martedì 28 ottobre 2014

RENZI rompe con i sindacati: le leggi le fa il Parlamento, che non chiede loro il permesso


ROMA - Le leggi si fanno in Parlamento e se i sindacati vogliono trattare si facciano eleggere. E' scontro totale -ieri sera  tramite Lilli Gruper a Otto e mezzo - tra Matteo Renzi e le organizzazioni del lavoro, la Cgil di Susanna Camusso in testa, che dopo il nuovo round sulla legge di Stabilità aveva parlato di incontro "surreale" senza un confronto vero e risposte perché i ministri presenti non avevano "mandato a discutere di niente". Ma il sindacato, mette in chiaro una volta per tutte il premier, "non fa trattative con il governo, che non chiede permesso", perché "le leggi non si scrivono con i sindacati ma in Parlamento". Compito del governo è "parlare e ascoltare" i sindacati, spiega Renzi, "ma forse è arrivato in Italia il momento che ciascuno torni a fare il suo mestiere". E le leggi "si fanno in Parlamento, non nei tavoli per le trattative" che le organizzazioni devono invece fare, giustamente, con le imprese.

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