venerdì 18 luglio 2014

Caso Ruby, Berlusconi assolto in appello

MILANO - La Corte d'Appello di Milano ha assolto Silvio Berlusconi per il caso Ruby con una motivazione con non consente equivoci: I giudici hanno assolto Berlusconi dal reato di concussione "perché il fatto non sussiste" e dal reato di prostituzione minorile "perché il fatto non costituisce reato".Berlusconi era imputato per concussione e prostituzione minorile. Il pg aveva chiesto la conferma dei 7 anni inflitti in primo grado.
Questa mattina, prima che i giudici della seconda Corte d'Appello si ritirassero in camera di consiglio, c'è stato spazio per brevi repliche. Repliche che hanno riguardato una sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2006, in base alla quale, per la difesa, i tabulati telefonici agli atti del processo sono inutilizzabili perché non consentono la loro acquisizione in maniera indeterminata. Per gli avvocati Filippo Dinacci e Franco Coppi, legali dell'ex premier, non c'è un bilanciamento tra il loro utilizzo per accertamenti giudiziali e il diritto alla riservatezza. Non così per il sostituto pg Piero De Petris che ha osservato che nel nostro ordinamento "ci sono tutti i presidi che realizzano quel bilanciamento" in quanto sono acquisiti con un provvedimento dell'autorità giudiziaria poi sottoposto a un controllo del giudice. 
Silvio Berlusconi era alla Sacra famiglia di Cesano Boscone quando è stata diffusa la notizia. Il leader di Forza Italia ha lasciato la casa di riposo senza parlare. Ha solo fatto fermare l'auto e abbassato il finestrino per salutare la "pasionaria" che, alla notizia dell'assoluzione, aveva "festeggiato" proprio fuori dalla struttura innalzando un cartello con la scritta: "Mai si ruba e nessuno 'Ruby' la pace a Silvio. Giustizia fatta e dovuta".

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