venerdì 21 novembre 2014

RENZI: liberato il sistema italiano. Landini: il governo non ha il consenso delle persone oneste


ROMA - "L'articolo 18 prima rappresentava un ostacolo, ora non lo è piu'", la riforma del lavoro ora "dovrebbe stimolare gli investimenti" in Italia. Lo dice il premier Matteo Renzi parlando all'assemblea generale Copres, organizzata da Business Europe e Confindustria. "Dobbiamo cambiare il nostro mercato del lavoro. Ci sarà un decreto attuativo. L'ultimo voto dovrebbe essere il 9 dicembre", dice il premier. "Abbiamo trasmesso il messaggio di una riduzione dell'onere fiscale che grava sul lavoro. L'idea e' un po' di provocarvi - ha detto Renzi parlando all'assemblea -.
Abbiamo liberato il sistema tradizionale italiano", riformando l'articolo 18. "Noi rispettiamo il 3%", non e' una cosa positiva per l'economia italiana ma questo è un messsaggio di credibilità verso i miei colleghi europei", ha detto il premier. "Io rispetto i vincoli di Maastricht, ma il mondo e' cambiato, dobbiamo pensare ad un nuovo paradigma. Questa è la discussione per il 2015", dice il premier. "E' necessario cambiare l'Unione europea ma prima dobbiamo cambiare noi stessi. Dobbiamo dare un messaggio di cambiamento radicale". Con la nuova legge elettorale "c'è una chiara designazione del vincitore", così chi ottiene il successo alle elezioni "potrà realizzare il suo programma".
  Il presidente del Consiglio ha detto chiaramente di voler "evitare le coalizioni. ... Io posso anche perdere alle elezioni ma con un messaggio chiaro", ha aggiunto. "In Europa se c'è un accordo tra i partiti tutto è chiaro, in Italia non è così'", ha spiegato il presidente del Consiglio.  Renzi ha parlato anche delle riforme costituzionali: "Abbiamo 139 articoli nella nostra Costituzione, ne abbiamo cambiati 42: e' un vero cambiamento, una rivoluzione perché è anche un cambiamento nel ruolo tra potere centrale e locale".
Il jobs act - ha spiegato il presidente del Consiglio - "sarà votato a dicembre" mentre "i decreti attuativi ci saranno a gennaio". "L'idea - ha detto il presidente del Consiglio rivolgendosi agli industriali europei - è quella di provocare i vostri colleghi. Abbiamo tagliato l'articolo 18 che è il simbolo della tradizione nel nostro Paese. Diamo la possibilità di ridurre le tasse, se le persone decidono di investire nel nostro Paese", ha aggiunto. "Noi sosteniamo Juncker solo dopo la sua decisione di fornire un messaggio di cambiamento con il suo piano di investimenti", ha concluso il premier.
E se il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ringraziA Renzi "per gli sforzi fatti" in questi mesi, a Napoli sono in 20mila a sfilare con il leader della Fiom Maurizio Landini nella manifestazione coincidente con lo sciopero di 8 ore dei metalmeccanici contro il Jobs act.


L'esecutivo "non ha il consenso delle persone oneste, dei lavoratori e di chi cerca un lavoro", ha detto Maurizio Landini.

"Non si decide dalla sera al mattino. Uno da solo non decide. Lo fa solo per i poteri forti", ha aggiunto. "La Fiom non ha mai avuto pregiudiziali - ribadisce - quando Renzi si e' presentato e ha detto 'cambiamo il paese', noi abbiamo detto 'siamo pronti, cambiamolo assieme'. Per gli ottanta euro abbiamo detto 'spendili, dalli a tutti'. Quando ha tassato le rendite finanziarie, abbiamo detto 'bene, vai avanti, fai la patrimoniale'. Poi non so cosa sia successo tra luglio e agosto, ma lui ha fatto altre scelte: non stare con quelli che lavorano ma stare con Confindustria. Noi diciamo che su quel terreno non siamo d'accordo". A suo avviso il giudizio su un governo è "per quello che fanno, non per dicono", e "oggi" quello che fa l'Esecutivo "non è utile nè giusto". E il premier Matteo Renzi "dovrebbe avere umiltà, riconoscere che oggi il consenso tra i giovani e quelli che cercano lavoro non c'è". Se vuole cambiare paese, conclude Landini, "lo deve fare con noi e non contro di noi. Quello che mi interessa è che cambino le cose".

Nessun commento: