlo Dalla Vedova, che ha comunicato via telefono alla studentessa americana, che e' a casa della madre, la decisione della corte d'appello di Firenze. "E' stata una bella botta, faremo ricorso, Amanda è innocente": così uno dei difensori di Amanda Knox, Luciano Virga, commentando la sentenza.
UDINE - Notificato nelle prime ore del mattino il divieto di espatrio a Raffaele Sollecito. Secondo quanto appreso, Sollecito è stato raggiunto da agenti della squadra mobile di Firenze e di Udine in un paese tra Udine e Tarvisio, che aveva raggiunto nel primo pomeriggio di ieri. Sollecito aveva appreso della sentenza di condanna nell'appello bis per l'omicidio di Meredith Kercher dalla Tv, ed è apparso "annichilito" ad uno dei suoi difensori, l'avvocato Luca Maori.
''Sono spaventata e rattristata da questa sentenza ingiusta'', cosi' Amanda Knox, alla Abc giudica la sentenza della Corte d'Appello di Firenze. "Essendo stata in passato giudicata innocente, mi aspettavo di meglio dal sistema giudiziario italiano. Contro di me un apparato accusatorio inesistente''. Amanda è rimasta ''impietrita'' appena saputa la sentenza di condanna, ma non ha pianto e non ha parlato: così uno dei suoi legali, Carlo Dalla Vedova, che ha comunicato via telefono alla studentessa americana, che e' a casa della madre, la decisione della corte d'appello di Firenze. "E' stata una bella botta, faremo ricorso, Amanda è innocente": così uno dei difensori di Amanda Knox, Luciano Virga, commentando la sentenza.

SEATTLE - I genitori di Amanda proteggono con  un giaccone la figlia all'uscita di casa






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