domenica 20 aprile 2014

M5S: Casaleggio pronto a silurare il sindaco di Parma Pizzarotti

Gianroberto Casaleggio
MILANO -  "Pacta sunt servanda (i patti devono essere osservati, ndr)". E' la regola di uno dei padri fondatori del M5S, Gianroberto Casaleggio. Ossia chi non rispetta gli impegni vada a casa. Questo vale per Federico Pizzarotti, che ha detto "di chiudere un inceneritore" a Parma e non lo ha fatto e per gli ultimi espulsi che non facevano altro che cercare la luce dei riflettori per 8 mesi di seguito "facendo dichiarazioni ogni volta che ce n'era possibilità".

Quindi se non ti impegni per rispettare gli impegni presi "io non ti voglio più vedere. Finito. Non è un discorso politico. In quello noi abbiamo delle regole", ribadisce. "Se all'interno dei gruppi ci sono posizioni diverse, si decide a maggioranza e quella decisa è la posizione del gruppo. Ma se mentre il gruppo sta discutendo, chi è in minoranza esce e dichiara ai giornali: qui non c'è democrazia e io voto come mi pare, allora così non va".

Vogliamo il vincolo di mandato - Per Casaleggio "chi è eletto dentro il movimento deve rispondere all'elettore". Per questo "noi vogliamo il vincolo di mandato. E ora metteremo sanzioni anche economiche". "Il passaggio alla democrazia diretta è culturale e richiede un'adesione, ma la nostra posizione è molto semplice: se uno entra nel movimento sottoscrive dei patti, e li deve mantenere. Nessuno, dopo essere stato eletto, può pensare di entrare dentro un recinto privilegiato, dentro un'area protetta".

Deve essere Berlusconi ad avere paura di Renzi: è il suo clone - Sulla possibilità che Renzi attiri i voti degli elettori M5S, "noi abbiamo dimostrato di essere coerenti. Uno può magari non essere d'accordo con le nostre posizioni, ma quello che abbiamo detto è quello che abbiamo fatto, a partire dalla rinuncia ai 42 milioni di euro di finanziamento pubblico. Dunque non abbiamo alcuna paura di Renzi", dichiara Casaleggio. "Semmai dovrebbe averne paura Berlusconi, visto che Renzi è un suo clone. Può darsi che prenda molti voti che erano di Berlusconi".

"Non siamo contrari all'euro ma al Fiscal compact - In merito alla moneta unica, "noi non abbiamo impostato la campagna elettorale sull'uscita dall'euro, ma per rimanere dentro l'Europa - e intendiamo l'Europa economica, perché quella politica è scomparsa - noi pretendiamo di avere delle garanzie e di poter far sentire la nostra voce come Stato italiano", spiega Casaleggio. "Noi vogliamo uscire solo se non avremo garanzie e la nostra voce non sarà ascoltata. Ma non diciamo: l'euro è sbagliato. Diciamo: l'applicazione del sistema euro non sempre è gestibile".

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