lunedì 21 luglio 2014

Il ministro Boschi al Senato: sulle RIFORME chi parla di svolta autoritaria ha le allucinazioni

Il ministro Maria Elena Boschi
ROMA - Nell'Aula di Palazzo Madama è il giorno in cui partono le votazioni del ddl di riforma del Senato ( e dei 7000 emendamenti). Chiusi, a Palazzo Madama, gli interventi in discussione generale sul ddl del governo, sono seguite le repliche dei relatori Anna Finocchiaro (Pd) e Roberto Calderoli (Lega). Poi la replica del ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi. “Qualcuno parla di svolta autoritaria: questa è un'allucinazione e come tutte le allucinazioni non può essere smentita con la forza della ragione". Il ministro per le Riforme scandisce, tra rumorose proteste nell'emiciclo, che "parlare di svolta illiberale è una bugia e le bugie in politica non servono". Applausi ironici e grida in coro dei pentastellati per superare la voce del ministro per le Riforme che tentava di chiudere il suo intervento. I cinque stelle sono 'saltati' quando Boschi ha usato il termine ''allucinazione''. Il presidente Piero Grasso è stato costretto ad intervenire un paio di volte per placare gli animi.
"Sottoponiamo al voto dell'Aula un testo che non è non la rappresentazione 'macchiettistica' fatta in alcuni interventi. Vogliamo una discussione nel merito e non sulla simpatia o antipatia di chi lo ha proposto. Non abbiamo paura di idee altrui. Diceva Pratolini: 'Non ha paura della idee chi ne ha' ", ha detto ancora il ministro. "Le riforme costituzionali sono la madre di tutte le battaglie" del governo Renzi, ha aggiunto Maria Elena Boschi.
"E' stato un privilegio partecipare alla discussione generale" sulle riforme. "Non sono mancate polemiche e in alcuni casi anche contestazioni ma è il bello del dibattito e della democrazia. Lo dico perché ne sono convinta e ne è convinto il governo che ha sempre rivendicato l'ascolto di tutti, il dialogo e il confronto. L'abbiamo fatto, lo dico senza tema di smentita, anche sulle riforme costituzionali". Rispetto alle precedenti riforme costituzionali "questo testo uscito dalla commissione è ampiamente condiviso. Lo sostiene una maggioranza che va oltre la maggioranza che sostiene il governo; e non è scontato". 

"Ci potrà essere un tentativo di rallentare questo cambiamento, un ostruzionismo che ci può portare a lavorare una settimana di più e sacrificare un po' di ferie ma manterremo la promessa di cambiare perché questa urgenza deriva da noi", ha spiegato ancora il ministro in Aula.

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