venerdì 20 marzo 2015

Il ministro LUPI si è dimesso: "lascio a testa alta"

ROMA, 20 marzo - Rassegnando le dimissioni da ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi in audizione alla Camera ha detto: "Non invoco garantismo per il fatto che non mi hanno rivolto alcuna accusa. Dopo due anni di indagini i pm non hanno ravvisato nulla nella mia condotta da perseguire". "Sento di dover rispondere alla responsabilità politica che mi sono assunto. Ma non farò cancellare in tre giorni quello che abbiamo fatto in 22 mesi", ha aggiunto.
"Lascio il governo a testa alta" - "Lascio il governo a testa alta, guardandovi negli occhi", ha affermato. "Per due volte - ha detto Lupi - sono stato vice presidente di questa Aula. Il Parlamento è il luogo del consenso della sovranità del popolo, il luogo del potere, da qui emana la fiducia per il mio ministero, è il luogo della responsabilità ed è mio dovere rendere conto dell'esercizio del potere a me affidato. Quindi sono pronto a rispondere di ciò che ho fatto in questi 22 mesi da quando ho giurato prima volta da ministro".

"Mi dimetto a 72 ore da fatti, non 72 giorni" - "A sole 72 ore dai fatti c'è la presa d'atto della necessità della mia scelta che sto compiendo e della mia comunicazione al presidente del Consiglio e al Presidente della Repubblica. A 72 ore dai fatti e a non da 72 giorni", ha sottolineato Lupi spiegando la scelta di dimettersi.

"Mai fatto pressioni per trovare lavoro a mio figlio" - "Non ho mai fatto pressione per procurare un lavoro a mio figlio", ha assicurato Lupi. "In una intercettazione strumentalizzata chiedo ad Incalza di vedere mio figlio - ha spiegato - ho fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi padre e cioè di presentare al proprio figlio una persona di esperienza". "I Perotti - ha sottolineato - conoscono mio figlio sin da piccolo". Lupi ha quindi ricordato le tappe, il curriculum del figlio, la sua laurea a 110 e lode, il posto di lavoro ottenuto in America "perché mio figlio è bravo". 

"Errore non aver fatto restituire l'orologio regalato a mio figlio" - Lupi ha poi ribadito che lui, l'orologio che i Perotti hanno regalato a suo figlio non lo avrebbe accettato: "Non gli ho chiesto di sostituirlo, se questo è il mio errore lo ammetto", ha detto in Aula. Lupi, alla Camera, ha anche dichiarato che i Perotti conoscono suo figlio "ben prima che io diventassi ministro".


Ai deputati: "Vi auguro di non trovarvi mai dentro una bolla mediatica" - "Vi auguro, cari deputati, in questi giorni di demagogia a brandelli di non trovarvi mai dentro bolle mediatiche difficili da scoppiare e di non aver mai qualcuno che entri nella vostra famiglia e intimità", ha detto Lupi concludendo il suo intervento. "Vi auguro che nessuno tiri in ballo la vostra famiglia. Molti mi hanno dimostrato amicizia, sarò ingenuo ma per me i rapporti personali sono importanti", ha aggiunto mentre i deputati di Ncd e Pd applaudivano. Immobili invece i 5 Stelle, assenti i leghisti.

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