lunedì 28 aprile 2014

Preso in un bar Santo Domingo pericoloso boss della 'ndrangheta


SANTO DOMINGO - La polizia ha arrestato a Santo Domingo Nicola Pignatelli, latitante della 'ndrangheta inserito nell'elenco del Viminale dei 100 latitanti più pericolosi. L'uomo, 43 anni, è ritenuto elemento di vertice della cosca Mazzaferro e legato alle famiglia Ursino e Aquino. Era latitante dal 2011 ed era ricercato per 416 bis e reati di droga: deve scontare una condanna a 13 anni e 6 mesi.
Il boss è stato localizzato a Juan Dolio, cittadina molto turistica di poco meno di 3 mila abitanti a sud-est del Paese, e tratto in arresto dagli uomini del Servizio Centrale Operativo della Polizia in collaborazione con l’Interpol Roma e gli uomini della questura di Reggio Calabria.
Quello di Gioiosa Ionica è attualmente ritenuto uno dei più potenti cartelli della 'ndrangheta dedito al traffico internazionale di droga.
Pignatelli, riferiscono all'Adnkronos qualificate fonti investigative, si trova già in stato di arresto in una caserma della Polizia di Santo Domingo. L'Interpol di Roma ha già avviato i canali per l'estradizione del boss o l'immediata espulsione.
Il boss è stato arrestato alle 16,45 ora di Santo Domingo, riconosciuto dagli investigatori dello Sco e della questura di Reggio Calabria, che da giorni si trovavano nella capitale della Repubblica Dominicana, sulle tracce del latitante. Non era armato ed è stato sorpreso dall'arrivo degli investigatori mentre era seduto a un bar. Quando sono scattate le manette, non ha opposto resistenza.
L'arresto di Nicola Pignatelli si inserisce in un più ampio dispositivo di intervento disposto dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano, attraverso il 'Focus on crime', il piano d'azione nazionale e transnazionale contro la criminalità organizzata di tipo mafioso calabrese.
''Abbiamo ottenuto l'espulsione di Nicola Pignatelli: già domani il boss sarà in Italia'', assicuraall'Adnkronos il procuratore aggiunto presso il Tribunale di Reggio Calabria, Nicola Gratteri.
''E' un arresto importante -rimarca Gratteri- e dimostra come noi siamo credibili sul panorama internazionale. Infatti le Polizie degli altri Paesi, soprattutto dell'America del Sud e degli Stati Uniti collaborano molto bene con noi. I trafficanti di droga della 'ndrangheta -avverte Gratteri- sono in gioco per il mondo a continuare la loro attività. Diamo loro la caccia senza sosta: dobbiamo catturarli''.

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