lunedì 30 giugno 2014

Renzi: ottima giornata per le riforme, alla faccia dei gufi. Giustizia, 12 punti


ROMA - Quella di oggi "è stata un ottima giornata per le riforme, alla faccia dei gufi". Lo ha detto il premier Matteo Renzi al termine del Cdm. "Si è iniziato a votare - ha aggiunto - si proseguirà a lavorare nelle prossime ore e siamo convinti e ottimisti che possa andare bene".

Giustizia, riforma in 12 punti - La riforma della giustizia sarà in 12 punti. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi illustrando le linee guida del documento, al termine del Consiglio dei ministri. "Per due mesi vogliamo discutere della giustizia in modo non ideologico", ha spiegato il premier. Tra gli obiettivi del governo anche il dimezzamento dei tempi e un "Csm dove si avanzi per merito non per correnti". Il governo riformerà anche il Csm, ma dopo le elezioni che porteranno al rinnovo delle cariche. Il "Csm - ha spiegato il premier - è un presidio straordinario, punto di garanzia di indipendenza alla quale noi ci inchiniamo: ci inchiniamo però non alla magistratura, ma al concetto di indipendenza". Su questo, un punto sarà che "chi giudica non nomina, chi nomina non giudica" perché "se chi nomina giudica, non dirà mai che un giudice ha sbagliato".

"Carriera per meriti, non in base alla corrente" - "Le correnti in magistratura hanno portato a discussioni di diritto, nascono da belle discussioni politiche, ma siamo contrari alle carriere per appartenenza ad una corrente", ha sottolineato Renzi. "Basta carriere in base alla corrente, ma si scelga per il merito".

"Discussione aperta sulle intercettazioni" - Renzi ha poi parlato di intercettazioni, annunciando che "sono l'unico argomento su cui non abbiamo pronta la norma". "Faremo un discussione aperta, anche con la stampa", ha detto. "Il dibattito è se c'è un limite all'uso delle intercettazioni: nessuno vuole bloccare le intercettazioni dei magistrati", ma valutare anche "con i direttori dei quotidiani" il loro utilizzo.

"Processo civile in un anno" - Uno degli obiettivi del governo è quello di garantire tempi certi. "Al termine dei mille giorni delle riforme noi puntiamo al processo civile in un anno per il primo grado". Tra i punti illutrati da Renzi anche il "dimezzamento dell'arretrato giustizia civile: oggi ci sono 5 milioni e duecentomila processi pendenti - ha ricordato - una roba pazzesca".

"Nuova normativa sul falso in bilancio" - "Serve una normativa sul falso in bilancio degna di questo nome, ci saranno due mesi per discutere e poi a settembre la faremo dentro la cornice complessiva della riforma", ha spiegato il premier.

"Per i divorzi consensuali non servirà il giudice" - Novità per chi si vuole separare o vuole divorziare consensualmente. Lo annuncia il ministro della Giustizia Orlando, spiegando che "per separazioni e divorzi, se consensuali, non servirà più andare davanti al giudice".

Immigrazione:  quanti morti senza nostro impegno? - "La giornata di oggi è stata segnata dal dibattito sull'immigrazione e dal nostro dolore per ciò che accade quotidianamente sul nostro mare. Siamo convinti del lavoro che stiamo svolgendo, non c'è la controprova ma quanti morti ci sarebbero se non avessimo fatto le cose che facciamo". 

Ue: Nelli Feroci al posto di Tajani - "Ho comunicato all'ufficio di Barroso che l'ambasciatore Nelli Feroci prenderà il posto di Tajani". Così Matteo Renzi al termine del cdm.

Concordia: via libera Cdm, relitto va a Genova - La Costa Concordia andrà a Genova. Il Consiglio dei ministri ha approvato il "Progetto di trasferimento e smaltimento" presentato nei giorni scorsi da Costa Crociere. "Nei tempi previsti - ha detto il premier Matteo Renzi al termine del Cdm - la nave verrà smaltita in Italia".

Rimosso il prefetto di Perugia,chi sbaglia paga - "E' stato rimosso il prefetto di Perugia per le frasi sbagliate e ingiuste. Nelle prossime ore sarà nominato il successore. E' un gesto che dovevamo alle madri che vivono situazioni di difficoltà. Chi sbaglia paga il conto dei propri errori". 


L.elettorale: domani lettera pubblica risposta Pd a M5s - "Domani il Pd risponderà formalmente con una lettera pubblica ai 5 Stelle sul tema della legge elettorale", ha annunciato il premier

Ritrovati i corpi dei tre ragazzi israeliani rapiti a Hebron, "Uccisi da Hamas"


I tre ragazzi israeliani uccis. Sotto, si ripiegano i manifesti appesi per la loro ricerca


TEL AVIV - Secondo un tweet della televisione al Arabiya i corpi dei tre ragazzi israeliani rapiti sono stati trovati ed e' stata indetta una riunione d'emergenza del governo israelianoL'esercito israeliano ha poi confermato che sono stati trovati i corpi dei tre ragazzi rapiti vicino il villaggio di Halhul nei pressi di HebronEyal Yifrah, Gil-Ad Shayer e Naftali Frenkel, questi i nomi dei tre ragazzi, frequentavano una scuola rabbinica in una colonia ebraica. L’ultima volta erano stati visti in Cisgiordania, nei pressi di Hebron.
Secondo la tv Canale 10, i corpi dei tre ragazzi erano sul terreno, non sepolti e seminascosti da cespugli. Pare che i tre giovani siano stati uccisi subito dopo il rapimento. A ritrovare i corpi dei tre ragazzi israeliani uccisi sono stati soldati della Brigata Kfir, unità Maglan e pattuglie civili. Il ritrovamento è avvenuto in una fossa poco profonda in un'area aperta vicino la zona di Halhul. Le famiglie dei tre ragazzi - hanno spiegato i media - sono state avvertite ed hanno riconosciuto i loro abiti.
Il primo lapidario commento ufficiale di Israele, attraverso un suo ministro, è stato: "I tre giovani sono stati rapiti e uccisi da Hamas".
L'esercito israeliano ha immediatamente messo posti di blocco e ha chiuso l'intera zona intorno ad Halhul, dove si erano focalizzate le ricerche dei tre ragazzi israeliani rapiti in Cisgiordania. Nella zona sono in corso violenti incidenti. Al momento sono ancora ricercati i due militanti di Hamas che Israele considera responsabili del rapimento dei tre ragazzi. 




