martedì 16 settembre 2014

RENZI: i Millegiorni sono l’ultima chance per l’Italia


ROMA - Un discorso "programmatico" in cui offrire una visione di insieme per il governo. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, parla nell'aula di Montecitorio e avverte che l'agenda dei Millegiorni "è l'ultima chance" per il nostro Paese. "Qualcuno ha dipinto la scelta del provvedimento dei 'Mille giorni' come un tentativo di dilazionare, di perdere tempo. Mai lettura può essere più grottesca e ridicola", ha detto il premier.  "I 'Mille giorni' - ha spiegato - sono l'ultima chance per recuperare il tempo perduto. Dopo aver perso tanto tempo negli anni passati, ora abbiamo l'ultima chance. Se perdiamo non perde il governo ma l'Italia". 
"Non abbiamo paura di confrontarci con gli italiani, penso che lo abbiamo dimostrato in varie circostanze". Ma "oggi l'Italia ha bisogno di una sfida che abbia come orizzonte il maggio 2018", la scadenza naturale della legislatura, ha spiegato Renzi. "Siamo disponibili a effettuare un percorso di riforme per cui alla fine si possa anche perdere consenso. Sono disponibile a correre il rischio di perdere le elezioni ma non di perdere tempo".
"L'Italia ha interrotto la caduta ma non basta. I numeri non sono più quelli devastanti di mesi fa ma chi si accontenta di fermare la caduta non sta bene", ha sottolineato il premier, facendo notare che se è vero che l'Italia prima era in recessione insieme agli altri paesi, ora ha fermato la sua caduta mentre gli altri cominciano timidamente a riprendersi e ammonisce che questo non basta, bisogna ripartire. 
"Rispetto al derby tra i 'professionisti della tartina' e l'Italia che si spezza la schiena, noi stiamo con questa seconda parte", ha aggiunto Renzi. 
Con la riforma del Senato, ha aggiunto, "i senatori hanno dimostrato che il tempo delle rendite è finito che i sacrifici li chiediamo prima per noi". "Se la politica fa la sua parte - ha sottolineato - allora e' in condizione di chiedere a un magistrato di fare le ferie come un cittadino qualsiasi".

"Bisogna varare la legge elettorale subito non per andare al voto, altrimenti non avrebbe senso presentare il programma dei mille giorni, ma per mettere fine alla melina sulle riforme". ha detto dopo aver spiegato che la legge elettorale si deve fare cercando un accordo possibile senza veti, perché non è possibile che qualcuno si scelga la sua legge elettorale.

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