venerdì 28 novembre 2014

PAGELLE Ue, l'Italia evita la bocciatura della legge di stabilità, rinviata a marzo. Drammatico aumento della disoccupazione

BRUXELLES - Arrivano le pagelle Ue sui Paesi dell'Unione. L'Italia evita la bocciatura della legge di stabilità 2015 presentata a Bruxelles ma l'anno prossimo, evidenzia la Commissione Ue, dovrà "adottare le misure necessarie per garantire che il bilancio sia conforme al Patto". A marzo Bruxelles procederà a un nuovo esame della situazione. Sotto la lente d'ingrandimento, in particolare, i conti del nostro Paese, di Francia e Belgio.
L'Italia è a "rischio di non conformità" con il Patto di stabilità. La Commissione Ue "valuterà la situazione a inizio marzo 2015" insieme a quella di Francia e Belgio dopo "l'approvazione delle leggi di bilancio e delle previste specifiche dei programmi di riforme strutturali" per cui i tre Paesi "si sono impegnati ai più alti livelli". L'Italia "ha fatto qualche progresso" sul fronte delle raccomandazioni Ue, ma "ne devono essere fatti di più". In particolare per far scendere il debito servono "politiche per aumentare la crescita, tenere la spesa primaria sotto stretto controllo aumentando l'efficacia della spesa pubblica, così come le previste privatizzazioni".

Disoccupazione a ottobre al 13,2%

Lo scorso ottobre l'Italia, tra i 18 Paesi dell'Eurozona, ha registrato ilmaggior incremento del tasso di disoccupazione, salito dal 12,3 di settembre al 13,2%, come 37 anni fa, un record. Lo ha reso noto oggi l’Istat. E’ in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,0 punti nei dodici mesi. Si tratta del massimo storico, il valore più alto sia dall'inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, ovvero dal 1977 (ben 37 anni fa). Il tasso di disoccupazione sorpassa così la soglia del 13%, a settembre infatti si era fermato al 12,9% (dato rivisto dall'Istat, rispetto al 12,6 precedentemente comunicato). Nel dettaglio, il tasso di disoccupazione maschile risulta pari al 12,4% (+0,3 punti percentuali su base mensile e +0,9 punti nei dodici mesi); quello femminile raggiunge invece il 14,3% (+0,3 punti rispetto al mese precedente e +1,1 punti su base annua). Il nuovo aumento della disoccupazione, che si aggiunge a quello di settembre, deriva, nell'ultimo mese, da un calo dell'occupazione a cui si associa una diminuzione dell'inattività, ovvero del tasso di persone 'fuori dal mercato del lavoro', che né hanno né cercano un impiego. Il riversamento degli inattivi nel mercato ha così contribuito ad un innalzamento della disoccupazione: questo perché chi è entrato non ha trovato ancora un 'posto'. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce infatti dello 0,2% rispetto al mese precedente (-32 mila) e del 2,5% rispetto a dodici mesi prima (-365 mila). Il tasso di inattività si ferma invece al 35,7%, in discesa di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti su base annua.

Novantamila disoccupati in più a ottobre, rispetto a settembre

Il numero di disoccupati ad ottobre risulta pari a 3 milioni 410 mila, in aumento del 2,7% rispetto al mese precedente, ovvero di 90 mila unità, e del 9,2% su base annua, con 286 mila persone in più in cerca di un lavoro. Lo rileva l'Istat nei dati provvisori.
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni ad ottobre è pari al 43,3%, in aumento di 0,6 punti percentuali sul mese precedente e di 1,9 punti su base annua. Lo rileva l'Istat nelle stime provvisorie. I giovani under25 in cerca di lavoro raggiungono così quota 708 mila.
A ottobre si contano 55 mila occupati in meno, con un ribasso dello 0,2% su settembre, mentre restano sostanzialmente stabili su base annua. 
 Nella media dell'Eurozona e dell'Ue la disoccupazione a ottobre è rimasta invece sostanzialmente stabile all'11,5% e al 10%.

Intanto dopo il 'rimbalzo' di ottobre, a novembre torna a scendere l'inflazione nell'Eurozona dove si è attestata allo 0,3% rispetto allo 0,4% del mese precedente. Questa la prima stima resa nota oggi da Eurostat. Con l'eccezione di ottobre, è da gennaio che il tasso d'inflazione nell'Eurozona sta costantemente diminuendo.

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