I difensori di Bossetti: nessun ricorso al Riesame

Massimo Bossetti arrestato
BERGAMO - Gli avvocati di Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore accusato della morte di Yara Gambirasio, non hanno presentato ricorso al tribunale di riesame. Il motivo, hanno spiegato, è per una precisa "strategia difensiva". "Abbiamo scelto di non prendere scorciatoie - precisano i legali -, ma di dimostrare in dibattimento quello che sono le spiegazioni alternative del nostro assistito". Gli avvocati sottolineano di essere convinti dell'innocenza di Bossetti "pur in presenza di un quadro probatorio che sembra portare la sua firma". Uscendo dalla Procura, i legali non hanno però voluto scendere nei dettagli riguardanti un'eventuale richiesta di ripetere l'esame del Dna, mentre hanno detto che valuteranno "ogni possibilità" perché "r
Il cellulare a Chignolo: nel campo maledetto o in una ditta edile? - Continua intanto a ritmo serrato il lavoro degli investigatori, che stanno procedendo a confrontare indizi, sentire testimoni, analizzare materiale e tracce. Secondo quanto risulta a Tgcom24, a dieci giorni dalla scomparsa di Yara, il 6 dicembre 2010, il cellulare di Bossetti aggancia la cella compatibile con il campo di Chignolo d'Isola, dove il corpo di Yara giace senza vita nel fango. Il cadavere sarà ritrovato soltanto il 26 febbraio 2011. Secondo gli inquirenti, è ipotizzabile che il presunto assassino si sia recato sul posto a controllare. Ma non si può escludere l'eventualità che il muratore di Mapello sia andato in una ditta del luogo dove si riforniva di materiali per l'edilizia. Quell'anno ci andò due volte, secondo i registri: in giugno e in dicembre. 
Nuovi indizi: due coltelli in casa Bossetti - Intanto, gli specialisti del reparto investigazioni scientifiche di Parma si stanno concentrando su due coltelli sequestrati a casa di Bossetti. Lo spessore delle lame è compatibile con i tagli sul corpo della ragazzina. E poi si cercano altre tracce in un cantiere a Palazzago, a soli sette chilometri da Brembate, dove Bossetti lavorò dall'estate 2009 a fine agosto 2011. Ci sarebbero infine ricerche via Web su Yara Gambirasio fatte dal muratore di Mapello, che si giustifica dicendo: "Sono appassionato di cronaca nera".

Riforme, primi voti in commissione, la maggioranza tiene


ROMA - Primi voti in Commissione Affari costituzionali del Senato sulle riforme e la maggioranza tiene: sono infatti stati bocciati degli emendamenti (15 a 11) su cui i relatori e il governo avevano espresso parere negativo. La Commissione ha iniziato con l'esame degli emendamenti al primo articolo (che definisce le funzioni della Camera e del Senato); i relatori, Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli, hanno dato parere negativo a tutti gli emendamenti, tranne due, con il ministro Maria Elena Boschi che ha dato lo stesso parere. I primi voti hanno registrato tutti la bocciatura degli emendamenti su cui relatori e governo si erano espressi contro, con 15 voti contro 11. La Commissione procederà fino alle 20.
I senatori di Forza Italia in Commissione affari costituzionali del Senato stanno votando con la maggioranza sulle riforme. L'unico a votare contro è Augusto Minzolini. Tra i presenti il capogruppo Paolo Romani, la vicecapogruppo Anna Maria Bernini, e il capogruppo in Commissione Donato Bruno.
Mario Mauro ha chiesto che la Giunta per il regolamento del Senato si pronunci sul ricorso da lui presentato contro la propria sostituzione in commissione affari costituzionali di Palazzo Madama. Mario si è presentato in Commissione dove, come ogni senatore, ha diritto di parola ma non può più votare, dato che non è più suo membro. Parlando con i cronisti il senatori di Pi, ha definito "illogico" il fatto che la Giunta abbia iniziato l'esame del suo ricorso senza pero' concluderlo: "questo lede il diritto del parlamentare, laddove sia accolta la sua tesi" sull'illegittimità della sua sostituzione. Mauro ha ribadito le sue critiche al ddl che vede il futuro Senato espressione dei Consigli Regionali: "ci saranno solo senatori con doppio incarico - ha sostenuto - e il Senato non sarà mai in numero legale. Non stiamo facendo un buon servizio agli italiani".

Il problema procedurale in proposito è stato sollevato dal M5S. Il senatore Cinque Stelle Giovanni Endrizzi ha infatti richiesto alla presidenza di riesaminare la validità della sostituzione di Mario Mauro in commissione da parte del Pd.

Stangatina sui redditi dei conti correnti: da domani passano dal 20 al 26%


ROMA - Entrano domani in vigore le nuove aliquote per la tassazione dei redditi di natura finanziaria. Si passa da una tassazione dal 20 al 26%. La misura, voluta dal governo di Matteo Renzi serve a finanziare la spesa prevista dal decreto Irpef per il bonus di 80 euro che da maggio è previsto nelle buste paga dei lavoratori dipendenti che dichiarano meno di 26mila euro.
Si tratta del secondo rincaro in poco meno di due anni (con il governo Monti l'aliquota era già salita dal 12,5% al 20% dal 1 gennaio 2012) che, ha sottolineato più volte l'esecutivo, ci porta in linea con l'Europa sulla tassazione del risparmio gestito. Aumento che comunque non riguarda i risparmiatori che hanno investito in titoli pubblici che rimangono al 12,5%.
C'è tempo comunque ancora fino al 30 settembre per scegliere se  'affrancare' il capital gain al 30 giugno.
Ecco una sintesi delle nuove norme:
- A CHI AUMENTA L'ALIQUOTA. La tassazione passa dal 20 al 26% per i redditi da capitale (dividendi, cedole e interessi di conti correnti, depositi bancari e postali). La misura è automatica, e valida anche per i redditi derivanti da obbligazioni, titoli simili e cambiali finanziarie, maturati a partire dal 1 luglio 2014, indipendentemente dalla data di emissione dei titoli. Dal 1 luglio 2014, come precisato dall'Agenzia delle Entrate, l'aliquota di tassazione passa al 26% anche per i redditi diversi di natura finanziaria, con esclusione delle plusvalenze relative a partecipazioni qualificate).
- RISPARMIO GESTITO: Anche per il risparmio gestito (fondi comuni, gestioni patrimoniali) il passaggio è automatico e sarà il gestore a calcolare quanta parte dei guadagni è maturata con la vecchia aliquota e quanta dopo il rincaro. La tassazione al 26% sarà applicata a tutti gli strumenti soggetti al rincaro.
- NON CAMBIA PER I TITOLI DI STATO: Resta al 12,5% l'aliquota sui titoli pubblici,(come titoli del debito pubblico, Boc, Bor, Bop, buoni fruttiferi postali emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti) e titoli equiparati, emessi da organismi internazionali, nonché per le obbligazioni emesse da Stati esteri white list e da loro enti territoriali. Per questi ultimi, l'aliquota di tassazione passa dal 20% al 12,5%, con riferimento agli interessi e ad altri proventi maturati a partire dal 1 luglio 2014 e alle plusvalenze derivanti dalla loro cessione o rimborso realizzate dalla stessa data.
- POSSIBILITA' DI 'AFFRANCARE': Fino al 30 settembre viene data la possibilità di 'affrancare' i capital gain maturati sugli strumenti finanziari detenuti su un certo conto titoli alla data del 30 giugno (non se inseriti nei casi di risparmio gestito). In questo caso il contribuente può scegliere di assicurarsi la tassazione al 20% pagando, senza vendere i titoli, un'imposta sostitutiva sulla plusvalenza "latente" ai valori di borsa del 30 giugno, con l'effetto che solo i proventi realizzati dopo tale data saranno tassati al 26%. Eventuali minusvalenze non ancora utilizzate sul proprio dossier titoli possono essere 'spese' per ridurre il valore della plusvalenza latente da tassare al 20%, eventualmente richiedendo questa informazione alla propria banca. Per 'affrancare' il capital gain al 30 giugno bisogna però avere a disposizione le risorse per versare le imposte al 20% sulle plusvalenze 'latenti'. 

