sabato 11 aprile 2015

LUCCA, uno scherzo di colleghi dietro l'omicidio del caporeparto da parte di un operaio

Francesco Sodini
LUCCA, 11 aprile - Ci sarebbe uno scherzo architettato dai colleghi dietro l'omicidio di Francesco Sodini, il caporeparto di Cartiera Lucchese ucciso dall'operaio Massimo Donatini. Al killer, secondo quanto riporta il Corriere Fiorentino, sarebbe stato fatto credere da altri operai che Sodini aveva montato alcune telecamere nel suo reparto per controllarlo. La circostanza non era vera ma da qui sarebbero iniziati i dissidi, sfociati poi nell'omicidio. Donatini, insomma, avrebbe preso sul serio le dichiarazioni dei colleghi, i quali avrebbero anche parlato di immagini che lo ritraevano mentre usava il cellulare in orario di lavoro e che avrebbero potuto metterlo in difficoltà. "Erano solo battute", si difendono gli altri lavoratori dell'azienda. Parole che sarebbero bastate però per scatenare la follia dell'uomo.
Oggi la chiesa dell'Arancio era stracolma di persone per l'ultimo saluto a Francesco Sodini. Una partecipazione davvero numerosa: in chiesa c'erano praticamente tutti, a partire dai parenti di Francesco agli amici, e ai colleghi dell'azienda. Ma anche agenti della Polizia di Stato colleghi di Massimo Sodini, il fratello di Francesco. Massimo infatti è apprezzato ispettore in Questura a Lucca, oltre che molto impegnato nei corsi del codice rosa e contro la violenza sulle donne. In chiesa anche molti compagni di squadra di pallacanestro dei figli di Francesco, Damiano e Riccardo. All'uscita del feretro poi, un lungo applauso, tributo alla memoria di Sodini.

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