martedì 18 novembre 2014

‘NDRAGHETA al Nord, 40 arrestati, ripresi dai CC i rituali mafiosi di affiliazione

MILANO - Quaranta persone sono state arrestate dai carabinieri nelle province di Milano, Como, Lecco, Monza-Brianza, Verona, Bergamo e Caltanissetta su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Milano. Associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi le accuse. Al centro delle indagini tre gruppi radicati nel Comasco e nel Lecchese, con diffuse infiltrazioni nel tessuto locale e saldi collegamenti con le cosche calabresi di origine.
Gli arresti scaturiscono da un'inchiesta del procuratore aggiunto Ilda Boccassini, a capo della Direzione distrettuale antimafia della procura di Milano, e dei pm Paolo Storari e Francesca Celle. L'attività degli inquirenti è proseguita per circa due anni con l'utilizzo di intercettazioni ambientali, telefoniche e riprese filmate. Sono stati anche documentati i rituali mafiosi per il conferimento delle cariche interne e le modalità di affiliazione. 
In carabinieri del Ros hanno ripreso "in diretta", per la prima volta nella storia della lotta alla criminalità, la cerimonia di conferimento della Santa, il più alto grado di affiliazione 'ndranghetista. In precedenza era stata solo raccontata da pentiti.
Il filmato è stato realizzato durante un incontro conviviale (una delle cosiddette "mangiate") a cui partecipavano esponenti di tre gruppi mafiosi: il Locale di 'ndrangheta di Calolziocorte (Lecco), il Locale di Cermenate e quello di Fino Mornasco (Como). Era durante queste "mangiate" che si stabilivano gli aspetti operativi e venivano conferite le cariche.
Durante il giuramento per il conferimento della Santa viene fatto riferimento a Mazzini, Garibaldi e La Marmora. Garibaldi, nella ricostruzione degli investigatori, rappresenta il capo del Locale di 'ndrangheta (cioè dell'organizzazione locale), Mazzini il contabile mentre La Marmora riveste la carica di "236 mastro di giornata", tra le più altre dell'associazione.

Chi riceve la carica della Santa rischia la vita in caso di "grave trascuranza" o tradimento. "Dovete essere voi a sapere che avete fatto la trascuranza. Vi giudicate voi quale strada dovete seguire", dicono i Santisti in alcune intercettazioni e la punizione può arrivare al suicidio. Il giuramento avviene infatti davanti a un'arma o a una "pastiglia". "Quanti colpi ha in canna, ne dovete riservare sempre uno!", spiegano, intercettati, altrimenti c'è sempre "una pastiglia di cianuro" oppure "vi buttate dalla montagna".

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