Rallenta ancora l'inflazione. Giù i prezzi del "carrello della spesa"


ROMA - I prezzi del cosiddetto 'carrello della spesa' a giugno calano dello 0,5% rispetto al 2013, è il risultato più basso da quasi 17 anni (settembre 1997). Lo rileva l'Istat nelle stime provvisorie. Rispetto al mese precedente prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona restano invece stabili .
 L'inflazione a giugno rallenta ancora: la crescita annua dei prezzi si ferma allo 0,3% dallo 0,5% di maggio. Lo rileva dell'Istat nella stima provvisoria sottolineando che è il livello più basso da quasi 5 anni (ottobre 2009). Su base mensile l'indice è in crescita dello 0,1%.
Secondo i ricercatori dell'istituto ''il calo dell'inflazione è in primo luogo imputabile all'accentuarsi della diminuzione dei prezzi degli alimentari non lavorati''. L'aumento mensile dei prezzi è invece dovuto principalmente ai rialzi dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,7%), su cui incidono fattori di natura stagionale. L'inflazione acquisita per il 2014 è stabile allo 0,3%.
I prezzi degli alimentari diminuiscono a giugno dello 0,6% segnando il livello più basso da settembre 1997.

Ucraina, giornalista tv russo ucciso a Donetsk


Anatoli Klian durante un servizio
KIEV - Un giornalista della principale rete tv pubblica russa è rimasto ucciso da proiettili nell'est dell'Ucraina, dove stava lavorando a un reportage con dei separatisti filorussi nelle vicinanze di un'unità militare ucraina, nei pressi di Donetsk. Lo rende noto la stessa emittente, Perviy Kanal. La vittima è Anatoli Klian, 68 anni, che da 40 anni lavorava per l'emittente. Il reporter aveva compiuto diverse missioni pericolose, fa sapere l'emittente sul proprio sito, insieme ad un gruppo di giornalisti russi stava seguendo a bordo di un pullman i filorussi dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk che si accingevano a incontrare le madri di alcuni soldati che erano venute a supplicare che i loro figli potessero lasciare la zona. "Una volta sul posto, sono partiti dei tiri da parte dei militari e Anatoli Klian è stato colpito a morte al ventre", scrive la tv. Anche l'autista del pullman è rimasto ferito.

Morti 30 migranti per asfissia su un barcone stipato di 600 persone


PALERMO - Ancora una tragedia nel Canale di Sicilia: una trentina di migranti - il numero esatto ancora non si conosce - sono morti, forse per asfissia, in un barcone che è stato soccorso in nottata da una nave della Marina militare. Secondo quanto si è appreso, l'imbarcazione era carica di oltre 600 migranti. Quando la nave Grecale l'ha raggiunta, per alcune decine di loro (il numero delle vittime oscillerebbe tra i 27 e i 30) non c'era più niente da fare. Stipati in una parte angusta del barcone, sono morti molto probabilmente per asfissia.
Proprio la posizione in cui si trovano i corpi ha impedito il loro immediato recupero: solo un paio di cadaveri sono stati portati a bordo della nave militare, che ora sta scortando il barcone verso il porto di Pozzallo, dove dovrebbe giungere stamattina. Già soccorse invece due donne incinta Quella che si è conclusa in nottata tragicamente è stata un'altra giornata di soccorsi per gli uomini e le unità del dispositivo Mare Nostrum. Da venerdì - a parte l'intervento della scorsa notte - le navi della Marina militare e della Guardia costiera hanno soccorso sette barconi e hanno salvato complessivamente 1.654 persone partite dalle coste africane.

domenica 29 giugno 2014

Nigeria, i Boko Haram assaltano tre chiese, decine di morti


ABUJA - Presunti membri del gruppo integralista islamico nigeriano Boko Haram hanno attaccato alcune chiese vicino a Shibok, la città del nord-est della Nigeria dove più di 200 liceali sono state sequestrate a metà aprile. Testimoni hanno parlato di assalti con bombe a mano e armi da fuoco e di "decine di fedeli uccisi". "Mi hanno detto che i fedeli uccisi nelle chiese attaccate sono decine. Uomini, donne e bambini". Lo ha riferito al telefono un abitante di Shibok. Le autorità locali parlano di "tre chiese bruciate fino alle fondamenta".

Da domani scatta l'obbligo del Pos (moneta elettronica). Per modo di dire

ROMA - Scatta l'obbligo per imprese, lavoratori autonomi, professionisti di dotarsi di Pos e permettere così ai clienti e cittadini di pagare sempre con moneta elettronica. Purchè l'importo non inferiore ai 30 euro, altrimenti vale ancora il cash.

Da doamni 30 giugno si potrà pretendere quindi di pagare con carta di debito dovunque: il conto del ristorante come la parcella del dentista o del notaio; la fattura dell'idraulico o del falegname, la messa in piega dal parrucchiere. Tuttavia nessuna sanzione è prevista per le imprese, artigiani, studi professionali che decideranno di non adeguarsi. Tranne quella del cliente che potrà rivolgersi altrove.

Critica la Confesercenti, secondo la quale la misura, che muove da esigenze di trasparenza e lotta all'evasione, rappresenta ''un intervento pesante, che si trasformerà in un costo aggiuntivo di circa 5 miliardi l'anno per le imprese. E che rischia di essere poco utile, visto che la grande maggioranza degli italiani (il 69%) non ha intenzione di cambiare le proprie abitudini di pagamento'' sostiene sulla base di un'indagine con Swg.

Per una Pmi media (50mila euro di transazioni l'anno), il costo sarà di 1.700 euro l'anno, secondo le stime dell'ufficio economico Confesercenti che calcola canoni, commissioni, costi di installazione e di utilizzo. ''Una batosta insomma che rischia di mettere in difficoltà le imprese proprio nel momento in cui si vedono i primi barlumi di ripresa'' dice l'organizzazione del commercio. I costi avranno poi un'incidenza maggiore per ''gli esercizi caratterizzati da pagamenti di piccola entità e da piccoli margini - come i gestori carburanti, i tabaccai, gli edicolanti, i bar ed altri - che vedranno il proprio utile dimezzarsi o azzerarsi, andando addirittura in rosso''.

Di diverso avviso i consumatori: l'obbligo di accettare pagamenti con moneta elettronica "rappresenta un grande passo avanti in termini di tracciabilità dei pagamenti e lotta all'evasione", nonchè "un ampliamento ed un'agevolazione a favore del cittadino, che disporrà di un ulteriore metodo di pagamento" osservano Federconsumatori e Adusbef, aggiungendo che "la circolazione di meno contanti rappresenta un elemento di maggiore sicurezza, sia per il cittadino che per l'esercente".

Il Codacons critica invece l'assenza di sanzione: "Ciò significa - dice - che, nonostante vi sia un obbligo, lo Stato non e' in grado di farlo rispettare. Il solito pasticcio all'italiana". ''La rete italiana di Pos e Atm - evidenziano fonti di settore - sono una realtà con numeri in crescita anche se ancora lontani da paesi come Francia o Gran Bretagna. Attualmente ci sono 1,4 milioni di Pos e 34 milioni di carte Bancomat che salgono a 90 se si aggiungono quelle di credito o le prepagate.

Anche le transazioni sono in aumento. Per quanto riguarda i costi, questi sono di pertinenza delle singole banche anche se ultimamente si stanno registrano numerose offerte commerciali.
L'utilizzo è una questione culturale che ci distanzia ancora dagli altri paesi europei''. Nelle previsioni, la novità dovrebbe far raddoppiare il numero di imprese con moneta elettronica.

Mondiali, feste a Bogotà: donna uccisa da proiettile vagante



BOGOTA' - Finisce in tragedia la festa di Bogotà per la storica qualificazione della Colombia ai quarti del Mondiale. Una donna di 25 anni è morta la notte scorsa dopo essere stata colpita da un proiettile vagante sparato durante i festeggiamenti per il 2-0 all'Uruguay. Dall'inizio dei Mondiali e dalla prima partita con la Grecia, salgono a nove le persone morte a Bogotà.

Pantelleria, la GdF blocca nave con 20 tonnellate di hascisc


PANTELLERIA - Una nave, senza bandiera, con circa 20 tonnellate di hashish è stata intercettata e bloccata dalla guardia di finanza a 50-60 miglia a largo di Pantelleria. L'equipaggio, composto da 10 persone, è stato fermato. L'operazione segue di cinque giorni un'analoga attività investigativa di corpi territoriali e speciali delle Fiamme Gialle che hanno bloccato un'altra nave con 40 tonnellate di hashish e fermato 16 persone nello stesso tratto di mare.

Collassa palazzo in costruzione a Chennai (INdia), 132 sotto le macerie




CHENNAI (India) - Più di 100 persone sono intrappolate sotto le macerie di   un edificio crollato nel sud dell'India. Almeno undici operai sono mortie e molti sono rimasti feriti quando il palazzo di 12 piani in costruzione si è letteralmente disfatto ieri notte  a Chennai nello stato di Tamil Nadu sotto una pioggia pesante. Le squadre di soccorso con frese e pale continuano a cercare i sopravvissuti. "Ci sono circa 132 operai  sotto le macerie e circa 100 di loro vengono dalla provincia di Andhra Pradesh," ha detto Rekha Rani, un capomastro. Almeno 26 persone sono state finora salvati. Ore prima, un edificio di quattro piani è venuto giù nella capitale Delhi uccidendo 10 persone, tra cui cinque bambini. L'India ha visto crolli frequenti, molti attribuito a materiali scadenti.


Papa Francesco: corruzione male endemico della politica


ROMA - La corruzione come male endemico della politica. Così Papa Francesco in un'intervista a "Il Messaggero". "Penso sia difficile rimanere onesti in politica - ha spiegato il Pontefice -. A volte vi sono persone che vorrebbero fare le cose chiare, ma poi è come se venissero fagocitate da un fenomeno endemico, trasversale. Non perché sia la natura della politica, ma perché in un cambio d'epoca le spinte verso una certa deriva morale si fanno più forti".

"Cambio d'epoca alimenta la corruzione" - "Oggi il problema della politica è che si è svalutata, rovinata dalla corruzione, dal fenomeno delle tangenti", dice Bergoglio. "La corruzione purtroppo è un fenomeno mondiale. Ci sono capi di Stato in carcere proprio per questo. Mi sono interrogato molto, e sono arrivato alla conclusione che tanti mali crescono soprattutto durante i cambi epocali. Stiamo vivendo non tanto un'epoca di cambiamenti, ma un cambio di epoca che alimenta la decadenza morale, non solo in politica, ma nella vita finanziaria o sociale".

"Contro sfruttamento dei bambini serve l'impegno della politica" - Il papa affronta poi il tema dello sfruttamento dei bambini. "Mi fa soffrire. Per alcuni lavori manuali vengono usati i bambini perché hanno le mani più' piccole. Ma i bambini vengono anche sfruttati sessualmente". Gli "anziani" che abbordano prostitute di meno di 15 anni sulla strada "sono pedofili", dichiara Papa Francesco, secondo cui questi problemi "si risolvono con una buona politica sociale". In questo la politica deve "rispondere in modo netto. Per esempio con servizi sociali che seguono le famiglie a capire, accompagnandole ad uscire da situazioni pesanti".

"Marx non ha inventato niente, la Chiesa da sempre pensa ai deboli" - Parlando della povertà, "i comunisti ci hanno derubato la bandiera. La bandiera dei poveri è cristiana. La povertà è al centro del Vangelo. Marx non ha inventato nulla", afferma Bergoglio. "Un affamato posso aiutarlo affinché non abbia più fame, ma se ha perso il lavoro e non trova più occupazione, ha a che fare con un'altra povertà. Non ha più dignità", riflette. "Magari può andare alla Caritas e portarsi a casa un pacco viveri, ma sperimenta una povertà gravissima che rovina il cuore. Tante persone vanno alla mensa e di nascosto, piene di vergogna, portano a casa del cibo. La loro dignità è progressivamente depauperata, vivono in uno stato di prostrazione".

"Denatalità per crisi e degrado culturale" - La crisi economica è una delle cause della denatalità, che "non dipende solo da una deriva culturale improntata all'egoismo e all'edonismo", aggiunge Francesco, secondo cui l'elevata spesa per animali domestici è "un altro fenomeno di degrado culturale. Questo perché il rapporto affettivo con gli animali è più facile, maggiormente programmabile. Un animale non è libero, mentre avere un figlio è una cosa complessa".

"Non ho preso nessuna decisione da solo- Parlando della Chiesa, il papa spiega di non decidere da solo. "Grazie a Dio non ho nessuna Chiesa, seguo Cristo. Non ho fondato niente. Dal punto di vista dello stile non sono cambiato da come ero a Buenos Aires. Sul programma, invece, seguo quello che i cardinali hanno chiesto durante le congregazioni generali prima del conclave. Il Consiglio degli otto cardinali - prosegue - era stato chiesto perché aiutasse a riformare la curia. Cosa peraltro non facile perché si fa un passo, ma poi emerge che bisogna fare questo o quello, e se prima c'era un dicastero poi diventano quattro. Le mie decisioni sono il frutto delle riunioni pre conclave. Nessuna cosa l'ho fatta da solo".

Ritrovata nella basilica di Pompei l'imprenditrice scomparsa da Roma

Mariastella Giorlandino
NAPOLI - E' stata ritrovata nella basilica del santuario della Madonna di Pompei l'imprenditrice della sanità romana, Mariastellla Giorlandino, scomparsa tre giorni fa a Roma. La donna, che sarebbe in buone condizioni di salute,è stata portata negli uffici del locale commissariato per essere ascoltata dagli agenti.Un testimone l'aveva vista alla stazione di Napoli.
Nel racconto fatto dalla donna sono emerse una serie di problematiche personali pregresse. La polizia si è messa in contatto con gli uffici romani  che stavano seguendo il caso fin dalle prime ore. Il marito della donna, Carlo De Martino, è partito da Roma per andarla a riprendere.
«Volevo la serenità, volevo stare solo serena. Ringrazio tutti quelli che mi vogliono bene e si sono preoccupati per me», ha detto in lacrime, evidentemenmte provata, al telefono con Skytg24.

Davvero singolare la dinamica del ritrovamento della manager. La donna, vestita con abiti sporchi e dismessi, è stata riconosciuta da una poliziotta, Maria Pia, che stava assistendo alla messa. Al termine della funzione, Mariastella Giorlandino era in leggero stato confusionale. Avendola riconosciuta, la poliziotta si è avvicinata e le ha parlato. 

L'imprenditrice ha così confessato chi fosse ed è stata portata in commissariato. «Un miracolo della Madonna» ha commentato qualcuno in chiesa.
Maria Stella Giorlandino è architetto e imprenditrice della sanità romana. Un capotreno, in un'intervista al Tg1, ha raccontato oggi di averla vista alla stazione di Napoli. La donna proveniva da un treno da Roma e aveva chiesto informazioni per continuare il viaggio verso Palermo. La manager, titolare dei centri diagnostici Artemisia Lab, secondo il racconto del teste appariva «visibilmente tesa e confusa, non aveva con sé valigia o bagagli» e avrebbe detto, a chi chiedeva informazioni, «mi aspettano».
 Gli investigatori hanno acquisito anche le registrazioni delle telecamere interne alla stazione di Napoli che potrebbero aver filmato la donna durante gli spostamenti da un binario all'altro. Fino al positivo epilogo.

La causa della profonda crisi dell’imprenditrice? Un fratello e un lungo elenco di liti, l’ultima sul marchio Artemisia, un mese fa. L’aveva spuntata lei, Maria Stella sul fratello Claudio Giorlandino, noto ginecologo e imprenditore, anche lui in campo sanitario. Presidente della fondazione Altamedica (ora i suoi centri diagnostici hanno questo nome, primo tra tutti il più noto, in viale Liegi), Giorlandino da tre anni era in rotta con la sorella.
Da quando è morto il padre Giuseppe sono iniziati i dissapori, i due si sono divisi a livello societario, una guerra a suon di carte bollate che Maria Stella viveva con dolore, parlava di complotto ma «era molto legata al fratello», a detta del marito Carlo De Martino. 

Le ripetute denunce del fratello (ben 42), che ai suoi occhi costituivano una sorta di stalking giudiziario, avevano gettato Mariastella in uno stato di profonda prostrazione, così come i continui controlli nelle sue strutture e la presenza di sconosciuti che lei riteneva la seguissero minacciosamente per strada

sabato 28 giugno 2014

Iraq, l’esercito alla riconquista di Tikrit. 20 soldati uccisi a Baghdad


BAGHDAD -  Il governo iracheno ha annunciato l'avvio delle operazioni militari per riconquistare Tikrit, città presa dai miliziani qaedisti l'11 giugno. Il portavoce dello Stato maggiore iracheno generale Qasem Atta ha affermato che i soldati governativi, sostenuti da elicotteri militari, sono alle porte della città. Intanto sono cominciati raid di elicotteri contro postazioni qaediste anche a Mosul.

Intanto almeno venti uomini delle forze di sicurezza irachene sono stati uccisi durante i combattimenti a sud-ovest di Baghdad. Lo hanno reso noto le forze armate. Media locali avevano riferito in precedenza che miliziani qaedisti e i loro alleati sunniti si stavano avvicinando sempre di più alla capitale del Paese.

Oristano: i vicini protestano, lui ammazza i suoi 15 cani

NURACHI - Le carcasse dei cani sotto un lenzuolo bianco
ORISTANO - Un allevatore 80enne di Nurachi, nell'Oristanese, stanco delle proteste dei compaesani per le scorribande dei suoi cani, ha fatto strage di cuccioli. L'uomo nei ha uccisi questa notte una quindicina con il veleno, lasciando poi le carcasse nel cortile della sua abitazione, alla periferia del paese lungo la strada per Cabras. Da ottobre alcuni abitanti del paese avevano segnalato la situazione di totale incuria in cui vivevano gli animali ed erano anche intervenute le guardie zoofile, chiedendo al pastore di regolarizzare la situazione.
Le proteste e l'indignazione sui social network hanno spinto all'intervento le guardie zoofile dell'Enpa. Le carcasse degli animali sono state coperte con un lenzuolo bianco, ma ancora non è chiaro chi debba intervenire e come, per seppellirle da qualche parte o comunque "smaltirle" in conformità alla norme sanitarie. L'anziano allevatore, da parte sua, si è limitato a spiegare di essere esasperato per le continue proteste dei compaesani.

La posizione del pastore adesso è al vaglio delle forze dell’ordine.

Nizza, il genero formalmente accusato dell’omicidio dell’ereditiera di Montecarlo

NIZZA - Il genero mandante dell'assassinio di Helene Pastor viene portato in carcere
NIZZA - L'ex console onorario della Polonia a Monaco è formalmente indagato per l'omicidio della ricca suocera, hanno comunicato i pubblici ministeri francesi. Wojciech Janowski, 64 anni, ha "riconosciuto il suo coinvolgimento" nella uccisione della ereditiera Helene Pastor. La  Pastor, appartenente a una delle famiglie più ricche di Monaco, è stata colpita da colpi di fucile a canne mozze insieme al suo autista mentre usciva ospedale a Nizza. Sono morti tutti e due
La moglie del signor Janowski Sylvia, figlia dell’ereditiera, era stata anch’essa arrestata, ma rilasciata poi senza accuse.
Sette altri sospetti sono stati messi sotto inchiesta. Tra di loro c'è l'istruttore sportivo famiglia Pastor, Pascal Dauriac.
L'accusa sostiene che Janowski ha pagato dei sicari per eseguire l'omicidio. Il procuratore Robin ha detto che il motivo era quello di "mettere le mani sulla eredità" . Janowski ha pagato 250.000 euro per commissionare l’omicidio. La Polonia ha dichiarato l’uomo d'affari di Cambridge decaduto  dal suo incarico di console onorario dopo il suo arresto a causa della "perdita della sua buona reputazione e affidabilità".
Due sospetti autori della sparatoria sono stati individuati dopo che la polizia ha studiato la prova del DNA e i filmati a circuito chiuso della zona del 6 maggio, giorno dell’agguato. I due sono di età compresa tra 24 e 31, originari delle isole Comore, e con una serie di condanne penali.

Dai video di stazioni ferroviarie è emerso che i due uomini avevano preso un treno da Marsiglia a Nizza nel pomeriggio della sparatoria.

Venezia, il gup respinge il patteggiamento dell'ex sindaco Orsoni: "pena incongrua"

L'ex sindaco di Venezia Orsoni
VENEZIA - Il gup di Venezia Massimo Vicinanza ha respinto il patteggiamento tra la Procura e l'ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, implicato nell'inchiesta Mose. Concordato in quattro mesi di reclusione e 15mila euro di multa, il patteggiamento è invece stato respinto perché secondo il gup "la pena è incongrua rispetto alla gravità dei fatti".

Argentina, il vicepresidente incriminato per corruzione

Amado Boudou
BUENOS AIRES -  Nuova tegola sull'Argentina. Il vice presidente Amado Boudou, 51 anni, è stato incriminato dal giudice Lijo per "corruzione". Lo riferiscono fonti giudiziarie. Boudou è sospettato di essere intervenuto, nel 2010 quando era ministro dell'Economia, a favore di un'azienda sull'orlo del fallimento, la tipografia Ciccone, che detiene il monopolio della emissione di banconote in Argentina, e di aver acquisito partecipazioni nella società.
La decisione è stata ufficializzata attraverso il sito web del Centro per l'informazione giudiziaria. Il provvedimento si estende anche a José María Nuñez Carmona, Alejandro Vandenbroele, Resnick Rafael Brenner, William e Nicola Ciccone Reinwick .
Nel frattempo, Lijo ha fissato una nuova data per  una dichiarazione giurata del vice presidente il 16 luglio, dopo una richiesta avanzata da Boudou proprio per una testimonianza supplementare .
Sia Carmona che Nunez, Boudou e Vanderbroele sono accusati di"corruzione passiva in concorrenza perfetta" e Ciccone e Reinwick  di "corruzione attiva". Resnick Per Brenner, la imputazione è di "trattative incomoatibili".

Firenze, si stacca ramo al parco delle Cascine, uccide nonna e ferisce nipotina

FIRENZE  Il grosso ramo caduto
FIRENZE - Una donna di 51 anni è morta ìeri sera nel parco delle Cascine a Firenze, per le ferite riportate dopo essere stato colpita da un grosso ramo che si è staccato da un albero. Con lei si trovava anche la nipotina di due anni, che è stata portata all'ospedale pediatrico Meyer, in condizioni serie, dopo aver perso conoscenza. Sul posto vigili del fuoco, polizia municipale, sanitari del 118. Secondo quanto ricostruito, la caduta del ramo si è verificata intorno alle 22, in via della Catena. La cinquantunenne fiorentina, che si trovava alle Cascine con alcuni familiari per partecipare a una manifestazione estiva, è morta sul posto per le lesioni riportate. Vani i tentativi di rianimarla da parte dei sanitari del 118
In base ad alcune testimonianze, il ramo, che si presenterebbe cavo all'interno, si sarebbe staccato da un albero malato. Tra i primi ad arrivare sul luogo dell'incidente il sindaco Dario Nardella, che stava partecipando ad una cena in un ristorante della zona.
Al momento non sarebbe chiaro se anche la bambina sia stata colpita dal ramo. Valutazioni sono in corso per capire se lo stato di incoscienza sia una conseguenza dell'incidente o sia da attribuire allo choc per l'accaduto.

La stampa inglese: Gran Bretagna più vicina all'uscita dall'Europa

Il premier inglese Cameron
LONDRA - All'indomani della nomina di Jean-Claude Juncker a presidente della commissione Ue, contro il quale il premier britannico David Cameron si è opposto fino all'ultimo, la stampa inglese è unanime: la Gran Bretagna e' più vicina all'uscita dall'Ue ed alcuni quotidiani attaccano il premier per la sua conduzione della trattativa. 'Un passo avanti verso l'uscita dall'Europa', è il titolo dell'euroscettico Daily Mail che poi definisce Cameron 'il Rooney d'Europa' riferendosi all'attaccante della Nazionale (e del Manchester), Wayne Rooney, eliminata al primo turno dei Mondiali di calcio in corso in Brasile. Stessa considerazione da parte del Times: 'La Gran Bretagna vicino all'uscita dalla Ue' titola il giornale di Rupert Murdoch. Il Paese - prosegue - si trova in uno "splendido isolamento". 'Una sconfitta, un disastro' è il titolo dell'Independent, mentre il Guardian pure punta a un "Regno Unito vicino all'uscita da Ue" e il Sun si rivolge a Cameron titolando 'Cam, siamo in guerra con l'Europa'. Infine, il Financial Times, nel suo editoriale, sostiene che si tratta di un "cambiamento storico di potere all'interno della Ue" e di "un momento pericoloso per le relazioni del Regno Unito con l'Europa".
"Persa una battaglia, ma non la guerra". Non si rassegna il premier britannico David Cameron, che ha scelto di andare a sbattere contro il muro dei 28 nella sua lotta contro l'ex premier lussemburghese Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione Ue. In sola compagnia del premier più 'reietto' d'Europa, l'ungherese Orban, avverte gli altri leader con toni da Savonarola: "lo rimpiangerete per tutta la vita". Obiettivo - che agli occhi di colleghi e diplomatici sembra piuttosto 'mission impossible' - riconquistare l'opinione pubblica inglese e allo stesso tempo acquisire un maggiore peso negoziale a Bruxelles per rimpatriare poteri dall'Ue. Con una possibile conseguenza all'orizzonte: aprire la strada a un'Ue a due velocità, opzione che negli ultimi anni sembrava abbandonata. "Oggi è una brutta giornata per l'Europa", esordisce Cameron davanti alla stampa dopo l'annunciata ma non meno cocente sconfitta che ha voluto far mettere nero su bianco con una votazione a maggioranza qualificata - una prima assoluta nella storia delle nomine europee - finita per 26 a 2. Tutti lo hanno abbandonato, anche gli alleati di sempre come Olanda e Svezia. E persino la Germania, dove la Cancelliera aveva avvertito: "Votare? Non è un dramma". "E' un grande passo indietro" la modalità degli 'spitzenkandidat' per la nomina del presidente della Commissione Ue, ha avvertito Cameron. "Non sono d'accordo col fatto che sia il Parlamento europeo a scegliere il presidente - ha continuato - Non credo che questa scelta sia nell'interesse britannico". E anche se in patria sono immediatamente fioccate le critiche degli oppositori politici, da Ed Miliband a Nigel Farage, Cameron non fa marcia indietro: "Mi sono battuto. Sono convinto di quello che ho fatto e lo rifarei ancora dall'inizio". E infatti c'è subito un primo effetto concreto dello scontro con i colleghi: "il concetto di una Unione più stretta - si legge nelle conclusioni del vertice Ue - prevede la possibilità di percorsi diversi di integrazione a seconda dei Paesi". Ovvero, il ritorno dell'idea di un'Europa a più velocità.

venerdì 27 giugno 2014

La fudanzata di Ciro al funerale: niente violenze, altrimenti lo uccidete ancora


NAPOLI - "Non siate animati da sentimenti di odio e di vendetta, momenti così non accadano in alcun posto di Italia". Così il pastore evangelico durante il rito funebre, in piazza Grandi Eventi a Scampia, per Ciro Esposito, il tifoso morto dopo 52 giorni di agonia. "Mi rivolgo a tutte le tifoserie d'Italia: aLlo stadio portate sciarpe, bandiere, fischietti, trombe non coltelli, spranghe e pistole", ha aggiunto. "Non deve accadere mai più che la vita di un giovane venga stroncata brutalmente", è stato l'appello del pastore. A portare in spalla il feretro sono stati alcuni tifosi del Napoli.

Fidanzata: basta violenze, altrimenti Ciro muore due volte - "Basta con la violenza perché così Ciro lo uccidete due volte". Lo ha detto Simona, la fidanzata di Ciro, parlando dal palco allestito per il funerale. "Non è stato Dio a fare questo - ha detto ancora la giovane - è successo a causa di coloro che non hanno Dio nel cuore". "Ciro era un ragazzo, non un ultras. Il suo è un tifo pulito, non sorretto dalla violenza, sotterrate la violenza. E' come se fossi nascosto nella stanza accanto - ha detto la ragazza - . Chiamami con il nome con cui mi hai sempre chiamato, non cambiare il tono della tua voce, continua a ridere di quello che ci ha sempre fatto ridere. Prega - ha proseguito Simona, rivolgendosi a Ciro - sorridi, pensami, il mio nome ti sia sempre familiare. Pronuncialo senza ombra di tristezza. Sono dietro l'angolo - ha detto - lì troverai il mio cuore, asciuga le tue lacrime". 

De Laurentiis: il 3 maggio è morto il calcio - "Quella sera del 3 maggio Ciro era già morto, perché era morto il calcio e lui lo rappresentava venendo a Roma, difendendo un pullman pieno di bambini e di famiglie". Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, nel ricordare Ciro Esposito.

Sindaco: paghi chi non ha garantito ordine - "Per quello che è successo a Ciro Esposito, paghi anche chi non ha garantito l'ordine pubblico, perché l'ordine pubblico quel giorno a Roma non ha funzionato". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

"La mamma di Ciro è il simbolo della città di Napoli", ha poi sottolineato il primo cittadino ricordando "la compostezza e la dignità" della famiglia.

Malagò: da mamma di Ciro lezioni di vita - "In 53 giorni la mamma di Ciro ha insegnato a un intero popolo come comportarsi". Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò. "Sessanta milioni di persone - ha detto ancora il presidente del Coni - hanno ricevuto da lei lezioni di vita". 

Corteo percorre le strade del rione - Terminata la cerimonia funebre, il feretro si è diretto, accompagnato da centinaia di persone, verso l'autolavaggio di via Ghisleri dove il giovane tifoso lavorava. Ad accompagnarlo soprattutto tanti tifosi di diverse squadre. In prima fila quelli del Napoli, che, ancora una volta, indossano una maglietta nera con le scritte: "Ciro uno di noi" e "Orgoglio partenopeo". 

Esposito fu colpito di striscio anche ad una mano - Intanto sul fronte delle indagini, è emerso che il giovane fu colpito di striscio anche ad una mano, ma non dal proiettile che lo ha ucciso. Lo hanno riferito i parenti che hanno raccolto le confidenze del giovane durante la sua degenza al policlinico Gemelli. Il proiettile che colpì di striscio Ciro, secondo quanto accertato, sarebbe lo stesso che ha poi raggiunto uno degli altri due tifosi azzurri rimasti feriti.

Consiglio europeo: sì di 26 paesi su 28 a Juncker presidente della Commissione europea

Jean-Claude Juncker
YPRES (Belgio) - La designazione di Jean-Claude Juncker a presidente della Commissione europea è stata decisa dal Consiglio europeo con un voto a maggioranza qualificata che ha visto 26 Paesi esprimersi in suo favore e solo due (Gran Bretagna e Ungheria) votare contro.  In un tweet, il leader inglese David Cameron ha reso noto di aver detto ai colleghi europei durante la riunione del Consiglio che "potrebbero rimpiangere per tutta la vita il nuovo processo" messo in atto per "scegliere il nuovo presidente della Commissione. Mi batterò sempre per gli interessi della Gran Bretagna".
"Abbiamo ottenuto per la prima volta un documento" che fa riferimento alla crescita e alla flessibilità , "ora le riforme vanno fatte". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, in conferenza stampa a Bruxelles. 'Ho votato a nome dell'Italia per Juncker in una procedura che si è esplicitata in una maggioranza, perché c'era un documento - non l'avrei fatto senza documento - e perché c'era un accordo politico tra le forze di coalizione. Riteniamo che non si debbano violare le regole del Patto, ma viola il principio del Patto chi parla solo di stabilità e non di crescita" ha ribadito il premier italiano
Sull'applicazione del "miglior uso" della flessibilità, la Cancelliera Merkel ha specificato che "sarà la Commissione a decidere" come interpretarla. Aggiungendo che "non può essere modificato il Patto di Stabilità" ma che ci sarà un'interpretazione "paese per paese".

Pedofilia: ridotto allo stato laicale ex nunzio apostolico nella Repubblica Dominicana. Rischia l'arresto

Jozef Wesolowski
CITTA’ DEL VATICANO - L'ex nunzio nella Repubblica Dominicana mons. Jozef Wesolowski è stato dimesso dallo stato clericale nel primo grado di processo canonico per abusi sessuali su minori. Ora l'arcivescovo ha due mesi per proporre appello. Wesolowski, che in attesa della pronuncia dell'ex Sant'Uffizio ha goduto di "relativa libertà di movimento", ora rischia l'arresto. "Saranno adottati tutti i provvedimento adeguati alla gravità del caso", dice la sala stampa vaticana

Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha spiegato che "si prenderanno misure perché sia residente in un posto preciso, limitato, senza libertà di movimento, poiché è una persona giudicata colpevole di un reato grave ed in attesa di un ulteriore procedimento giudiziario".
Jozef Wesolowski, 66 anni, polacco, alle spalle una lunga carriera diplomatica, era nunzio a Santo Domingo dal gennaio 2008. Papa Francesco lo ha dimesso da nunzio e richiamato a Roma nell'agosto 2013 in seguito alle accuse di abusi su minori emerse nella Repubblica Dominicana. In Vaticano è stato quindi sottoposto prima al giudizio canonico, il cui primo grado si è concluso in questi giorni con la riduzione allo stato laicale, e non appena la sentenza sarà definitiva - Wesolowski ha due mesi per proporre eventuale appello - partirà anche il processo penale davanti agli organi giudiziari vaticani, essendo l'ex nunzio un cittadino dello Stato vaticano.

Scomparsa nel nulla nota imprenditrice romana

Mariastella Giorlandino
ROMA - Sembra essere scomparsa nel nulla l'imprenditrice romana, manager dei centri diagnostici e laboratori d'analisi Artemisia Lab, Mariastella Giorlandino. Da giovedì non si hanno più notizie di lei. La donna sessantenne è uscita mercoledì come ogni giorno dalla sua villa sull'Appia, e non è più rientrata. In passato la donna aveva anche denunciato di essere vittima di stalkingForte la preoccupazione dei parenti per quello che le potrebbe essere successo. Il marito giovedì mattina si è recato alla caserma dei carabinieri dell'Eur per denunciare che non aveva più notizie della moglie dal giorno prima, nonostante avesse tentato più volte di rintracciarla. A quanto si apprende, al momento si indaga per scomparsa, ma non si esclude nessuna pista: dall' allontanamento volontario a qualcosa di più grave. Mariastella Giorlandino, infatti, appartiene a una nota e facoltosa famiglia del mondo della sanità romana. Lo scorso anno la manager aveva raccontato di essere finita nel mirino di qualcuno che presentava esposti anonimi per spingere le forze dell'ordine a effettuare ispezioni nei centri di analisi e anche nella sua abitazione sull'Appia. Al vaglio degli investigatori ci sarebbero anche questi episodi denunciati dall'imprenditrice.

Annamaria Franzoni, prima notte a casa

Annamaria Franzoni arriva a Ripoli
RIPOLI (Bologna) - Prima notte a casa per Annamaria Franzoni, dopo la decisione del tribunale di sorveglianza di Bologna di concederle la detenzione domiciliare.
La mattinata a Ripoli pare serena. Le finestre della casa dei Lorenzi sono accostate, e Davide, il figlio maggiore, è uscito presto attorno alle 8.40, per dar da mangiare al cane. Stefano Lorenzi, il marito di Annamaria Franzoni, era invece già uscito di buon'ora, prima delle 7.30 per andare a lavorare.

Khartoum, Meriam rifugiata nell'ambasciata Usa


KHARTOUM - Meriam si è rifugiata all'ambasciata americana di Khartoum. Lo ha riferito l'avvocato della donna cristiana che era stata condannata alla pena di morte, poi annullata, per apostasia. "Meriam si trova all'ambasciata Usa in questo momento", ha detto Me Muhanad Mustafa a poche ore dalla seconda scarcerazione della donna.

Paternò. agguato di mafia, ucciso ex ergastolano


CATANIA - Un ex ergastolano, Salvatore Leanza, di 65 anni, è stato ucciso in un agguato di mafia avvenuto a Paternò, nel Catanese. L'uomo era a bordo della propria auto guidata dalla moglie, quando alcuni sicari col volto coperto hanno sparato numerosi colpi di pistola in direzione della vettura. La donna è rimasta ferita, ma non in maniera grave. Sull'episodio indagano i carabinieri.

Flessibilità, momenti di tensione tra Renzi e la Merkel


YPRES (Belgio) - "Cara Angela, noi rispettiamo e rispetteremo il Patto: non faremo come la Germania nel 2003", quando Berlino chiese e ottenne uno sforamento del 3%. La tensione ieri sera tra Matteo Renzi e Angela Merkel è esplosa in questi termini. Il premier vuole che l'Europa si dia una "mossa" per "le famiglie, la crescita e l'occupazione". E vuole che la sua ricetta - fatta di rispetto delle regole ma di maggiore flessibilità - passi come linea guida del mandato della prossima presidenza Ue, per cui è pronto a dare il suo via libera a Juncker, ma a patto che il 'cambio di verso' dell'Europa diventi realtà. Renzi ieri ha tenuto il punto anche con la cancelliera. Con la quale negli ultimi tempi la sintonia c'è. Ma quando ieri sera si è entrati nei dettagli di quella flessibilità sulla quale entrambi concordano si sono accesi momenti di tensione. Fonti europee hanno raccontato di una "accesa discussione" tra i due durante la cena dei leader. Il presidente del Consiglio si era detto soddisfatto del testo Van Rompuy ma, prima di arrivare a Ypres, aveva parlato di bozza da "limare". E appena avuto davanti la cancelliera non ha esitato a spiegare come: l'Italia vuole non calcolare nel computo del deficit il cofinanziamento dei fondi Ue e le risorse per il pagamento dei debiti alla Pubblica amministrazione. Sono questi gli strumenti di flessibilità individuati da Renzi. Un nodo su cui avrebbe trovato motivo di diverbio con la cancelliera. Dopo cena, riferiscono le stesse fonti, le acque tuttavia si sarebbero calmate. E Renzi e la Merkel avrebbero avuto un téte a téte distensivo "in un clima di intesa" per spiegarsi meglio le rispettive ragioni. Il lavoro comunque non è finito. Un ulteriore incontro che - riferiscono le stesse fonti - è stato sollecitato anche e soprattutto dal premier italiano. Che, comunque, ha spuntato "spazi" affinché l'altro suo cavallo di battaglia, il principale, possa trovare posto nel documento: flessibilità in cambio di riforme. A questo lavoro lui lega - l'ha sempre detto - il dossier nomine. Pronto a dare via libera a Juncker, ma a patto si faccia un passo in avanti verso il rinnovamento dell'Europa. Anche per questo chiede una "una visione di insieme" nel puzzle delle poltrone: un pacchetto cioè chiuso, in un'intesa almeno politica complessiva. Senza rinvii che rischierebbero di riaprire, in un secondo tempo, il vaso di Pandora. La posizione italiana è quella di portare a casa la poltrona del 'capo della diplomazia europea', per la quale Renzi ha messo in pista Federica Mogherini (il che risponderebbe anche al suo 'desiderata' di una forte quota rosa). Ma la partita non è scontata. E Roma potrebbe calare altri assi nella trattativa diretta tra i 28. 

giovedì 26 giugno 2014

Ciro Esposito ucciso con un colpo di pistola alla schiena

Ciro Esposito
ROMA - Ciro Esposito, l'ultrà ferito nel pre partita di Coppa Italia Napoli-Fiorentina, è morto per un colpo di pistola alla schiena. E' quanto accertato dall'autopsia che rivela inoltre come sia la vittima sia l'aggressore fossero in posizione eretta: lo stesso Ciro aveva confidato che prima di essere ferito si era avventato su Daniele De Santis, presunto omicida, scaraventandolo a terra. Quest'ultimo avrebbe fatto fuoco dopo essersi rialzato. Il proiettile che ha raggiunto alla schiena il tifoso del Napoli ha lacerato un polmone e si è fermato nella quinta vertebra. Causa della morte dunque è stata la lacerazione del polmone che ha portato ad un collasso multifunzionale progressivo. Nel corso dell'autopsia è stato anche estratto dal corpo di Esposito il proiettile. Sarà verificato se proveniente dalla pistola recuperata.

Renzi, un sì molto condizionato a Junker

YPRES - C'e' un ok a Juncker come futuro presidente della Commissione europea, ma solo con un documento che indica dove vuole andare l'Europa. Come Pse siamo d'accordo su questo". Così Matteo Renzi lasciando il pre vertice Pse aall'incontro del Pse di Elverdinge, in Belgio, che precede l'inizio del vertice Ue di Ypres, luogo simbolo della Grande Guerra,  prima del vertice Ue. "Mi sembra che sia un passo in avanti, soprattutto nel metodo. C'e' ancora qualcosa da limare, ma vediamo cosa ci porterà Van Rompuy questa sera", ha detto Renzi commentando la bozza dell'agenda europea presentata dal presidente del Consiglio Ue"Serve di più un'Europa delle famiglie che della burocrazia - continua il premier -. Tutti insieme, Italia compresa, dobbiamo puntare sulla crescita e sull'occupazione". "Non c'è una posizione dell'Italia contro altri. C'è una posizione del Pse e del Pd, il partito che ha preso più voti di tutti. Ed è la posizione di chiedere tutti insieme di scommettere sulla crescita preoccupandoci un po' di più dell'Ue e delle famiglie e non solo della burocrazia", ha poi ribadito il presidente del Consiglio.
Poi Renzi rispondendo alla domanda dei giornalisti su come stanno procedendo i lavori, prima in casa Pse, poi al Summit dei 28, "Mi sembra bene. E' passato il nostro messaggio 'prima le cose poi i nomi'".
"Siamo tutti d'accordo, all'interno del Pse, su una visione d'insieme" delle nomine, a trovare cioè un'intesa almeno politica sul puzzle dei candidati ai vertici della Ue, ha detto Renzi lasciando il vertice dei socialdemocratici europei, ricordando che adesso "la questione sarà affrontata con gli altri" al vertice Ue.
MERKEL: CAMERON VUOLE VOTO SU JUNCKER? NON È UN DRAMMA - "David Cameron ha chiesto che si vada al voto su Juncker. I Trattati richiedono che ci sia una maggioranza qualificata e dal mio punto di vista non è un dramma" se si andrà al voto per la scelta del presidente della Commissione europea da proporre al Parlamento. Così Angela Merkel arrivando al prevertice del Ppe.
HOLLANDE: PRIMA I PROGRAMMI POI I NOMI - "E' il momento che la Ue decida i nomi ma prima vengono i programmi, prima l'agenda e poi i nomi": lo ha detto il presidente francese Francois Hollande entrando al vertice del Pse. Per quanto riguarda il programma, per Hollande è "legittimo e necessario che ci sia la giusta flessibilità".

Alla Franzoni concessi i domiciliari


BOLOGNA - Annamaria Franzoni è stata ammessa alla detenzione domiciliare. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Bologna, accogliendo l'istanza della difesa. Il collegio ha cosi sciolto la riserva dopo l'udienza in cui era stata discussa la perizia psichiatrica che aveva escluso il rischio di recidiva di figlicidio per la Franzoni. La donna, da oltre sei anni in carcere, sta scontando una pena di 16 anni di reclusione per l'omicidio del figlio Samuele.

Sudan, Meriam è stata rilasciata

Merian Ishag

KARTHOUM - "I nostri referenti di 'Sudan change now' ci hanno confermato che le autorità sudanesi hanno rilasciato Meriam Yeya Ibrahim Ishag": è quanto scrive sulla pagina Facebook di 'Italians for Darfur' la presidente dell'associazione, Antonella Napoli. La donna è stata trasferita in un luogo sicuro, ha aggiunto.